Ecco, vedi, anch'io volevo fare un esempio come il tuo a Perlecano, ma non ho avuto modo di scriverlo.
Perchè questo capitato a te, e che ti ha aiutato a schiodarti dal divano, è capitato anche a me all'epoca.
Io, devo essere sincero, in quell'anno infernale (perchè così l'ho vissuto, ecco perchè capisco cosa prova Perlecano) non ho avuto aiuto nè da mia sorella, nè da mio fratello, anche perchè all'epoca erano più piccoli di me.
E neppure dai miei genitori: mio padre non mi pensava proprio, mia madre invece voleva portarmi dallo psicologo, addirittura, perchè in parte si accorse del mio disagio: e grazie, stavo sempre in casa!!
Alle volte la famglia, purtroppo è l'ultima a darti una mano, e se lo fa, lo fa pure male (il caso di mia madre, che non sapeve che altro fare...)
Invece dagli amici, ho avuto il massimo sostegno, perchè furono gli unici ad accorgersi della fossa in cui stavo sprofondando.
Così come ancora lo è oggi, in parte.
Con mia moglie, e la famiglia di mia moglie, ho un ottimo rapporto. E mi hanno sempre sostenuto nei momenti critici (perchè li ho ancora adesso, che sono adulto, i miei momenti no, soprattutto a causa del lavoro)
Con i miei molto meno, compreso fratello e sorella.
padre e madre poi non ne parliamo: sono ormai 2 mattoni e sono più le volte che li mando a quel paese che altro...![]()
sì, sono d'accordo. ma dato che non è così già di base, almeno per una situazione straordinaria come quella passata, dove la loro vita è stata messa in serio rischio (sono morti 162 medici?) per tutelare quella degli altri ed aiutare il prossimo, un bonus economico glielo puoi anche dare, è più di una pacca sulla spalla o un monumento commemorativo (bello, bellissimo, però...).
Si vis pacem, para bellum.
Io da domani volevo uscire, ma ho un ginocchio destro che appena lo muovi scricchiola e fa un male cane. Domani l’unica persona che vedrò sarà il medico![]()
Poi vanno a dar soldi a quelli del calcio....l'altro giorno mi pare che uno di questi (non mi ricordo il nome e a che titolo parlò) al TG ringraziò pubblicamente Conte per il " sostegno ricevuto ai calciatori "
Spero abbia capito male io, dato che il calcio è l'ultima cosa che potrebbe interessarmi in tempo di pace, figuriamoci oggi, ma se così fosse, sarebbe da disertare tutti gli stadi, le partite, le giocate e quant'altro si frekano ste mer...de alla faccia della povertà e della disperazione.
Non mi date contro, voi del calcio (so che ce ne sono tanti anche qui dentro) ma quando ho sentito sta notizia mi si è ribollito il sangue![]()
Ho mandato la foto - e il confronto - delle due ginocchia a un amico fisioterapista descrivendogli i sintomi e mi ha detto che secondo lui potrebbe essere una condropatia rotulare. Ho messo una busta di ghiaccio e ha lenito il dolore, ma chiaramente non posso andare avanti con buste di ghiaccio ad infinitum. Vedrò il da farsi, poi io sono iperipocondriaco e inizio a farmi i pensieri più oscuri.
fai ciao ciao con la manina al menisco
comunque, più che medico, ti consiglio fisioterapista. il medico di base ti prescrive una risonanza perché non sa nemmeno da dove partire, il fisioterapista ha parecchi test nelle sue mani, nonché il trattamento fa sempre bene
se hai bisogno di due dritte sulle ginocchia, sono diventato espertissimo: non le ho più![]()
Si vis pacem, para bellum.
Off-topic? Forse si. Ma.... questo è un tread dove si parla di vita e non vita, ciò che lo contraddistingue in molte parti è il suo lato numerico e tu come l'amico Burian e altri siete dei piccoli grandi maestri di statistica. E che cos'è statistica? Il contare, il dare un numero, spesso un nome, un ordinamento al caos che è l'esistenza.
Ricordo che nella prima fase della Pandemia (soprattutto in Italia) quando arrivava la tempesta invisibile ho pensato che i numeri che pian piano emergevano ordinati e decifrati avessero una sorta di potere: quello di rendere visibile l'invisibile e io credo che se oggi siamo in un'altra situazione buona parte del merito è da attribuire a questa pratica così prettamente umana.
I numeri disegnano curve che accarezzano le nostre paure o che ci lasciano paralizzati. Ma in fondo penso che siano il nostro modo di controllare ciò che altrimenti ci manderebbe in Panico: la radice della parola è Pan=tutto (Pandemia= tutto il popolo). Credo che qualcuno di noi è più incline a questa attitudine al controllo. La socialità è molto spesso associata al suo opposto, è incontrollabile, irrazionale caotica (per quanto la si cerca sempre di "modellizzare"), i sentimenti e le emozioni sono Dionisiache la scienza è Apollinea, la vita... a dirla alla Nietzsche dovrebbe essere quella partecipazione dei due dèi sublimata nella Tragedia greca (non quella del 2011 parlo del Teatro) . Molto spesso non è così.
Ho scritto sto pippone fuori luogo, per dire che è importante IMHO essere consapevoli che coabitano in noi questi opposti, è importante non identificarsi solo con un "lato" (si finisce per crederci ahimè). Non importa che tipo di vita si sceglie di fare, credo che sia necessario superare il dualismo conoscendosi, senza fuggire o rifuggiarsi.
Credo sia normale accorgersi della futilità, dell'egoismo, della stupidità, dell'arroganza e di tutto quello che oggi in quantità industriale viene prodotto là fuori, che sia altrettanto normale avere una sorta di rigetto. Conta però esser consapevoli che in noi c'è anche questo e per compierci pienamente bisogna fare una sintesi (magari buttandosi nella mischia, non prendendosi troppo sul serio, abbandonandosi al non conoscibile).
Spero che tu come chi si appresta a donarsi alla Sacra pratica medica abbiate e sentiate forte l'esigenza di un pieno compimento, perché oltre ad essere dei bravissimi scienziati (lo siete già), sarete degli Uomini con la U maiuscola.![]()
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