Perchè noi li avevamo fatti? Siamo stati noi i primi a non insospettirci per le polmoniti "strane" nella zona rossa e se non fosse stato per la moglie del paziente 1 che ha detto ai medici che il marito aveva cenato con uno tornato dalla cina, FORSE, non sapremmo di tutti questi casi. Non possiamo pretendere che gli altri stati europei si mettano a fare migliaia di tamponi da un momento all'altro, quando siamo noi i primi che lo facciamo solo ai SINTOMATICI che sono venuti in contatto con qualche infetto, forse noi lo facciamo a tutti coloro che hanno febbre ma che non sono venuti a contatto con qualche infetto? Senza contare che tutti parlate della Germania, della Francia eccetera ma nessuno cita la Gran Bretagna che ha fatto oltre sette mila tamponi e ha trovato pochissimi positivi.
Quindi che la situazione non sia rosea neanche nel resto d'Europa e che probabilmente ci siano molti più casi di quelli dichiarati in diversi paesi direi che è decisamente probabile ma è altrettanto probabile, che, AL MOMENTO, la situazione "peggiore" come numero effettivo (cioè sia i positivi già riscontrati sia quelli "ancora liberi") sia qui da noi. Perciò io penserei prima di tutto a prevenire il contagio qui in Italia e poi a ciò che fanno o non fanno negli altri paesi europei
EHERAN – Il contagio si estende, la psicosi si diffonde, e la scarsa trasparenza del regime fa il resto. Il governo iraniano ha aggiornato il conto delle vittime, che raggiunge quota 43, e ha segnalato che i contagiati sono almeno 593. Fra i positivi al virus ci sono anche diversi politici: un neodeputato - Mohammad Ali Ramazani Dastak, eletto ad Astana Ashrafieh - è morto ieri. Le scuole resteranno chiuse per almeno tre giorni, eventi sportivi e concerti sono sospesi e le autorità invitano la popolazione a restare chiusa in casa.
Ma la fiducia sulle dichiarazioni del regime è poca. Il ritardo con cui Teheran ha ammesso la diffusione del contagio è sembrato sospetto, lasciando strada aperta a ogni possibile speculazione. In più, da Qom filtrano informazioni angosciose, di una città totalmente bloccata in preda all’epidemia. A Bandar Abbas, nella provincia meridionale di Hormuzgan, un gruppo di persone inferocite ha dato alle fiamme una clinica perché credeva che ospitasse i pazienti affetti da Covid-19 provenienti da Qom. Secondo l’agenzia FarsNews, le fiamme sono state domate e non ci sono vittime.
Le persone che hanno segnalato problemi respiratori a Bandar Abbas sono 188, i sospetti contagiati da coronavirus 52. Proteste anche a Shaft, nella provincia settentrionale di Guilan, per il trasferimento delle persone infette in un ospedale centrale della città per la quarantena
https://www.wunderground.com/personal-weather-station/dashboard?ID=IMRCASEB2
Freddofilo e nivofilo in Inverno ,Temporalofilo in primavera e autunno ,Caldofilo in estate,Tornadofilo tutto l'anno
E' giusto, siamo stati i primi ad insospettirci, e infatti sono stati trovati almeno i due focolai.
Sulla seconda parte nessuno pretende nulla, ma certamente il numero di tamponi e a chi viene fatto dovrebbero, idealmente, essere gli stessi, altrimenti non avremmo situazioni comparabili. Fai giustamente notare il caso dell'UK, che infatti io non ho nominato, mi riferisco ad altri due Paesi (Francia e Germania nello specifico), che non mi risulta stiano facendo come abbiamo fatto noi, ossia "beccare" le polmoniti sospette delle settimane passate e provare ad isolare dei focolai come abbiamo fatto in Lombardia e in Veneto...
Lou soulei nais per tuchi
Non so quante polmoniti sospette ci siano in quei due paesi, bisognerebbe avere dati più precisi (se qualcuno ne ha, ben venga). Perchè un conto è avere una 40ina di polmoniti in una zona ristretta come quella di Codogno-Castiglione d'Adda un conto è che ne so averle in un paio di quartieri di Parigi. Io non vorrei direi ma fatta eccezione per i due focolai non so se anche da noi sono stati fatti i tamponi sui casi di polmoniti negli ospedali italiani.
A me sembra abbastanza scontato che al momento Francia e Germania abbiano fatto meno tamponi proprio perchè, avendo meno casi confermati, ci sono meno persone da controllare. Credo che il numero dei tamponi salirà e non di poco anche li nei prossimi giorni.
A tal proposito anche in Germania si iniziano a prendere i primi provvedimenti: annullata la più grande fiera del turismo a Berlino, messi in quarantena i bambini di una scuola nel Baden-Wutterberg perchè un'educatrice è risultata positiva ecc...
Dico la mia sugli eventi in atto in queste settimane.
Ora sappiamo tutti che nel Nord Italia è arrivato un importante focolaio di questo Coronavirus.
Data l'elevata contagiosità la situazione non è certamente da sottovalutare e alcune contromisure sono necessarie.
Detto questo però non bisogna nemmeno eccedere all'opposto e perdere i lumi della ragione perché veramente a livello comunicativo si sta facendo una confusione e si alimenta panico tra la popolazione, e più che il virus a questo punto preoccupa altro...
Ho letto di supermercati svuotati come se stesse arrivando una guerra.
Vedo che con la scusa legittima del Coronavirus (come in qualsiasi altra epidemia presentata in passato) si parla delle mascherine (dall'efficacia non chiara tra chi dice che servono o non servono) ... qualcuno si rende conto di che razza d'aria si respira molto spesso nel catino Padano? Lì andrebbero usate sempre le mascherine... fa specie che la discussione emerge solo con il COVID...
Leggo di zone off-limits, locali chiusi, manifestazioni annullate... tutto questo avrà conseguenze economiche certe anche nel breve termine, si pensi poi indirettamente anche agli impatti sul turismo e sulla mobilità internazionale e a tutta la catena che ci può essere.
Le misure sono giustificate per quella che comunque viene definita al momento "poco più che un'influenza"? Ognuno la pensi come vuole, secondo me sotto certi aspetti sì, anche perché il Nord Italia è una zona caldissima.
Pensare poi che da me in Ticino al momento non ci sono più casi di Coronavirus accertati e considerando gli intensissimi scambi che avvengono con la Lombardia (a livello biologico poi Ticino e Lombardia sono la stessa cosa, vedi fenomeni di zanzara tigre, piante neofite o cinipide del castagno) mi sarei atteso una maggior propagazione, quindi questo può significare (naturalmente sulla base dello stato attuale) che:
- a) le misure di contenimento in Lombardia a qualcosa sono servite altrimenti il virus sarebbe già arrivato anche qua.
- b) che chiudere le frontiere, come spesso qualcuno propone, non so quanto possa contenere il fenomeno dato che perlomeno da noi non si è assistito a nessun contagio da lombardi in Ticino nonostante le frontiere siano state aperte come sempre (il viavai giornaliero in canton Ticino dalla Lombardia è molto forte), quindi il problema è un altro.
Ora in Svizzera ci sono una quindicina di casi accertati (ma non più in Ticino al momento) e quasi tutti erano all'estero e hanno contratto il virus le scorse settimane nella zona di Milano.
In Svizzera da parte dello Stato sono state predisposte misure che non avevo mai visto, come l'annullamento fino ad almeno il 15 marzo di qualsiasi manifestazione con oltre 1000 partecipanti, l'annullamento dell'intero campionato di calcio, lo svolgimento di partite di hockey a porte chiuse, e su scala ticinese l'annullamento di tutti i carnevali ancora da svolgere (alcuni importanti già svolti). Pensare anche al Salone dell'Auto di Ginevra annullato.
Si è arrivati al punto di annullare anche le feste di paese già organizzate che non portano grandi masse, il tutto per (di fatto) ... un'influenza, e la perdita economica è garantita.
In un contesto così c'è da porsi il quesito se certe decisioni sono proporzionate, perché allora il rischio di contagio c'è pure sui mezzi pubblici, scuole, o luoghi di lavoro dove non si è limitato nulla (e frontiere come dicevo prima). Non era stato predisposto nulla di simile per l'influenza Aviaria e Suina.
Bisogna fare attenzione a non cascare nell'iperbole del sistema mediatico moderno... la gente si spaventa per poco, apro un qualsiasi sito di news e vedo che tutte le attenzioni sono monopolizzate su questo tema (il prossimo mese non ne parlerà più nessuno forse) e poi si montano anche i casi sul niente pur di parlarne (è un metodo che vale sempre di qualsiasi tema si parli), fake news, catene di Sant'Antonio, social media, complottismi... e poi va da se che il "coronavirus" è al momento il capro espiatorio della fuffa, per giustificare tutti i rapporti di causa-effetto, stesso parente de "il terremoto XY è causato dai cambiamenti climatici".
Esempio banalissimo stamattina (premetto che non me ne intendo moltissimo di economia) dove leggevo che "il coronavirus fa crollare i mercati" e si leggono i cali delle borse.
Alt un attimo... se una parte degli investitori può legittimamente essere incerto per il Coronavirus, da un altra parte però vorrei poi capire se i mercati non sarebbero scesi comunque dato che le scorse settimane mi era scappata l'attenzione su notizia di qualche "bolla" o cose del genere, quindi torniamo al discorso dei dati non esposti in modo oggettivo.
A livello mediatico funziona sempre così, si martella su un tema per qualche settimana dimenticandosi di tutto il resto, e poi... non se ne parla più. Nel frattempo magari è sfuggito qualcos'altro di pure importante.
Ritengo esagerati certi comportamenti, e l'ampiezza mediatica che si sta dando a questo fatto, creando anche inutili psicosi tra la popolazione e quindi pur di evitare il Coronavirus ci si rende più vulnerabili ad altre minacce.
Questi eventi vanno affrontati in modo più razionale, anche perché potrebbero essercene di peggiori, quindi trovo assurdo spendere energie dove non serve.
Ultima modifica di AbeteBianco; 29/02/2020 alle 15:30
ecco perche (Germania) all'estero non fanno tamponi
Nach dem Karneval feiern sei der junge Infizierte dann am Aschermittwoch nach Bonn zurückgekehrt, wo er in der OGS arbeite, schilderte Heyer. Dort habe er dann für etwa eineinhalb Stunden Kinder bei den Hausaufgaben betreut. Danach habe er sich schlecht gefühlt und sei am Donnerstag nicht in der Schule gewesen. Donnerstag fuhr er zur Uni-Klinik. Dort sei er aber nicht getestet worden – der Mann zögerte offenbar, weil er den Test (kostet je nach Labor über 200 Euro für Kassenpatienten) selbst hätte zahlen müssen.
l'uomo apparentemente ha esitato perché ha dovuto pagare lui stesso il test (a seconda del laboratorio, costa oltre 200 euro per i pazienti assicurati).
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