Ne fai uno scontro generazionale ma non ne capisco il motivo, per quanto riguarda la moto spero vivamente che mio figlio non faccia i 270 in strada,ogni tanto va in pista,per il mio passato di arrampicatore le precauzioni erano appunto come ho scritto quelle di stare 3- 4 gradi in dolomiti sotto le mie capacita' teoriche in falesia,ciò non toglie che sia un' attivita' comunque pericolosa per definizione,cosa che non era in passato fare un' escursione in un bosco.
Noto toni veementi e inutilmente aggressivi per un problema che va affrontato invece con freddezza e pragmatismo lasciando perdere ogni fervore ideologico.Non ho scritto in nessun intervento che bisogna sterminare gli animali selvatici( anche abbattere il responsabile dell' aggressione ha senso?e' un orso e ha fatto l' orso,eliminato quello c'è ne sara' un altro che in un frangente simile si comportera' allo stesso modo).Non ho soluzioni pronte né giudizi trancianti,solo la speranza da boomer di non dover assistere di nuovo ad un generazione z sbranato da un plantigrado.
Qui nelle Alpi Occidentali è l'esatto opposto: ieri la presenza dell'uomo era enormemente più vasta, ora in montagna non ci vive praticamente più nessuno. Cinque nostre valli fanno gli stessi abitanti di un quartiere cittadino, per dire. Qui non c'è più nessuno, la gente in montagna ci va la domenica dal mattino al pomeriggio e stop. Quindi riconosco che è una situazione ben diversa dalle Alpi Centrali e Orientali come le Dolomiti, e su questo non mi esprimo.
Riguardo la reintroduzione dell'orso: voglio ricordare che non è che un giorno, un bel mattino, un tizio a caso di è svegliato e ha detto "Ehi raga! Prendiamo due orsi e portiamoli qui, dai! E poi vediamo che succede!". Ci sono stati piani ben fatti, studiati, valutati, approvati, tutta una parte operativa che si è ben vista in quanto gli esemplari sono stati monitorati e per quanto possibile seguiti.
Invito, inoltre, a lasciar parlare i numeri. Quante persone ogni giorno, ogni anno, vanno a spasso su quelle montagne? Svariate migliaia? Svariati milioni, contando anche le stesse persone che fanno le solite passeggiate ogni due o tre giorni? Quanti attacchi di orso ci sono stati negli ultimi 10 anni? 5? 10? 20? E quanti incidenti ci sono stati, nello stesso periodo, legati agli sport di montagna? Parlo di incidenti di escursionismo, alpinismo, arrampicata, scialpinismo, sci, ecc.ecc... Scommetto che è quasi impossibile contarli. Quindi inquadriamo un attimo le dimensioni del fenomeno: qualche decina (forse) di attacchi su migliaia e migliaia e migliaia di persone.
In secondo luogo, non capisco come l'incidente per scialpinismo/escursionismo possa essere tollerato e visto come "naturale" (la classica vecchia "dura legge della montagna") ma l'attacco di un predatore no: quello non è naturale, quello è "reintrodotto dall'uomo" e quello "non va bene".
Altro piccolo inciso sulla reintroduzione: ricordo che l'orso è sempre esistito sulle Alpi, soprattutto su quelle Centrali ed Orientali, e non è stato calato dall'alto da mano divina. La sua popolazione è andata declinando fino a raggiungere un numero bassissimo di individui (2-4) a inizio anni Novanta nelle Dolomiti del Brenta. La "grande reintroduzione" dai toni apocalittici sapete in cosa è consistito? In 10 (dieci) orse dalla Slovenia, stop.
Lou soulei nais per tuchi
I discorsi di Jack9 e Lou Vall perfettamente condivisibili
Esempio banale: "life-ursus" correlava la reintroduzione dei plantigradi col controllo territoriale di certi ungulati che altrimenti stavano disboscando interi versanti d'alta quota dove aghifoglie mughi, vista la scomparsa da mezzo secolo dei predatori, stavano venendo divorati in enormi quantità dagli erbivori cornuti.
Reintroduci il nemico naturale, al posto dei fucili dei cacciatori che non potevano ammortizzare una sovrappopolazione eccessiva, ed evitavi che ti venivano giù i versanti franando con le perturbazioni autunnali.
Ecco lo scopo della reintroduzione: ripristinare ecosistemi.
Scusa la svilente osservazione: ma da Brindisi parlare di habitat un tantinello diversi fa fare una figura un po' così.
Questo è quel che succede quando un brindisino si mette a parlare di un territorio che non conosce.
L'internet è bello: anch'io mi permetto di chiacchierare dell'insensatezza del 'fermo biologico' lungo le coste pugliesi per tutelare ricci e paguri, non conoscendo minimamente le condizioni di quell'ecosistema.
La presenza dell'uomo sulle Alpi era maggiore di oggi.
Fine di ogni discorso da boomer in bocca ad un 28enne.
Probabilmente perché chi decide su queste problematiche applica la logica di 60 anni fa che è evidente non abbia fruttato.
La logica di 60 anni fa era "creare spazi di pascolo" -> definitivamente.
La logica è fallita perché senza predatori naturali i pascoli divoravano una flora indispensabile per tenere su intere montagne.
La logica riparativa di 30 anni fa ha reintrodotto i predatori naturali, anche perché servirebbe un'armata di cacciatori per rastrellare territori montuosi estesi a caccia di plantigradi NEL LORO HABITAT NATURALE D'ELEZIONE.
L'attuale logica prevede che non si possa ritornare alla logica del punto 1.
Okay boomer.
Non ho fatto un discorso generazionale, ho detto che certi discorsi e modi di ragionare non sono compatibili con l’epoca attuale.
riguardo le riserve, per rispondere anche a Burian, negli States e in Canada ci sono ma parliamo di migliaia se non decine di migliaia di orsi. Quindi è tutto rapportato, spazio più grande ma molti più esemplari. Qui parliamo di un centinaio… e mi si dice di regolarne il numero… perché uno che correva da solo in montagna è stato aggredito? Poi dopo il letargo, non è un caso.
Il numero lo si regola se il problema è oggettivo (tipo caprioli), altrimenti le vie per evitare questi spiacevoli inconvenienti ci sono a monte del: uccidiamone un po’ perché sono troppi.
mi spiace ma dire: “di non dover assistere DI NUOVO (quando è successo? Mentre hai vissuto gli orsi non c’erano) ad una generazione Z SBRANATA (sul serio???) da un plantigrado” è una frase da boomer.
Si vis pacem, para bellum.
Si vis pacem, para bellum.
Io sono dell'idea che dovremmo essere in grado di convivere con animali e vegetali, ma non ne siamo capaci, dobbiamo sempre avere la meglio su qualsiasi cosa sia "fastidioso".
Quanti milioni di squali ammazziamo ogni anno? Quante altre migliaia di specie animali abbiamo estinto? Non capisco, non riesco davvero a comprendere il perché gli animali siano un così grosso problema.
Quante persone vengono uccise da squali al fronte del numero di squali uccisi? Non ha senso questa supremazia che negli anni abbiamo assunto.
I nostri avi, non parlo di un secolo fa, sapevano benissimo che se andavi nel bosco, ci dovevi andare come minimo armato e col fuoco era ancora meglio, non andavi a fare jogging a casa dell'orso.
Ora tutto è cambiato.
Andiamo negli oceani ma guai se uno viene mangiato, andiamo nelle foreste ma guai se uno viene sbranato.
Purtroppo questo pianeta ha raggiunto il punto di non ritorno, a causa nostra.
Ben vengano lupi, orsi, squali e leoni, se per 100 milioni di animali morti muore 1 umano ce ne faremo una ragione.
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Dati meteo in diretta dalla mia Davis VP2 sul sito del Centro Meteo Lombardo http://www.centrometeolombardo.com/c...tType=Stazioni
"Vola solo chi osa farlo"
La frase finale del mio intervento pur esprimendo il mio pensiero era condita comunque di termini e definizioni in modo ironico che considero comunque idioti,semplicemente perché categorizzare gli esseri umani a seconda dell'anno di nascita lo considero una sciocchezza.
E' di poche settimane fa l'attacco da parte di un orso al fratello del sindaco di un comune in val di sole ,che per fortuna gli ha provocato solo ferite rimediabili.Mi e' toccato sentire in quell'occasione un naturalista in TV che ha affermato " ma no,era a passeggiare oltre i 2000 metri,quella e' l'habitat naturale dell'orso"...ma che stai a di, come ti muovi sulle Alpi sei sui 2000 metri?!??
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