Classico esempio di completa disomogeneità tra rischio reale e percezione del rischio.
Ma questo è ben noto a chi organizza gli attentati.
Se ciò che è investito in sicurezza contro gli attentati fosse investito in prevenzione sugli incidenti stradali ci risparmieremmo molte più vite umane. Restano sempre tra le 2000 e le 3000 le vittime all'anno di incidenti stradali, solo in Italia.
Brrrrr... Quello che è successo è mancanza di razionalità, altro che di identità.
'sti qui l'identità l'avevano trovata perfettamente.
Identificarsi nel fatto di essere esseri umani par brutto? Che bisogno c'è di Paesi, regioni, comuni, quartieri o religioni, sette e 'sti gran cazzi.
La comunità in cui si è immersi giornalmente non va bene?
Scusa, ma sta a vedere che essere immigrati, magari pochi e soli crea più appartenenza che non essere cittadini di uno Stato.
O magari figli di immigrati in numero maggiore di genitori immigrati.
Confermo che quello che manca è la razionalità.
E quindi son francesi, anche legalmente parlando.
"Immigrati" crea appartenenza, far parte di un popolo intero no?
Ed ecco che la mancanza di razionalità tocca il suo apice in una descrizione che si potrebbe chiamare autorazzismo.
E torniamo al fatto che 4 gatti creano un'identità, mentre un Paese (in cui hai tanti della tua stessa origine) no.
Sia chiaro: magari hai ragione tu eh. Ma mi sembra l'apoteosi del surreale.
Se è così forza meteorite.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Perdonami ma non sono capace a fare il multiquote. Quello che ho scritto io è per dire che "è così" non "è giusto sia così". C'è una bella differenzaLa risposta alla tua domanda è no, non è sufficiente identificarsi nell'"essere umano". E l'essere immigrati sì, crea più appartenenza che non essere figli di immigrati (in questi casi). Perchè i genitori erano algerini, immigrati algerini in Francia. Come ho detto, parlavano arabo, pregavano con regolarità, si vestivano secondo la tradizione. I figli sono cittadini francesi sulla carta perchè sono nati in Francia, ma di francese non hanno nulla a parte la lingua. Sono stati educati secondo la tradizione dei genitori (algerini), sono musulmani di facciata, sono stati plasmati con una mentalità diversa da quella francese-europea e dunque stanno nel limbo. Nè carne nè pesce. Ecco perchè dico che manca un'appartenenza e qualcosa in cui identificarsi. Questi ragazzi maghrebini di seconda generazione non si riescono ad identificare in niente. Nè maghrebini, nè francesi. Nè cristiani nè musulmani osservanti. Nè europei nè africani. Limbo.
Lou soulei nais per tuchi
E quindi, se non ho capito male, ritieni come la più plausibile tra le opzioni quella di identificarsi in qualcosa che è lontano almeno 5000km.
Niente di vicino ma qualcosa di estremamente lontano, che quasi sicuramente ti porterà ad uccidere ed essere ucciso, così, giusto per il desiderio di appartenere comunque a qualcosa.
Può essere. La mente umana ha meccanismi strani.
Curiosamente, però, in tutte le altre situazioni della storia in cui sono state in gioco porzioni di popolazione migrante, l'esito delle crisi esistenziali non è stato l'identificarsi con qualcuno che propone "fatti saltare in aria e trova te stesso".
Insomma, se veramente c'è un problema di disadattamento, non integrazione, ricerca di indentità (che, ripeto, può essere... ma anche i giovani nostri, per certi versi, faticano a "identificarsi" ormai in qualcosa), forse a questo si aggiungono altri elementi determinanti.
Sorge il dubbio che gli esiti della globalizzzione non siano poi così brillanti, e che ognuno vivrebbe meglio a casa propria... voglio dire, sinché faccio il migrante di prima generazione e continuo a mangiare cuscus, in qualche modo ho un'identità; però di fatto si tratta di comunità isolate all'interno di un'altra società, cioè di non integrazione, elemento questo che alla lunga porta comunque a tensioni e squilibri sociali. Dall'altro lato, se si rompe il guscio dell'isolamento culturale, e si tenta di aggregarsi alla nuova cultura di adozione, si perde un'identità senza acquisirne un'altra, quindi nasce la crisi.
A questo punto, se ne deduce che l'ideale sarebbe cercare di risolvere i problemi di queste popolazioni aiutandoli nei loro territori, dove da secoli hanno sviluppato una cultura in equilibrio con l'ambiente circostante; o che, comunque, ospitarli qui non gli risolve nulla, anzi, gli peggiora l'esistenza...
Può essere? Cioè, voglio dire...può ESSERE?
Allora fatemi capire, la Francia è uno dei migliori esempi di integrazione, ci sono centinaia di migliaia di persone, anche e soprattutto musulmani, che rischiano tutti i giorni di morire per venire qui su una bagnarola e questi qui per un non meglio specificato disadattamento decidono di compiere attentati col 99% di possibilità di morire?
Benissimo, se è così sono più sereno.
Pagheremo un triste dazio ma di ******** di tale caratura non dovrebbero essercene molti...
Sorry per le ********, lascio libero spazio alla fantasia...
Francia come migliore esempio di integrazione? EH? COSA?
Hai mai fatto un giro nel Sud, per esempio? Nizza, Cannes, Antibes, Marsiglia? Non sono lontanissime da qui e ti assicuro che l'"integrazione" non solo è andata male: è pessima. Ci sono tensioni pesanti tra francesi "autoctoni" e maghrebini (soprattutto quelli nati in Francia) con tassi di criminalità spaventosi. Non so se la stessa cosa accade al Nord, ma in Costa Azzurra e Provenza la situazione è pessima, e lo era anche ben prima degli attentati, dell'Isis e compagnia bella.
Riguardo il disadattamento forse non mi sono spiegato bene. Un figlio-di-immigrati-algerini che "soffre" di mancanza d'identità (oltre che di precariato, disoccupazione, degrado, ecc.ecc.) non è che non vede l'ora di farsi saltare per aria. Dico solo che può prestare orecchio ad una propaganda che gli offre un'appartenenza. Non ha importanza che la Siria sia a Xmila chilometri da Parigi, o che ci sia di mezzo la religione (spesso i giovani non sono praticanti, e forse nemmeno molto credenti), importa quello che viene offerto: "uno di noi".
Lou soulei nais per tuchi
Ci sono andato a lavorare, non a rubare sul Welfare algerino. Giusto per la precisione. Non capisco cosa intendi per coerenza: mica il fatto di portare a conoscenza il modus pensandi che giudico incompatibile con il nostro (senza peraltro aver trasgredire all' epoca su quelle che erano le loro sensibilità ) è disprezzare.
Cioè scusa, il fatto che io abbia lavorato lì (e quindi "preso un po ' di soldi dati dal dio che mette tutti d' accordo ", parole tue), dovrebbe automaticamente farmi tacere se vedo cose che a me non piacciono? Alla faccia del dissenso .....
Curioso poi che certe reprimende vengano da quelli che vi ritenete di larghe vedute e tolleranti.
Ultima modifica di and1966; 28/07/2016 alle 23:26
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fertile costa d'alto monte pende........" Dante, Paradiso XI
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