non ne sarei così certo, anzi... se il leader del partito che presumibilmente ha la maggioranza avesse spinto per il voto le cose sarebbero andate ben diversamente.
siamo un popolo tutto calcio e amenità, siamo chiamati al voto, ad esprimere la democrazia in una delle poche forme a noi concesse e ce ne stiamo comodamente seduti sul divano. poi però ovunque vai senti gente che si lamenta per come vanno le cose. sinceramente a me non sta bene questo atteggiamento, è troppo comodo. come dice leonex, ci meritiamo la merda che stiamo mangiando.
questo lo dico a prescindere dal contenuto del referendum che, a mio modesto avviso, è una questione troppo tecnica da far decidere a chi ha la 5° elementare o è analfabeta funzionale.. si riveda la questione sul suffragio universale...
Si vis pacem, para bellum.
Meteosfera
Reti: MNW - WU - Sup.
"Colui che segue la folla non andrà mai più lontano della folla. Colui che va da solo sarà più probabile che si troverà in luoghi dove nessuno è mai arrivato" (Albert Einstein)
Ciao Giorgio, Grande Astigiano.
...più vai in alto, più il vento tira...(G. Trapattoni)
Hai risposto già da solo sotto. Fra l'altro a chi fa del moralismo continuo (e noi italiani a fare i perbenisti moralmente corretti siamo i più bravi del mondo) contro quelli che non sono andati a votare al referendum (presente) faccio notare due cose:
1 Votare ad un referendum è un diritto. Non un obbligo. Se io ritengo che il referendum tratti una questione assolutamente marginale (come infatti faceva questo referendum) perchè dovrei andarlo a votare?
Faccio un esempio concreto: nel 1995 venne venduto agli italiani il referendum sulla trasformazione della Rai in S.p.a. come un referendum per privatizzare la Rai. Il referendum raggiunse il quorum e vinse il Si, cosa succedette? Che la Rai si trasformò da ente pubblico in S.p.a. con il pubblico che teneva ben stretto tra le mani la sua maggioranza azionaria. Utilità di una cosa del genere? 0 assoluto. Nei fatti non cambia un accidente.
Ora: credi che se fosse stato detto che quel referendum serviva per una cosa così inutile qualcuno sarebbe andato a votare? Non penso. Ma alla lunga questo giochetto di fare referendum che non servono a cambiare nulla porta la gente a dire: "vabbeh e chi ci crede a sto punto che il referendum sull'argomento X cambi qualcosa in materia? Se finisce come tutti gli altri...".
2 In passato ho detto che sono a favore dei referendum. Ma documentandomi meglio su quest'ultimo, mi sono accorto di come effettivamente la materia sia davvero troppo complessa per molti. Ora, io non mi sento di biasimare chi non c'è andato perchè effettivamente non riteneva di avere le competenze necessarie in materia. Piuttosto che esprimersi su un qualcosa di cui non si ha capito bene, forse, meglio non esprimersi.
3 Infine il vero problema è il quorum. Per come la vedo io il quorum è una cagata pazzesca (passatemi il termine fantozziano), perchè spinge molti a fare un calcolo per cui se si vuole che vinca il No meglio astenersi e sperare che il quorum non sia raggiunto piuttosto che votare. Personalmente non me ne frega se il quorum sta scritto nella Costituzione più brutta del mondo (la nostra): se un qualcosa è palesemente una caxxata va cambiato a prescindere. Peraltro se parliamo della Costituzione a mio parere sarebbe da cambiare tutta già dai primi articoli.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Io sono tra quelli che si sono astenuti, anzi per meglio dire non sono andati a votare, lo dico apertamente e senza vergogna.
Lo strumento referendario proposto in questi termini è assurdo, è uno strumento democraticamente ineccepibile, ma da utilizzare per problematiche più "popolari" per le quali sia appunto coinvolto il popolo su questioni tecnicamente molto più semplici ma molto più importanti, mi vengono alla mente, su tutti, i referendum relativi a divorzio e interruzione di gravidanza, problematiche per le quali sarebbe altresì auspicabile il silenzio da parte delle forze politiche liberando l'espressione della coscienza del singolo cittadino.
Del resto la democrazia si esprime soprattutto eleggendo un governo che ha (avrebbe) il dovere di legiferare rappresentando il popolo, che, ribadisco, a parer mio, non deve essere chiamato a decidere su trivelle, caccia, pesticidi a botte di 300 milioni di spesa pubblica alla volta, oltretutto chiamandolo a votare seguendo le indicazioni della corrente politica che ha già scelto come rappresentanza al governo.
con me sfondi una porta aperta Fede. io non sono andato a votare perché ero dall'altra parte di Italia e non potevo fare altrimenti. allo stesso modo, senza vergogna o superbia, dico che sono uno di quelli che ha competenze in materia, è più o meno il mio campo (scienze ambientali), quindi almeno una vaga idea di quello che tecnicamente significava questo referendum la avevo. ciononostante penso che non sarei andato lo stesso poiché, proprio sapendolo, non ha senso alcuno.. queste NON sono materie sulle quali bisogna chiamare un popolo a votare, o meglio, la materia in sé la posso anche concepire, ma la questione referendaria era davvero ridicola.
così come io non avrei chiamato al voto sul nucleare, in generale, figurarsi subito dopo il disastro dell'86 di Cernobyl...
ora, o facciamo in modo di fare referendum seri (si veda la Svizzera) oppure è inutile, la gente non è coinvolta e al momento è poco coinvolgibile. che poi non ci si lamenti se non si ha voglia di andare a votare. fermo restando che, come ho scritto nel post che hai quotato, non è il non voto il problema per me, ma il contesto in cui la gente non va a votare cioè il contorno.
Si vis pacem, para bellum.
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