io penso che la vera differenza con gli altri paesi sulla diffusione del contagio da ottobre ad oggi sia dovuta alle scuole, sempre chiuse qui, sempre aperte altrove. sono convinto di sta cosa da mesi, il fattore che ha influito di più sulla terza ondata, chiamiamola così, in Europa è stato quello, insieme allo scarso utilizzo di mascherine e protocolli tipo in UK e Francia.
per fare un esempio, a ottobre/novembre TUTTI i contagi dei miei colleghi arrivavano da figli o fratelli che andavano a scuola, solo una l'ha preso a caso e non si sa come e dove.
ora, con questo non dico che bisogna chiuderle tutte, ci mancherebbe, è solo un commento estrapolato e senza voler tirare una conclusione su quello che bisognerebbe fare, ma al momento nessuno me lo toglie dalla testa.
non è un caso secondo me che i lockdown "europei" da inizio dicembre siano quasi tutti caratterizzati dal "tutto" (perché poi vedi la mobilità tedesca e vien da ridere) chiuso meno che le scuole (poi chiuse anch'esse, non a caso sempre secondo me, in Germania).
Si vis pacem, para bellum.
A Varese è in TI l'uomo arrivato dal Malawi e risultato positivo alla variante sudafricana (primo in Italia mi pare).
Prima di tornare aveva fatto il tampone ed era risultato negativo.
guarda, porto la testimonianza della mia azienda. Chiuse o aperte che siano le scuole cambierebbe ben poco. Ci hanno recentemente imposto di rientrare almeno al 50% in presenza (a me non cambia nulla perché già nei mesi scorsi ero praticamente sempre in presenza a parte i due mesi atroci di marzo e aprile), ma ci sono colleghi che fino a prima della pandemia venivano tutti i giorni e ora, nonostante i figli vadano normalmente a scuola, adducono le scuse più assurde (oltre ad una legge che li tutela se hanno figli sotto i 14 anni) pur di non venire a lavorare in presenza.
Il mio discorso non è contro lo smart working, io sono totalmente a favore per quelle realtà che possono permetterselo, ma ho sempre odiato le disparità di trattamento, a maggior ragione in una situazione di pandemia. O tutti o nessuno. O si permette a tutti di lavorare da casa almeno al 50%, o si costringe tutti a venire in presenza almeno in parte. Perché se si iniziano con le eccezioni non si finisce più e ci rimettono sempre quelli che magari perché più giovani e senza famiglia/figli possono risultare apparentemente più disponibili. Perché poi accade che, come nel mio caso, siccome lo spazio in azienda è minimo e storcono il naso nel farmi lavorare da casa, debba condividere una stanza 2mt x 3 assieme ad un altro collega. Lo ritengo francamente assurdo.
Ultima modifica di Franzoso; 04/02/2021 alle 14:24
La scuola è un amplificatore di contagio.
Ossia.
Il contagio è sotto tracking: la scuola è ampiamente sicura
Il contagio è fuori controllo: la scuola è un altro elemento di amplificazione. Tra l'altro la scuola con mascherina tecnicamente non dovrebbe rappresentare un problema.
Vaccini a palla e basta
Quella è la super priorità senza se e senza ma. Priorità che farebbe cadere tutto il castello dei possibili problemi.
Situazione Umbria sempre delicata ma non esponenziale.
1 settimane per il contenimento dei focolai noti
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Se i giovani sapessero, se i vecchi potessero!!!
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