Buondì, cosa ne pensate della cura con plasma con anticorpi?
Per me ha le carte in regola per essere la soluzione definitiva ma solo all’abbassamento drastico della mortalità, non può essere considerata una soluzione globale al problema perché non potrebbe consentire di tornare ad una normalità pre covid di punto in bianco in quanto in ogni caso gli ospedali non dovranno mai essere sovraccaricati per poter gestire al meglio il 100% di chi necessita.
Poi c’è il discorso che parrebbe una cura un po’ macchinosa perché passa dai prelievi di plasma a chi immagino sia stato testato in precedenza per avere anticorpi, però con organizzazione credo possa essere messa in pratica su larga scala .
Il plasma iperimmune ha azzerato la mortalita tra i pazienti trattati. Prima, in forme analoghe di gravita, decessi tra il 30 e il 60% - Mantovauno.it
@burian br hai già dormito abbastanza.
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Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Per gli amanti delle statistiche (come me)... prendendo buoni i dati ISTAT del 2019 e facendo il rapporto con i decessi Covid-19 questa è influenza che i decessi hanno avuto sulla popolazione residente (campione di 500.000 abitanti come delta per tutti).
Lombardia 631
Valle d'Aosta 507
Emilia-Romagna 359
Liguria 329
Trentino-Alto Adige 296
Piemonte 293
Marche 278
Veneto 120
Abruzzo 105
Friuli-Venezia Giulia 101
Toscana 94
Puglia 45
Umbria 34
Lazio 31
Molise 31
Sardegna 29
Campania 28
Sicilia 21
Basilicata 21
Calabria 19
Pensavo che il Piemonte fosse messo anche peggio, con tutti i morti che ha avuto. Ovviamente peggiore Regione d'Italia la Lombardia, migliore la Calabria (decessi in rapporto agli abitanti, s'intende).
Ultima modifica di Matëlmaire; 23/04/2020 alle 07:02
In Piemonte comunque il 60% dei contagi degli ultimi 10/12 giorni almeno è avvenuto nelle RSA, mentre prima era un'esigua minoranza la quota di positivi in questi ambienti.
Ciò significa due cose:
1) hanno cominciato a controllare nelle case di cura solo di recente
2) questo è il motivo dell'andamento anomalo del Piemonte, questa gestione assurda.
Chissà quando arrivrà il momento di attuare la fase 2o si riescono a fare le cose in modo egregio agendo in modo completamente diverso, ma dubito dato che alcuni si vantano senza ritegno della loro sanità pur avendo contribuito in modo decisivo al disastro (Lombardia docet) e che nemmeno si ammettono gli errori.
La vedo grigia, molto grigia.
arriva il boom anche del messico
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Copiato da Facebook:
Covid-19: ottenuti due farmaci su misura per batterlo
FARMACI | REDAZIONE DOTTNET | 22/04/2020 20:42
Sono molecole progettate per bloccare l'enzima proteasi. Si aggiungono alle due che erano state ottenute nel marzo scorso: una in Germania e l'altra in Olanda
Trovate due armi di precisione per colpire al cuore il nuovo coronavirus: sono molecole progettate per bloccare l'enzima proteasi, il motore che permette al virus di moltiplicarsi. Si aggiungono alle due che erano state ottenute nel marzo scorso: una in Germania, diretta contro lo stesso enzima, e l'altra in Olanda, diretta contro la proteina Spike, l'arpione con cui il virus aggredisce le cellule per invaderle. Diventano così quattro le molecole candidate a diventare i primi farmaci contro un virus mai visto e ancora quasi sconosciuto. Le ricerche decisive per ottenere queste molecole sono state quelle che hanno permesso di vedere la struttura molecolare del coronavirus SarsCoV2.
In particolare osservare come è fatto l'enzima proteasi ha permesso al gruppo coordinato da Wenhao Dai, dell'Accademia Cinese delle Scienze, di progettare due molecole in grado di bloccarlo, e il risultato è pubblicato sulla rivista Science. Le molecole, chiamate inibitori della proteasi 11a e 11b, hanno affrontato i primi test con risultati incoraggianti. Sperimentate in una coltura cellulare, entrambe "hanno fortemente inibito la proteasi del SarsCoV2", hanno scritto i ricercatori. Sperimentato nei topi, l'inibitore della proteasi 11a ha mostrato in particolare una bassa tossicità. Per questa molecola la sperimentazione prosegue ora a livello preclinico per ottenere ulteriori risultati sulla tossicità: se questi indicheranno che è sicura, si potrà passare alla sperimentazione sull'uomo.
La prima molecola mirata per aggredire il coronavirus Sars-CoV2 era stata un anticorpo monoclonale, specializzato nel riconoscere la proteina che il virus utilizza per aggredire le cellule respiratorie umane; pubblicato nel marzo scorso sul sito BioRxiv,il risultato era stato ottenuto nell'Università olandese di Utrecht. A distanza di pochi giorni un gruppo internazionale guidato dall'Università di Lubecca ha descritto su Science la molecola 13b, che si lega all'enzima proteasi e lo blocca. Tutte e quattro le molecole sono candidate a diventare farmaci, ma prima dovranno affrontare l'iter della sperimentazione clinica. Ci vorrà quindi del tempo prima che siano disponibili. Di fatto, al momento la Covid-19 è una malattia orfana, per la quale cioè non esistono farmaci e che si può combattere solo utilizzando in modo nuovo farmaci nati per altre malattie.
A questo scopo si è attivata anche la coalizione Reframe, la più vasta raccolta mondiale di farmaci già in uso nell'uomo promossa nel 2018 dall'istituto californiano Scripps e finanziata dalla fondazione Bill & Melinda Gates per aiutare a combattere le malattie per le quali non ci sono farmaci. Nel frattempo si è già cominciato a utilizzare vecchi farmaci contro il SarsCoV2. E' il caso dell'antivirale Remdesivir, nato per combattere la febbre emorragica di Ebola e che ha come bersaglio la polimerasi che permette al virus di moltiplicarsi. Contro lo stesso enzima sono utilizzati i farmaci antimalarici Clorochina e Idrossiclorochina, in genere utilizzati contro artrite reumatoide e lupus eritematoso, e antivirali come Lopinavir e Ritonavir, nati per combattere il virus Hiv responsabile dell'Aids; contro la proteasi è diretto anche il Camostat mesilato, nato per curare le malattie di fegato e pancreas. L'anticorpo monoclonale Tocilizumab viene infine utilizzato per combattere le infiammazioni dovute alla tempesta immunitaria provocata dal virus.
Non lo so ma mi risulta che almeno a Milano al Sacco fosse un metodo già utilizzato all’inizio dell’emergenza. Fonte una mia amica infermiera che ci lavora.
Tra l’altro mi ha detto, e qui chiedo conferma ai medici del forum, che dalle autopsie hanno visto che i reni erano andati completamente in tilt ed è questa la causa ultima della catena che porta al decesso.
Progetto fantasioso…
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