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TRAP: "No say the cat is in the sac!"
Wizard: "sei disposto a trasferti in Provincia di Valle Seriana?" (5 maggio 2012)
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Ciao Ale!
20/12/2009... La giornata Perfetta! Min. -10.2° - Max. -5.1°
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Domanda assurda ancor prima che inutile. Ad oggi mi risulta che il Veneto sia una regione italiana tanto quanto la tua, e che pertanto io 25 anni fa sia nato in Italia, oggi viva in Italia e sia stato educato, a casa e a scuola, con la lingua italiana. Io non ho alcun serio problema con l'italiano, anzi ci vado d'amore e d'accordo, sicuramente più di quanto faccia la maggior parte dei miei coetanei (e non solo), laureati compresi. E non solo noi veneti in media usiamo il dialetto...ci sono posti dove si dice "ti imparo" per "ti insegno"...e non certo in Veneto.
Se poi intendiamo discutere in generale di dialetto/dialetti, ben venga. Il dialetto in quanto tale è un patrimonio culturale locale che va difeso con ogni mezzo, che sia esso ossolano, trevigiano, senese o catanese; è parte della nostra cultura e della nostra storia e specchio delle differenze, grandi ma straordinarie, che esistono tra noi tutti. E da questo punto di vista posso allora essere solo orgoglioso se nella mia regione si dice "'ndemo a magnar" invece di "ho un businness lunch" o porcate simili.
Sì, ma come è stato imposto l'italiano poteva essere imposta un'altra lingua. Non è comunque tua. Se mi facessi lo stesso discorso relativamente alla lingua veneta ti capirei molto di più.
Non parlavo evidentemente di te, ma del fatto che in Veneto (e non solo, naturalmente) ci siano tutt'oggi seri problemi con l'utilizzo della lingua italiana, anche nelle città e non solo tra gli anziani. Segno che non vi appartiene un granchè, e che comunque ha diffusione molto recente.
Su questo sono d'accordo. È il motivo per cui ritengo utili lingua locale e lingua franca (in questo momento della storia l'inglese) ma inutili invece le lingue nazionali come l'italiano o il tedesco.
a parte che chi chiama "cima" la corda si conta sulle dita e il pesce Rombo è un nome proprio che si capisce facilmente dal discorso che non è una figura geometrica... puoi sempre usare parole come "vetta", o "cocuzzolo"... l'ho anche scritto: parole di uso abbastanza comune...
accétta (scure) accètta (verbo)
affétto (verbo) affètto (sentimento)
aréna (sabbia) arèna (anfiteatro)
corrésse (correre) corrèsse (correggere)
ésca (pesci) èsca (verbo)
légge (prescrizione) lègge (verbo)
ménte (sostantivo) mènte (verbo)
pésca (verbo) pèsca (frutta)
vénti (numero) vènti (massa d'aria)
vendétte (sostantivo) vendètte (verbo)
crédo (verbo) crèdo (sostantivo)
colléga (verbo) collèga (sostantivo)
ésse (pronome) èsse (lettera)
léssi (carni bollite) lèssi (verbo leggere)
té (pronome) tè (bevanda)
téma (verbo) tèma (componimento)
tési (verbo) tèsi (di laurea)
ré (sovrano) rè (nota musicale)
premétti (premettere) premètti (premere)
accórsi (accorrere) accòrsi (accorgersi)
bótte (vino) bòtte (percosse)
cólto (istruito) còlto (verbo)
cóppa (insaccato) còppa (calice)
córso (verbo e sostantivo) còrso (corsica)
fóro (buco) fòro (piazza)
fósse (verbo) fòsse (sostantivo)
impóste (verbo) impòste (sostantivo)
póse (verbo) pòse (sostantivo)
pósta (verbo) pòsta (sostantivo)
scópo (verbo) scòpo (fine)
scórsi (scorrere) scòrsi (scorgere)
vólgo (popolo) vòlgo (volgere)
vólto (viso) vòlto (volgere)
cólla (con la) còlla (sostantivo)
cóllo (con lo) còllo (sostantivo)
abbàio, abbaìo
àmbito, ambìto
àncora, ancòra
Ma questo è estendibile a tutta Italia...a Milano nel '600 c'era la dominazione spagnola e nell'800 gli austriaci, al Sud i Borboni...la cosiddetta questione della lingua è una tema dibattutissimo, quello che va rilevato è però che l'italiano in quanto tale, non solo in Toscana, è stato alla base di tutta la cultura della nostra penisola dal Medioevo in poi. Dunque nell'italiano si riconosce sì la cultura letteraria "toscana", ma anche per esempio quella milanese (Manzoni), quella napoletana (Tasso), quella ferrarese-emiliana (Ariosto)...la lingua-base è in ogni caso l'italiano, certo regionale, ma italiano.
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