Il lockdown norvegese in realtà non è stato molto più severo, le differenze chiave oltre alla gestione delle RSA sono state la chiusura dei confini esterni e la chiusura delle scuole per 2-3 settimane.
Ad ogni modo poi è inutile fare confronti numerici, perché la situazione è completamente diversa da com'era allora. Adesso abbiamo più strumenti, più conoscenza e più elementi per attuare provvedimenti chiave che possono variare di molto i numeri in sé. Il punto è la strategia e l'approccio.
La strategia "chiudiamo tutto inevitabilmente" non è sostenibile, e non parlo solo di economia ma proprio di società e benessere psicofisico collettivo.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
La chiusura delle RSA non eviterebbe che un 3% delle morti da me previste...invece di 133mila ne avresti 129mila...
La Norvegia ha chiuso in una fase in cui praticamente tutti i casi erano connessi a persone giunte dall’estero. È come se noi chiudessimo ora i confini e applicassimo un lockdown severo.
Ma non lo faremmo di certo.
Detto ciò, in uno scenario da 200 morti al giorno e 10mila contagi al giorno io non uscirei proprio di casa lo stesso. Altro che benessere psicofisico. Sarebbe molto anzi lo stress per chi deve uscire e lavorare
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Nessuno ti impedisce di stare a casa in ogni caso.
Ma il benessere per la collettività ad evitare un lockdown sarebbe immenso, altrettanto in ogni caso.
E poi ripeto, la Norvegia non ha fatto un lockdown poi così severo, a parte forse un paio di settimane. Ma tutti i negozi erano aperti e si girava senza mascherina.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Il benessere non lo vedo in ogni caso se lo intendiamo allo stesso modo, cioè assenza di timori e paure. Poi che ci siano i cretini che uscirebbero anche in mezzo a un’apocalisse come ad Alzano Lombardo non mi stupisce.
Ma io parlerei solo di meno malessere, al massimo, non di benessere.
Sulla Norvegia: il lockdown è stato comunque più severo di quello svedese, quindi non so di che stiamo parlando.
Sì infatti...
A me provoca già stress lo sforzo di non pensare al ritorno in ufficio per una settimana intera (figurati l'idea del rientro)...
Ma se pensano che io mi fermi al chiuso anche un solo minuto in più delle 8 ore han visto un bel film. Un colossal direi...
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Segnalibri