
Originariamente Scritto da
Lou_Vall
Sì, sono d'accordo: la selezione delle varianti più efficienti è naturale, e avviene da sempre.
Il problema è quando tu intervieni (in questo caso indirettamente) operando già una selezione molto rigorosa in pochi mesi che in natura ci avrebbe impiegato decenni.
Gli obiettivi non coscienti del virus sono 1) replicarsi quanto più possibile 2) "vivere" (ammesso che sia vivo) quanto più a lungo e meglio possibile.
Ammettiamo che il Covid-19, appena nato, abbia avuto un R0 pari a 2,5 (non ricordo, ma diamolo per buono). Inizia a mutare in n varianti, in maniera del tutto casuale, con R0 più alto, più basso, invariato, con altre caratteristiche, con tempi di incubazione più lunghi, più brevi, invariati, che siano.
Nel calderone di mutazioni, si avranno innumerevoli "vie": mutazioni dall'R0 molto alto, ma tempi di incubazione troppo brevi (e dunque se la persona sviluppa sintomi presto verosimilmente si metterà a letto, e bloccherà la catena di contagio), altre dall'R0 basso, ma dall'incubazione molto lunga (anche questo potrebbe essere un vantaggio evolutivo). Quando si raggiunge il giusto compromesso, ossia di varianti più efficienti, queste naturalmente prenderanno il sopravvento sulle altre, certo che sì.
Ma, c'è un ma. Anzitutto, le mutazioni casuali, in un mondo senza restrizioni, hanno bisogno di pochissimo vantaggio sulle altre per poter diventare predominanti: è sufficiente un R0 che aumenta di 0,1, o un tempo di incubazione più lungo di un giorno, o dei sintomi leggermente più blandi. E, contemporaneamente, continueranno a nascere e svilupparsi mutazioni anche meno "convenienti" evolutivamente: un R0 che scende a 2,4 o 2,3, senza restrizioni, si tratta comunque di una mutazione "non-sconveniente" per il virus, in quanto riuscirebbe comunque a diffondersi. Chiaro che è destinata ad essere soppiantata, ma nel lungo periodo, non immediatamente.
Le restrizioni invece hanno accelerato in maniera drastica la selezione naturale. Anzitutto qualsiasi mutazione "migliorativa" per noi (ossia con R0 più basso) è stata immediatamente strozzata sul nascere (sì, nel lungo termine sarebbe lo stesso annichilita a causa di varianti migliori, ma qui è accaduto immediatamente, attenzione). Le mutazioni invece "peggiorative" per noi (ma migliori per il virus), con R0 via via più alto, sono sempre state indirettamente e immediatamente favorite: l'R0 è stato spinto sempre più verso l'alto in brevissimo tempo, proprio perchè è solo con un R0 altissimo che il virus può sopravvivere, altre vie non ne ha. E' questo che intendo con forzatura della selezione naturale. E non a caso è saltata fuori una variante, quella inglese, che ha un R0 addirittura più alto di 1 rispetto al virus originario, e ha rimpiazzato immediatamente tutti gli altri ceppi (perfino con le restrizioni) e non con il tempo, come avverrebbe con un decorso naturale. E allo stesso modo stanno prendendo piede in maniera rapida tutte le mutazioni che eludono le difese immunitarie (reinfezione): tutte cose che in natura avverrebbero in tempi dilatatissimi.
D'altro canto è altrettanto vero che le restrizioni diminuiscono i contagi, e dunque diminuiscono la quantità di mutazioni che il virus subisce, ma premia immediatamente quelle che lo rendono peggiore per noi. E non a caso, in appena un anno, stiamo affrontando ondate pandemiche via via più gravi e più pesanti: la terza ondata sarà più pesante della seconda, che a sua volta è stata più pesante della prima.
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