C'è uno studio che riporta, suddivisi per classi di età, i 619 passeggeri che erano positivi entro fine febbraio sulla Diamond Princess; in totale però sono diventati 712, cioè 1,15 volte i casi al momento della pubblicazione. Supponendo, spannometricamente, che per ciascuna fascia d'età si sia arrivati a 1,15 volte il numero di casi iniziali (proporzionalità diretta dei 93 nuovi positivi rispetto alla distribuzione per fasce d'età dei primi 619), si ottiene questo:
1 infetto per la fascia di età 0-9 anni.
6 infetti per la fascia 10-19 anni.
32 infetti per la fascia 20-29 anni.
39 infetti per la fascia 30-39 anni.
31 infetti per la fascia 40-49 anni.
68 infetti per la fascia 50-59 anni.
204 infetti per la fascia 60-69 anni.
269 infetti per la fascia 70-79 anni.
62 infetti di 80 o più anni.
La popolazione della Diamond Princess era particolarmente anziana, dato questo che si riflette nella distribuzione degli infetti per fasce di età (non sto a calcolare il tasso di positività per ciascuna fascia di età, poichè è molto influenzato dalla vita a bordo della nave: attività di aggregazione di un certo tipo erano svolte quasi solo da persone anziane, altre attività erano svolte magari da persone più giovani tra le quali, casualmente, il virus era circolato di meno). E questa anzianità si estrinseca anche sulla distribuzione per età dei contagiati. Se la letalità (provvisoria, dato che 7 persone sono tuttora in terapia intensiva) risulta dell'1,83% o dell'1,69% tra tutti i positivi (che si considerino rispettivamente 13 o 12 morti su 712 casi,
vedasi nota a fine post), bisogna tenere conto che, rispetto a quella di una popolazione più omogenea e "democratica" a livello anagrafico, può risultare "pompata" verso l'alto.
Poi ok, d'altra parte gli anziani che vanno in crociera (per di più in inverno, e per alcune settimane) sono più arzilli della norma, soffrono di patologie di base non debilitanti, a differenza di tanti anziani della popolazione generale, che spesso quasi non escono di casa per quanto cagionevoli sono. Quindi, a livello di CIASCUNA SPECIFICA fascia di età, la letalità della Diamond Princess è probabilmente più bassa (magari anche molto più bassa dai, toh, 75 anni in su, età a cui tendenzialmente lievitano le condizioni mediche di base pericolose) rispetto a quella della popolazione generale ma, di contro, la letalità a livello GENERALE (1,7-1,8%), per il motivo che ho detto nel precedente paragrafo (casi sproporzionati a "carico" degli anziani), potrebbe addirittura risultare anzi sottostimata...
Andiamo a vedere, per ciascuna fascia anagrafica, quanti decessi si sono avuti finora: posto che sotto i 50 anni nessuno si è ammalato gravemente, rimangono:
- Persone tra i 50 e i 59 anni: su quasi 70 infetti, qualcuno è passato per la terapia intensiva, ma non è morto nessuno. Letalità dello 0,0%.
- Persone tra i 60 e i 69 anni: su oltre 200 infetti, qualcuno si è ammalato gravemente e una donna di Hong Kong è morta. Letalità dello 0,5% circa (un morto su appena oltre, presumibilmente, 200 infetti).
- Persone tra i 70 e i 79 anni: su circa 270 infetti, parecchi sono passati dalla terapia intensiva e otto persone sono morte. Letalità del 2,9-3,0% appena, che addirittura scende al 2,6% se consideriamo solo 7 decessi in questa fascia di età (vedasi sempre la nota a fine post).
- Persone di 80 o più anni: su 60 infetti o poco più, quattro sono deceduti. Letalità grossomodo (stante il margine di errore della mia stima di 62 infetti) del 6-7%.
Vi lascio il link ad uno studio condotto a inizio marzo che, però, risulta incompleto e fuorviante per vari motivi:
- Sono segnalati (ripeto) soltanto 619 dei 712 pazienti che, alla fine, risulteranno il totale dei positivi della nave.
- Si fa una distinzione tra "case fatality rate" (morti sul totale dei sintomatici) e "infection fatality rate" (morti sul totale dei positivi, quindi sia sintomatici che asintomatici), ma questo non mi sembra adeguato in quanto, a molti dei passeggeri testati positivi, i sintomi sono sopraggiunti alcuni giorni dopo il test diagnostico (alla fine risulta, come già dissi in un post di tempo fa, che solo il 18% dei passeggeri infettatisi ha avuto un decorso del tutto asintomatico, mentre dallo studio che linko qui sotto risulta ancora asintomatico poco più del 50% degli infetti individuati).
- La distinzione di cui sopra non mi pare adeguata nemmeno a fini epidemiologici: a che pro calcolare la letalità solo sul totale dei sintomatici? Come fosse un fattore psicologico, del tipo "oddio, ho tot anni e ho tot sintomi, quanto rischio in percentuale?"... no, io uso come denominatore tutti i positivi al tampone, non solo chi ha sviluppato sintomi (che tra l'altro, ripeto, è percentualmente molto sottostimato dal link che sto per inserire, poichè la malattia era ancora in fase di incubazione in molti dei malati, al momento della pubblicazione).
Estimating the infection and case fatality ratio for COVID-19 using age-adjusted data from the outbreak on the Diamond Princess cruise ship | CMMID Repository
Attenzione perchè questo annoverare solo i sintomatici, per giunta conteggiati in una data nella quale tante infezioni individuali erano in fase di latenza e hanno poi dato i loro sintomi, è un viziaccio ripreso da tanti studi, anche piuttosto seri, in merito alla letalità dei passeggeri della nave. Il seguente studio, ad esempio, risultato in cima se si googla "Diamond Princess by age", usa gli stessi numeri dello studio su cui mi sono basato io, ma senza specificare il numero di asintomatici (e sempre senza conteggiare i positivi individuati dopo la pubblicazione di quei numeri):
https://www.eurosurveillance.org/con....25.12.2000256
Entrambi gli studi che ho riportato (se proprio dovete guardarne uno, guardate il primo, nonostante non sia affatto aggiornato) calcolano un "expected fatality rate" partendo dai soli casi sintomatici sulla nave e applicando la letalità per ciascuna fascia d'età del famoso studio con i dati cinesi, inficiati tra l'altro dalla sovrastima della letalità nello Hubei; questo (a parte il fatto che il report cinese era inficiato da bias pesantissimi, tipo la sottostima dei casi totali nello Hubei e, con effetto contrario, la pubblicazione dei dati a fare "acuta" di pandemia sul territorio cinese, quindi con tantissimi casi attivi che ancora non avevano sviluppato l'outcome infausto a cui erano successivamente purtroppo destinati), dicevo, questo raffronto è a mio parere scorretto, poichè non è mai stato specificato bene se lo studio cinese avesse tenuto conto dei soli sintomatici, oppure sia dei sintomatici che degli asintomatici (ok, i cinesi erano oberati anche dai soli casi più gravi, quindi testavano poco chi non aveva sintomi... ma già sarebbe interessante sapere se avevano incluso pure gli asintomatici). Di conseguenza, prendendo di default solo i sintomatici della Diamond Princess (che tra l'altro erano in numero sottostimato, vista la fase di latenza ancora non terminata per un sacco dei positivi, come già ho detto, e la non individuazione di TUTTI i positivi finali della nave, altra cosa già detta) e confrontandoli con i pazienti del report cinese, si rischiava veramente di confrontare campioni dalle caratteristiche cliniche (e, di conseguenza, statistiche) eterogenee (mele con pere).
Nota a fine post: forse i morti della Diamond Princess DAVVERO attribuibili al Covid sono 12, non 13, in quanto uno dei 13 deceduti ufficiali (un uomo nella fascia 70-79 anni, ecco perchè - oltre che per la letalità generale - ho fatto un distinguo per la percentuale di morti per quella precisa fascia e non per le altre) ha sviluppato una insufficienza multiorgano dopo svariate settimane dall'inizio dei sintomi del Covid, e tra l'altro non era mai parso in gravissime condizioni prima del rapido precipitare delle sue condizioni e del conseguente decesso (non era mai stato intubato, per esempio). Essendo che, statisticamente, su centinaia di persone di età avanzata ti capita che, nel giro di un mese, qualcuno si ammali inaspettatamente di cause extra-covid e muoia per qualcosa di fulminante, può anche essere che, su centinaia di anziani pazienti ex-passeggeri della nave, ti capiti un positivo al covid che sarebbe morto "per conto suo" anche senza coronavirus...
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