Al di là del perchè del terrorismo, qui c'è un grosso problema di fondo.
C'è una bella fetta di intelligence europea che non è in grado di affrontare il problema, punto.
E finchè non si investirà di più sui mezzi di prevenzione delle forze dell'ordine (equipaggiamenti, addestramenti, risorse) non si andrà da nessuna parte.
Come si sa, tutti gli attentatori di Parigi erano già stati schedati ed erano noti ai database. Alcuni di loro addirittura erano stati sorvegliati speciali per un certo periodo di tempo, dopodichè sono stati "lasciati perdere", vuoi per carenza di risorse, o per eccessiva fiducia. E sono pronto a scommettere che anche questa volta gli attentatori erano "volti noti". Volti noti che non sono stati, per l'ennesima volta, accuratamente seguiti, sorvegliati e tenuti d'occhio. Come si diceva prima, un attentato del genere richiede una minima coordinazione-preparazione. Si parla di bombe all'aeroporto, alcune inesplose, kamikaze e forse attacchi con armi da fuoco. E meno male che gli aeroporti e le metropolitane sono considerati "obiettivi sensibili" e dunque monitorati più attentamente. C'è voluta coordinazione, tempismo, comunicazione, costruzione/ricezione degli ordigni, contatti,ecc. Possibile che nessuno dell'intelligence si sia accorto di nulla, nonostante il livello di sicurezza massimo? E, aggiungo, se questo è il livello di sicurezza e di attenzione massimo cosa dovrebbe accadere con un livello di sicurezza minimo?
Sono stupito. Belgio e Francia stanno continuando a farsi figure di m.... riguardo alla sicurezza nazionale.
Lou soulei nais per tuchi
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