ma chi ha parlato di ipocondria?
Pensa son talmente ipocondriaco che mi sono fatto la settimana tra Santo Stefano e il primo dell'anno a spasso per la Norvegia
Ma perché bisogna esprimersi per frasi fatte/slogan come se si fosse ad un comizio elettorale?
Niente vedo che manca proprio la capacità di comprensione della ratio di quello che si dice e che viene esposto, peccato, fa sempre dispiacere constatare questa cosa e vedere che piuttosto che stare in silenzio, si parli invece fugando ogni dubbio![]()
Ultima modifica di Franzoso; 05/01/2022 alle 16:18
Concordo, più che altro perché l'individuazione della positività a questo punto deve essere funzionale ai fattori di rischio del paziente (età, eventuali patologie) e alla possibilità di cura precoce con monoclonali o con antivirali (monopulvir, ecc.) e per questi farmaci serve una diagnosi precoce in fase di insorgenza dei sintomi (e gli antigenici sui sintomatici hanno >80% di affidabilità). Pensare di arginare il virus con screening diffusi è una pia illusione, lo era anche un anno fa lo è a maggior ragione oggi... fare tanti tamponi ad asintomatici o oligosintomatici giovanissimi e aspettare che arrivino i 70-80 enni (magari pluripatologici) con ards in pronto-soccorso significa candidare parecchi di questi soggetti al cimitero. E le eventuali zone rosse o lockdown ne salverebbero ben pochi (come abbiamo visto con gli ospiti delle rsa nella prima e nella seconda ondata)
Ultima modifica di galinsog@; 05/01/2022 alle 16:21
Lazio
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Aggiungo un altro particolare su cui non si riflette abbastanza, ossia la concorrenza di risorse sui farmaci salvavita ospedalieri (monoclonali e antivirali specifici di recentissima autorizzazione) perché è un problema che potrebbe prima o poi porsi e pongo un paio di casi di scuola:
Caso 1: nelle stesse ore in reparto Covid abbiamo due situazioni:
1) 60 enne con patologia cronica a rischio di aggravamento con vaccinazione completa;
2) 60 enne con patologia cronica a rischio di aggravamento ma no-vax.
C'è ancora disponibilità per un percorso terapeutico con anticorpi monoclonali, chi ci avviereste? D'istinto direi il paziente 1, ma nella realtà molto probabilmente lo sarebbe il paziente 2, in quanto non vaccinato e potenzialmente più a rischio di prognosi infausta. E' eticamente accettabile ma come minimo discutibile (non vaccinandosi il paziente 1 ha accettato un rischio più alto di malattia grave ad esito infausto e curandolo con la terapia salvavita la sottraggo a un altro paziente comunque a rischio di aggravamento)...
Caso 2, già accennato stamani, questa volta siamo in uti e abbiamo:
1) paziente 50enne no-vax, con polmonite grave Covid-correlata e ards, possibilità di sopravvivenza stimate attorno al 60% e buone possibilità di recupero funzionale in caso di guarigione;
2) paziente trentenne politraumatizzato da incidente sul lavoro, possibilità di sopravvivenza incerta ma attorno al 30-40%, possibilità di recupero funzionale modesta/bassa (elevato rischio di disabilità).
Al netto di eventuali disposizioni (dat, ecc.) sapete chi enterebbe in uti? Probabilmente il paziente 1. E' eticamente accettabile?
In altre parole i due soggetti che hanno fatto la scelta individualmente più pericolosa e socialmente meno responsabile (addossandone i costi alla collettività) rischiano di avere individualmente benefici che sottrarranno a pazienti che hanno fatto scelte più conservative e socialmente responsabili.
Ultima modifica di galinsog@; 05/01/2022 alle 16:41
Cioè io sono vaccinato, non ho sintomi particolarmente pesanti, sono in contatto con positivi praticamente ogni santo giorno, e dovrei farmi tamponi su tamponi che danno il 50% di falsi negativi?
A che pro?
Ho già 3 colleghi positivi che sono rimasti nel limbo assoluto. Il Green Pass "da vaccino" è stato disattivato e stop. Sono passati più di 20 giorni ed è assolutamente impossibile parlare con chiunque dell'ASL o della Regione. Telefoni sempre occupati, comunicazioni impossibili. Nessuno li ha chiamati, nessuno li ha mai sentiti. A breve devono uscire e non possono farlo perchè non hanno il Green Pass "da guarigione", e non c'è verso di ottenerlo, perchè è impossibile parlare con qualsiasi numero verde/fisso/cellulare che sia. Anche via mail non c'è nessuno che risponde. Gli unici che rispondono sono le sezioni che si occupano degli appuntamenti per il vaccino, e l'unica cosa che sono riusciti a fare è comunicare a questi "sono positivo, non posso fare la terza dose dopodomani", stop. Hanno provato inutilmente a farsi passare la sezione di ASL che si occupa dei positivi (monitoraggio e quarantena) ma è impossibile, non si può fare.
Domani questi saranno dei paria, non potranno andare da nessuna parte se non a fare la spesa. E se mettono l'obbligo di Super Green Pass per lavorare non potranno nemmeno andare a lavoro, e NESSUNO ne risponde di questa situazione, nessuno.
E io dovrei farmi un tampone al giorno per infilarmi in un ginepraio del genere??
Lou soulei nais per tuchi
Capiamoci però: se sono costretto ad andare in ufficio, tengo sempre la ffp2, evito pause caffè e occasioni di contagio, mi ritengo ligio alle regole anche senza fare il tampone nel caso il collega dell'ufficio a 30 metri risulti positivo mentre io non ho nulla. In questa situazione di merda bisogna circoscrivere lo sforzo sanitario dove necessario visto che ormai i buoi sono scappati e non li riprendi più mettendo a posto la stalla. Quando e se la situazione si calmerà ne riparleremo ma ora non è tollerabile vedere code di ore per fare un tampone, lasciando in strada chi ne ha veramente bisogno.
Pietro
Lou soulei nais per tuchi
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