Ma il punto, duole dirlo, é tutto lì.
Ripeto, presi ad uno ad uno, e sopratutto tenuti accuratamente lontani dal contesto religioso, spesso vi trovate davanti (e non potrebbe essere altrimenti, trattandosi di gente che spesso ha elevati livelli di studio, é multilingue e, per scelta e/o necessità già in età giovanili ha già viaggiato molto) personaggi di spessore.
Ma il tutto va valutato "al netto della religione e relative connessioni". Difficile mantenere questa separazione, in un contesto, qual é quello islamico, dove la religione si insinua in maniera asfissiante dappertutto, a condizionare, come dicevo loro, anche le modalità di respirazione dell' aria.E codificsa, in maniera direi pavloviana, anche le modalità di comportamento. persino in quelli che riterreste laici. Il tutto ovviamente, quando si trovano nei loro ambienti, dove sembrano (sono?) spesso costretti a recitare un copione. Al di fuori, ripeto, é storia molto diversa.
" Intra Tupino e l'acqua che discende del colle eletto dal beato Ubaldo,
fertile costa d'alto monte pende........" Dante, Paradiso XI
- In avatar, il mio mondo : Omar, Sarah, il cantiere e .... la neve!
Anche la seconda parte del passaggio pero' non lascia molte speranze, ( se TUTTI gli occidentali la pensano cosi' )
"Ma l’Occidente, una civiltà diversa le cui popolazioni sono convinte del carattere universale della propria cultura e credono di doverla diffondere ovunque nel mondo”.
" Intra Tupino e l'acqua che discende del colle eletto dal beato Ubaldo,
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La "civiltà" islamica..........
L'accusa choc degli islamici: "I cristiani contaminano l'acqua" - IlGiornale.it
"Se è così, ovvero il problema non è il fondamentalismo, ma l'Islam, cioè "loro", l'unica soluzione è lo sterminio di uno dei 2.
Posso dire che nonostante tutto non sono così pessimista e convinto che si possa fare diversamente?
Voglio dire... Noi abbiamo avuto i processi storici che ci hanno fatto uscire dal medioevo, no? Non è che ce li hanno portati gli alieni. Li abbiamo conquistati. Mi rifiuto di pensare che un miliardo e passa di persone siano tutti convinti che sia sbagliato e che la guerra globale nei nostri confronti sia la soluzione. Beh... Facciamo 1 miliardo e passa meno un paio."
Da storico, mi vien da dire: i "processi storici" non sbarcano da una navicella astrale, ma sono il naturale sviluppo di un contesto culturale.
Il nostro Medioevo vede la lotta serrata fra una Chiesa-stato che, impadronendosi del cristianesimo e definendo-imponendo una serie di dogmi a raffica (illuminazione tardiva da parte dello Spirito Santo, che finalmente ha chiarito come andavano lette le Scritture), cerca di affermarsi come potere temporale pervasivo, e una serie di poteri laici, nati in seno al cristianesimo e che in essi si riconoscono, che cercano di mantenere distinte le due sfere, se non altro per mantenere il potere temporale e non doversi sottomettere. Nonostante alcuni brillanti successi dei secondi, alla fine del Medioevo la Chiesa-stato prevale, e nel luminoso Rinascimento consolida le proprie strutture e la propria oppressione sull'Occidente (Galileo docet... ma anche la caccia alle streghe, il Concilio di Trento etc.).
Prima di questi tristi eventi, il pensiero occidentale rielabora per oltre mille anni quelle tracce provenienti dalla palestina dell'anno 0, sino a arrivare a pensare che al centro del messaggio evangelico ci sia la Creazione, cioè il mondo materiale e l'Uomo, posto lì per indagare, comprendere, interpretare, ma anche per produrre, dirigere, crescere in sapienza e in opere.
La chiave del progresso occidentale è tutta lì, in un Cristianesimo che reca in sé anche la valorizzazione dell'Uomo (Dio si incarna, e il Cristo si definisce "figlio dell'Uomo") e della sua opera nel mondo, nonché la sua responsabilizzazione. L'Uomo cristiano può scegliere, può progredire, perché gli è concesso di percorrere una storia lineare, che si snoda dall'anno 0 e che prevede un atteggiamento attivo, di messa a frutto delle capacità che ha ricevuto da Dio assieme al corpo materiale.
Non è quindi automatico che un'altra cultura, che fa riferimento a una "visione del mondo"* radicalmente diversa (nel caso dell'Islam quella veterotestamentaria, col Signore degli Eserciti e i non-eletti da colpire e travolgrere), arrivi, solo "col tempo e con la paglia" a maturare le stesse convinzioni, anzi...
Siamo davanti a due culture pesantemente condizionate dalla propria "visione del mondo" (e quale cultura non lo è, del resto?), e queste due visioni del mondo sono un po' diverse all'origine.
Quindi, non c'è da meravigliarsi se complessivamente l'esito finale dei due percorsi non coinciderà mai.
Che fare allora?
Semplicemente, il mondo è abbastanza grande, e da sempre le culture si sono spartite, più o meno equamente i territori.
Non è un caso che in antico la "religione" coincideva con la comunità politica e territoriale a cui si apparteneva, mentre la fede, la spiritualità reale potevano anche essere molto diverse (nel cattolicissimo '600 italiano affiorano in molte aree d'italia ritualità contadine di stampo sciamanico che hanno radici nel mondo delel steppe, tanto per dirne una), ma restavano "personali".
Solo con il percorso che abbiamo compiuto attraverso l'illuminismo etc., possiamo oggi pensarci contemporaneamente "credenti" cristiani e laici che non prendono alla lettera i sacri testi, ovvero "moderati", aperti e tolleranti a qualsiasi cosa facciano o pensino i vicini. Ma anche questa è una conseguenza di quel seme lontano, coltivato dal medioevo, represso fra Rinascimento ed età modrena, e prepotentemente rispuntato fuori nel '700...
*è il termine tecnico che si usa per comprendere religione, comportamenti, annessi e connessi.
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