Vi invito a leggere questa interessantissima disamina dell'Istat, con alcune proiezioni sulla conta dei decessi totale a fine anno.
https://www.istat.it/it/files//2020/...Blangiardo.pdf
Dal Dopoguerra, solo due volte la mortalità annuale era stata così eccessivamente anomala:
- nel 1956 (+50mila morti rispetto all'anno prima), come conseguenza del gelido Febbraio*
- nel 2015 (+50mila morti rispetto all'anno prima) per la combinazione tra un'influenza particolarmente virulenta e il caldissimo Luglio 2015
Ulteriore conferma dell'importanza di eventi meteorologici, al punto che hanno dato la loro impronta ai due maggiori eccessi di mortalità dalla fine della guerra.
Un'altra impronta fu lasciata dall'asiatica, ma minore (16mila morti in meno del 1956) nel 1957.
*nel 1956 l'eccesso di morti è concentrato nel primo trimestre, in special modo a Febbraio 1956 quando si registrarono 69.739 decessi, 30.730 e 29.918 morti in più rispetto allo stesso mese, rispettivamente, del 1955 e del 1957
Vi lascio le pagine in allegato, leggetele che sono interessantissime. Viene posto il confronto con la Spagnola, l'unica epidemia in grado di reggere il confronto. Perchè sia nel Febbraio 1956 che nel 2015 l'eccesso di mortalità era diffuso, mentre stavolta è eterogeneo.
Sono stati esaminati dall'Istat 5069 comuni italiani, e si è registrato un +41% di morti rispetto al medesimo periodo del 2019 (1° Marzo - 4 Aprile).
Quel numero costituisce solo i 2/3 dei comuni totali italiani.
In particolare, per 48 comuni è stato rilevato un aumento dei decessi, sempre dal 1° Marzo al 4 Aprile, pari a 10 volte (+1000%), e per altri 140 comuni pari al +500% (5 volte maggiore).
In altri 37 comuni, in cui si erano registrati 0 morti in quel periodo del 2019, ne sono stati rilevati 304!
Nello specifico, +56% di mortalità per gli uomini in tutti i 5069 comuni nel periodo 1° Marzo - 4 Aprile, e +32% per le donne.
Per la fascia over 60 parliamo del +44%.
Vi lascio le pagine, con annesse informazioni su Spagnola e il 1956
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Io mi ero preso la briga di fare il confronto tra 2015 e 2020 per alcune delle città più grandi del Nord Italia. Ecco cosa era venuto (tenete conto che i dati vanno dal 1° gennaio al 4 aprile, termine a cui attualmente si ferma il tableau ISTAT qui Grafici interattivi sui decessi):
Alessandria: 349 (2015)/ 332 (2020) -> -17
Aosta: 146 (2015)/ 179 (2020) -> +33
Asti: 279 (2015)/ 278 (2020) -> -1
Bergamo: 448 (2015)/ 983 (2020) -> +535
Brescia: 660 (2015)/ 1.022 (2020) -> +362
Biella: 197 (2015)/ 218 (2020) -> +21
Cremona: 230 (2015)/ 532 (2020) -> +302
Genova: 2.401 (2015)/ 2.573 (2020) -> +172
Imperia: 149 (2015)/ 193 (2020) -> +44
Novara: 340 (2015)/ 413 (2020) -> +73
Piacenza: 370 (2015)/ 709 (2020) -> +339
Parma: 579 (2015)/ 920 (2020) -> +341
Pesaro: 302 (2015)/ 559 (2020) -> +257
Rimini: 438 (2015)/ 527 (2020) -> +89
Savona: 285 (2015)/ 249 (2020) -> -36
Verbania: 145 (2015)/ 135 (2020) -> -10
Molto parziale, ma mi sembra interessante giusto per capire un po' l'evoluzione dei decessi. Città lombarde ed emiliane massacrate + la povera Pesaro, in Piemonte invece (tranne Novara) mi sembra che non sia cambiato molto. Alessandria, addirittura, aveva registrato più decessi nel 2015.
Ultima modifica di Matëlmaire; 28/04/2020 alle 07:16
Ringrazia Worldometer, o non me ne sarei mai accorto.
Per davvero, non si finisce mai di stupirsi con questo virus.
Sarebbe interessante valutare con quale frequenza insorge normalmente questa malattia, perché essendo pochi i casi tra i bambini (al massimo ne saranno stati infettati poche centinaia di migliaia nel mondo?) avere diversi casi (benché rari) di questa malattia significherebbe, su grandi numeri, una cifra non da poco.
Se infatti si verificasse in un bambino ogni 2000, per esempio, vorrebbe dire che su 2 milioni di bambini circa 1000 potrebbero andare incontro a questa complicanza. Moltiplicando il numero a 200mila bambini, diverrebbero 10mila.
Insomma, non proprio cifre irrisorie. Con pericolo considerevole anche per i più piccini.
Leggo che potrebbe esserci una predisposizione genetica però, e in America non sono segnalati casi. Magari qualche variante genica europea predispone maggiormente i nostri bambini a questo rischio?
Si naviga comunque in un campo fumoso, dato che in generale per la malattia di Kawasaki non è stata mai dimostrata ma solo supposta la relazione con infezioni virali.
PS: L’incidenza nella razza caucasica della malattia di Kawasaki è 1: 12500. Se dunque il tasso scendesse a 1 caso ogni 2000 o 5000 sarebbe già un raddoppio se non oltre del rischio.
Ultima modifica di burian br; 28/04/2020 alle 07:22
Forse la stagione influenzale del 2003 non fu tanto tosta.
Le vittime furono soprattutto a causa del caldo.
Però non pensavo che l'estate 2015 avesse fatto pure molte vittime per il caldo. Considerando che nel 2015 A DIFFERENZA DEL 2003, molta gente aveva i climatizzatori.
La maggior parte delle persone li fece mettere proprio nel 2004, dopo aver avuto l'esperienza del 2003.
Il peggiore inverno che abbia mai visto?
Il 2006/2007!!!
Comunque tornando a parlare del virus, a livello globale SEMBRA che l'epidemia stia rallentando anche se di poco.
Però bisogna vedere dato che ci sono alcuni stati tipo l'Ecuador e molti stati africani dove si hanno pochi dati
Il peggiore inverno che abbia mai visto?
Il 2006/2007!!!
Comunque è vero, la fase invernale-primaverile del 2015 fu una delle più letale degli ultimi 20 anni. Una forma di influenza particolarmente aggressiva e pericolosa insieme a quella del 2010 (come si evince dal grafico).
Morti, boom dei decessi in Italia nel 2015. I motivi? Caldo, Grande guerra e influenza - Il Fatto Quotidiano
Influnet: un primo bilancio della stagione 2014-2015
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