Ad supporto allego gli andamenti di Romania e Bulgaria...la situazione sta lentamente rientrando...qualche settimana, un mese al massimo e anche l'Europa centrale ne sarà fuori senza ulteriori restrizioni particolari.
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Ho il sospetto che l'alta adesione alla vaccinazione renda più lenta sia la fase di ascensione, sia quella di calo, in tutti i paesi con >50% di popolazione complessiva vaccinata. Se poi guardo la situazione britannica il sospetto diventa quasi una certezza, diciamo che la molto minore percezione del pericolo e un'assenza di misure incisive di mitigazione per assurdo favorisce il mantenimento di una circolazione costante nel tempo. Poi "delta" è una roba abbastanza misteriosa e questi diagrammi con parabole così strette e "plateau" inesistenti mi stupiscono sempre di più (vedi l'epidemia indiana in aprile-maggio).
Un altro mistero insondabile per quanto riguarda delta è stato il comportamento che ha avuto nel subcontinente indiano, dove ha provocato quello che sappiamo nel settore settentrionale del territorio e, mentre ci si aspettava che dilagasse al Sud nel corso di luglio, agosto e settembre (i paesi a Sud del 20/25°N presentano stagionalità invertita nella diffusione dei virus respiratori) ha creato solo delle "ondine"...
Questo probabilmente si, anche perchè i vaccinati sono più reticenti a sottoporsi a test, come sappiamo un po' una controindicazione del green pass ai vaccinati, quindi può essere che l'inerzia iniziale "appiattisca" la crescita.
Lancio una provocazione: una soluzione per che potrebbe essere utilizzata nei momenti critici, istituire una sorta di rinnovo mensile del green pass per i vaccinati con un tampone gratuito fornito dal SSN?
Non servirebbe a niente perché il tampone fotografa soltanto la situazione del momento in cui lo fai. Io continuo a pensare che l'unico modo razionale di affrontare questa pandemia è garantire ad ognuno la migliore protezione possibile offrendogli gratuitamente il vaccino e poi vada come deve andare... non possiamo controllare l'incontrollabile o alzare argini di cartone contro un fiume in piena.
Serve a mantenere funzionale il SSN nei periodi di massimo stress, ci sono però due piccoli dettagli:
1. l'esistenza di un SSN dipende anche dalla fiscalità generale, se il sistema economico non produce reddito (tassabile) allora di soldi presto o tardi non ne arriveranno più nemmeno al SSN. E non è un problema temporaneo legato a un picco epidemico, è un problema strutturale di costi. In ambito sanitario pare che invece tutti i pasti siano gratis.
2. la società non vive di SSN, averlo è stata una grande conquista, non lo nego, ma una conquista è tale fino quando ti puoi permettere di mantenerla, questo vale per il SSN come per la previdenza sociale, la protezione civile, l'esercito, ecc.
Io a chi mi dice, il SSN è un bene supremo e va salvato a tutti i costi (e certamente a metterlo in pericolo non sarà questa pandemia), replico sempre in questo modo: mi sta benissimo, si fanno mitigazione, lockdown, tutto quello che serve per quelle 4, 5, 10, 20 settimane all'anno, non solo per il Covid, anche per GW, smog in Val Padana, ecc., poi si contabilizza la perdita in termini di gettito fiscale e si procede applicando tagli lineari di pari importo (%) a tutti i capitoli del bilancio dello Stato (previdenza, sanità, ecc.), quindi anche al SSN, iniziando ovviamente dalle spese correnti (tariffe, farmaci, manutenzione apparecchiature, stipendi del personale). E' una provocazione ma da la misura dell'insostenibilità di un sistema di welfare indiscriminato e mutualistico in paesi che hanno indici di dipendenza e indicatori demografici come quelli UE. E non si tiri in ballo il fatto che quella sanitaria è "soltanto" la seconda vode di spesa nazionale o che ci sarebbero tanti sprechi su cui tagliare, perché alla favola della "spending review", dopo 20 anni, non ci credono nemmeno più i ragazzini di seconda media (se gli spieghi come funziona).
Ultima modifica di galinsog@; 18/11/2021 alle 15:15
Assurdo
A causa del drammatico andamento della pandemia covid in Alta Austria e nel Land Salisburgo lunedì scatta un lockdown generale per tutta la popolazione e non solo per i non vaccinati. L’incidenza settimanale su 100 mila abitanti nel Salisburghese oggi è di 1672 e in Alta Austria di 1557. “Non abbiamo più grandi margini di manovra”, ha detto il governatore dell’Alta Austria Thomas Stelzer. Il lockdown - ha detto - durerà “alcune settimane” e si è reso necessario per permettere la operatività degli ospedali. A questo punto non è più escluso neanche un lockdown generale nazionale
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