Si potrebbe anche arrivare alla divisione Ucraina est ed Ucraina ovest, stile Germania.
Non la vedrei tanto come una soluzione al conflitto, ma una conseguenza...
Per il resto: credo che Zelensky stia cercando di prendere tempo, per un eventuale negoziato Istanbul mi sembra la scelta migliore![]()
Purtroppo credo che qualcosa bisogna concedere a quello scellerato di Putin se si vuole in qualche modo stabilizzare la situazione. Penso che il ridisegno dei confini ucraini sia inevitabile. La questione ovviamente non finisce qua, successivamente è necessario dialogare fra le parti in maniera molto più proficua e con maggiore prudenza, abbiamo capito tutti che il dittatore russo non è una persona dalle reazioni convenzionali.
A meno che veramente si voglia rischiare che usi le maledette armi di distruzione di massa. IMHO ovviamente
Spazio aereo tedesco chiuso ai russi, scommetto che a breve toccherà a noi l’annuncio
“Sopra le nuvole il meteo è noioso”
scholz scatenato questa mattina![]()
Per me non basterebbe ridisegnare la cartina perché rimarrebbe in piedi un confine diretto con la NATO. Sicuramente Putin non è entrato in Ucraina solo per la questione NATO e sarebbe ben contento di annettersi l'est Ucraina, tra l'altro garantendo continuità territoriale con la Crimea. Ma secondo me il resto dell'Ucraina nella NATO resterebbe un problema per lui
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In teoria si può fare tutto.
Se non ci fosse di mezzo una tragedia diventa estremamente interessante studiare le misure e le contromisure che verranno prese per capire come può andare a finire in futuro con le crisi cicliche che si presenteranno.
Vediamo anche che succede sul mercato delle cripto che è attaccabile peggio della croce rossa.
Le riserve russe prima della "didattica" recessione del 2008 erano più di adesso ed in pochi mesi se ne bruciarono più di un terzo.
La finanza è una cosa complessa e sotto molti aspetti imprevedibile, non c'è modello previsionale che tenga e se Putin pensa di aver preso contromisure adeguate sulla base di un paio di preconcetti non è meglio di un Salvini che invoca l'uscita dall'euro.
Io osservo e prendo i miei appunti.
Quel che dici ha una sua logica ed è pure ragionevole, ma ogni concessione fatta a Putin con troppa facilità diventa la base per un rilancio successivo. La realtà è che Putin, dopo aver tentato anche in altri modi (a lui comunque meno "congeniali") vuole resituire alla Russia il ruolo di potenza globale al pari di USA e Cina e non ha altre chance da giocarsi che quelle militari, essendo tra l'altro conscio di non avere più molto tempo, perché la dimensione economica (asfittica) della Russia e quella militare (ipertrofica) non sono più reciprocamente comptatibili e quindi sostenibili. Praticamente si è reso conto di essere nella stessa posizione di Andropov nel 1982 con la differenza che Andropov aveva qualche carta da giocarsi in chiave di successione al vertice e puntò su Gorbacev (quasi sicuramente sbagliando), Putin dalla sua ha solo un apparente (?) miglior stato di salute fisica...
Si, è per questo che penso necessiti successivamente una seria diplomazia fra le parti. Non comprendo per quale ragione Putin reputi la NATO un nemico, ma ad ogni modo bisogna farlo entrare nell'ottica che non vi è alcun rischio per la sua Russia anche in caso di adesione alla NATO dell'Ucraina, cosa che comunque non mi sembrava molto probabile in tempi brevi.
Dico di più. Non penso che la NATO ponga un veto totale verso un ipotetico, futuro, ingresso della Russia. È ovvio che dopo questi atti siano due realtà molto lontane, ma in un futuro non prossimo potrebbe esserci anche un'adesione. Ovviamente è una cosa che spero affinchè terminino questi screzi che reputo del tutto anacronistici.
Quanto alla questione svizzera è una narrativa parziale, il contesto della seconda guerra mondiale era ben diverso e la questione delle banche non concerneva solo una parte specifica (tral’altro si dimentica spesso che la Svizzera non è solo banche). Problemi ci sono stati, all’epoca non si sapeva nemmeno cosa stesse succedendo, il solito discorso di contestualizzare i fatti ai tempi di allora.
Poi oggi in Europa da allineato c’è chi esita sulle sanzioni alla Russia per possibili ripercussioni economiche e le forniture di gas, figuriamoci cosa doveva essere il contesto della Svizzera completamente circondata dall’asse da cui dipendeva anche energeticamente con il carbone e ci sono state relazioni economiche ovvie con entrambe le parti in conflitto.
La neutralità è anche garantire la propria sopravvivenza e autodifesa non essere solo passivi (si agiva secondo la Convenzione dell’Aia del 1907), oltretutto la neutralità armata era evidentissima.
Tornando ai nostri giorni, il mondo delle banche in Europa è molto cambiato da allora (andiamo però a dirlo anche a paradisi fiscali su qualche isola sperduta se non negli USA medesimi…), la Svizzera può scegliere in autonomia cosa fare e se sono opportune sanzioni complete o su singoli punti, in parte questo c’era già stato nel 2014.
La Svizzera (il governo) è cosciente e non vuole che le sanzioni europee vengano aggirate, addirittura in questa situazione si parla quasi della ripresa in toto della linea europea, è da vedere cosa si farà, perché da parte svizzera è fondamentale la politica diplomatica e dei buoni uffici nella risoluzione di conflitti tra le parti.
Ultima modifica di AbeteBianco; 27/02/2022 alle 12:10
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