Vai convinto
Rispetto profondamente anche le tue opinioni, ma ti informo che ti sbagli
Ritengo invece grave che non capiate (o non vogliate accettare) la situazione del Veneto.
Amen, parleranno i fatti, la mia Regione di certo non interrompe la trattativa solo perchè voi siete convinti che sia "tutta una questione di soldi"![]()
Io sono sicuramente nel primo insieme: continuo a non capire cos'abbia di diverso il Veneto da ogni altra regione (a parte un residuo fiscale abbastanza elevato; in questo assieme a poche altre regioni).
E, prevengo, "ma allora gli altoatesini" non è una risposta.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Io invece (e purtroppo sottolineo) penso che molti tra cui anche te ricadiate in chi non accetta la questione veneta. Il punto non è esser diversi dalle altre Regioni come se io avessi detto che siamo "i migliori e tutti gli altri peggiori".
Siamo diversi semmai per questa identitá, questa storia, queste lingue che qua vengono parlate, questa civiltá veneta che da quell'annessione del 1866 non ha mai avuto una risposta forte e decisa.
Lo Statuto del Veneto che non a caso vi ho tanto nominato in questa discussione, parla chiarissimo e se appunto vi prendete un po' di tempo per leggerlo e lo confrontate con altri Statuti capite che qualcosa di particolare e "diverso" c'è, come il fatto che si parli di auto-governo, di popolo veneto, di lingua veneta, di civiltá veneta, ecc..
Mi ero dimenticato di aggiungere che anche "tu non capisci" non è una risposta. Era esattamente la premessa "io non capisco".
Quindi sarebbe proprio interessante sapere perchè "il Veneto è diverso". Dalla Lombardia o dall'Emilia Romagna, per esempio, giusto per rimanere vicini...
E infatti, ti invito di nuovo cortesemente a leggere, io non parlo di migliori e peggiori. Ma chiedo perchè sia "diverso".
Esattamente come ne hanno una i lombardi, i piemontesi, i toscani.
Sempre per non voler iterare a livello provinciale, comunale ecc. ecc.
E chi le ha avute queste risposte decise dopo l'annessione di 150 anni fa? A proposito... Ma c'è qualcuno che ha tenuto il conto?
Il grande capo dello statuto del veneto pensa che...
Lo sai che cos'è una tautologia, vero?
Ultima modifica di FunMBnel; 27/09/2018 alle 07:36
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Lo Statuto altro non è che un pezzo di carta scritto dalla classe politica per assecondare i desideri dei cittadini in quel preciso momento storico. E il desiderio dei cittadini, più o meno imboccati, è quello di avere maggiore autonomia. Perché autonomia fa rima con efficienza, tutela della specificità, minor spreco, maggiore equità (regioni che danno troppo, regioni che ricevono troppo). Lo statuto regionale non è questo scritto fondamentale come la Dichiarazione universale dei diritti umani o la Costituzione di uno stato, non mischiamo capre e cavoli. Non è perchè è scritto nello Statuto, ripeto, sintesi pesata dei partiti politici che siedono in Regione in quel momento, allora è automaticamente carta fondamentale.
La serenissima repubblica non governa più l'attuale Veneto da 200 e più anni; in mezzo c'è stata una breve parentesi napoleonica, una più lunga parentesi asburgica e una ben più lunga annessione all'Italia. Orbene, questa specificità data da 4 secoli, anno più anno meno, di unificazione dell'attuale Veneto (e un pò oltre in alcuni casi e un pelo meno in altri) sotto la Serenissima repubblica si fa sentire ancora oggi, ma è decisamente annacquata, salvo che nelle mire di certa classe politica e dei suoi seguaci, che usano strumentalmente la storia per poter fare e disfare a loro piacimento.
Devo forse citare la mirabolante gestione di Mose, Pedemontana, Valdastico? Questo è e questo rimane, voler gestire e mangiare in proprio, molto più di prima, senza dover spartire troppo con Roma.
Questa famosa identità data da lingua etc... è un mero pretesto. Pensa che durante la Serenissima Repubblica molti scritti ufficiali erano in toscano, alla stra faccia della differenza sostanziale con il resto della futura Italia. E come meravigliarsi di ciò? Trovo veramente eccezionale tirare in ballo Leone di San Marco, Veneto, popolo veneto, tradizioni venete etc... quando proprio la Serenissima a cui si fa riferimento ogni 3 x 2 era il massimo esempio di apertura e integrazione dell'alieno e che l'inizio della decadenza della Serenissima è coinciso, guarda caso, quando si è piegata su se stessa pensando all'entroterra e non più al commercio "estero".
Se quindi un veneto di oggi volesse veramente riprendere lo spirito che ha fatto grande la nostra regione tra il '400 e il '700, dovrebbe si chiedere autonomia, nel senso di rifiutare una visione statalista e accentratrice alla francese (o all'italiana), ma dovrebbe altresì smetterla con queste cavolate di usi, costumi, tradizioni, lingua, da "salvare", ma aprirsi al diverso, al nuovo, per integrarlo nel tessuto presente. Atteggiamento che, ahi me, vedo sempre meno.
Caro Andreas94, mi dispiace ma il tuo modo di pensare è quanto di più distante dal cogliere la vera essenza del passato glorioso del Veneto, fermandosi a un copia incolla fuori dalla storia e dai veri problemi che la modernità ci mette di fronte, infinitamente più ampi, importanti e complessi del tutelare i cimbri della Lessinia e i ladini dell'ampezzano, o la lingua veneta (che non sono da ignorare, sia chiaro, ma che sono gocce nell'oceano).
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