esattamente
torniamo al discorso delle priorità
in una situazione del genere la prima priorità dev'essere alleggerire il carico sul sistem sanitario
un volta che i numeri del contagio divengono maggiormente gestibili si può iniziare a discorrere di tutti gli annessi e connessi che ovviamente sono altrettanto importanti ma purtroppo subordinati a quell'emergenza
altrimenti svuotiamo di significato il concetto di emergenza
quanto al futuro: in questi casi è bene affrontare le cose un passo per volta senza sovraccaricare di troppi pensieri e ansie il nostro sistema nervoso
altrimenti quello che non fa il virus ce lo serviamo da soli
Beh, ma è naturale che sperassimo nel blocco quasi total stile Cina, come dimostra anche la stima dell'ISS che prevedeva 92.000 casi totali con azzeramento quasi totale a fine aprile...almeno momentaneamente.
Poi questo genere di stime lascia un po' il tempo che trova.
Torgnon (1350 mt) / Chatillon (530 mt) stazione meteo:
https://www.wunderground.com/dashboard/pws/ITORGN6
http://datimeteoasti.it/stazionimete.../realtime.html
Che poi non vorrei dirlo ma pensare al futuro in modo catastrofico vuol dire aver già vincolato il presente in quella direzione.
Pensate anche ad altro. Che non esiste solo il corona e il lavoro, su, e ringraziate di essere vivi a poter blaterare di 'ste cose davanti a un pc.![]()
Inverno 2016/17
16/1 Fiocchi
Che in linea di principio non fa una piega.
E son sicuro che qui dentro il 99% legga e capisca.
Poi però devi calare la nuova realtà non su un singolo, ma su una popolazione intera, la stessa che fa la coda ai supermercati al primo giorno di NON chiusura...
E la psicologia delle masse funziona un po' diversamente (specie ove composte non tutte da scienziati iper-razionali).
Sicuro in guerra era peggio, sicuro ai tempi della rivoluzione francese era peggio che durante le WW e sicuramente nell'anno 1000 era peggio che durante la rivoluzione francese.
Ma sono esempi che non aiutano perchè nessuno di noi. fortuna sua, è nato a quei tempi ed è vissuto fino a oggi.
In compenso si è trovato catapultato, per giunta in modo caotico, in un mondo ben lontano da quello faticosamente conquistato. Facile raccontare che in guerra era peggio...
A me dispiace e tanto esserci in mezzo, ma ai nostalgici del mondo chiuso, del "prima sì che..." ecc. ecc. questa situazione sta meglio di un abito firmato nuovo.Occhio a quel che desideri, potrebbe avverarsi...
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Appunto. Infatti adesso siamo passati dal vietare i grandi assembramenti a vietare tutti gli assembramenti quando ci siamo resi conto che la distinzione era oziosa e insensata.
Quindi non si parla solo di concerti e sole in spiaggia, si parla anche di lavoro in ufficio. O di lavoro in fabbrica. O di qualsivoglia mezzo di trasporto pubblico. O di congressi scientifici. O di scuole e università. O di parchi. O di musei, chiese e attrazioni culturali...
Se tu pensi seriamente che tutto ciò sia in qualche modo realistico, che sia sostenibile, che sia praticabile, che sia minimamente compatibile con qualcosa di simile ad una società moderna, e che in ultimo sia in qualche modo utile e sensato allora allargo le braccia e lascio perdere il discorso.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
non è questione di illudersi
è questione di evitare di riflettere troppo su cose di cui attualmente non abbiamo alcuna consapevolezza
posso immaginare ragionevolmente che all'inizio di ogni pandemia i pensieri sul futuro sarebbero stati gli stessi ma il mondo è progredito e oggi non è certo un posto peggiore di cento 1000 o 10000 anni fa
questa è l'unico punto fermo che ci insegna la storia
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