I numeri dei contagi
I focolai attivi riportati sono complessivamente 3.266, di cui 909 nuovi: numeri entrambi in aumento per la nona settimana consecutiva (nella precedente settimana di monitoraggio erano stati segnalati 2.868 focolai attivi di cui 832 nuovi). Sono stati riportati focolai nella quasi totalità delle province (101/107).
Questa settimana sono stati segnalati anche 14 focolai in cui la trasmissione potrebbe essere avvenuta in ambito scolastico, anche se non sempre confermata. Nelle prossime settimane si potrà meglio valutare l'impatto dei contagi nelle scuole.
Nonostante l'aumento di focolai attivi, le Regioni hanno segnalato "3.026 nuovi casi non associati a catene di trasmissione note (+13,7% rispetto alla settimana precedente)". Per quanto riguarda il contesto di trasmissione, si mantiene stabile la percentuale dei focolai che si sono verificati in ambito familiare (76,5% di tutti i focolai attivi vs 76,1% la settimana precedente). Aumenta la percentuale di focolai verificati in ambito lavorativo (7,2% vs 5,6% la scorsa settimana) e diminuiscono invece i focolai associati ad attività ricreative (4,5% vs 6,3% la settimana precedente).
A livello nazionale continua a salire il numero di persone ricoverate (2.846 contro 2.365 in area medica, 254 contro 222 in terapia intensiva nei giorni 27/9 e 20/9, rispettivamente) e, conseguentemente, aumentano i tassi di occupazione delle degenze in area medica e in terapia intensiva.
Si conferma dunque la necessità di rispettare le quarantene e le altre misure raccomandate dalla autorità sanitarie sia per le persone che rientrano da Paesi per i quali è prevista la quarantena, e sia a seguito di richiesta dell'autorità sanitaria essendo stati individuati come contatti stretti di un caso
Qui hanno (giustamente) cancellato la sagra del paese il cui lunapark attirava migliaia di persone
“Sopra le nuvole il meteo è noioso”
Cosa dicono oggi i numeri
In data 2 ottobre l’incremento nazionale dei casi è +0,78% (ieri +0,80%) con 319.908 contagiati totali, 229.970 dimissioni/guarigioni (+1.126) e 35.941 deceduti (+23); 53.977 infezioni in corso (+1.350). Elaborati 120.301 tamponi (ieri 118.236); 2.499 positivi; rapporto positivi/tamponi 2,07% (ieri 2,15%). Ricoverati con sintomi 3.142 (+45); terapie intensive +3 (294). Nuovi casi soprattutto in: Campania 392; Lombardia 307; Lazio 264; Toscana 223; Piemonte 219; Veneto 191; Emilia Romagna 163; Sicilia 140; Liguria 140; Puglia 72. In Lombardia curva +0,28% (ieri +0,30%) con 19.842 tamponi (ieri 24.691) e 307 positivi; rapporto positivi/tamponi 1,54% (ieri 1,31%); 107.358 contagiati totali; ricoverati +4 (302); terapie intensive +4 (39); 4 decessi (16.964). I numeri di ieri 1 ottobre (2.548 positivi) hanno spaventato molti lettori, che ci hanno chiesto un’interpretazione del dato: come abbiamo ricordato più volte dobbiamo analizzare le tendenza, non i numeri quotidiani, e lo faremo nei prossimi giorni. Tuttavia, forzando un po’ l’analisi, un valore indicativo lo possiamo tuttavia cercare nel rapporto positivi/tamponi: quando resta basso significa che stiamo testando un gran numero di soggetti sani, quando si alza che siamo in presenza di un contagio più diffuso con casi che emergono facilmente. I dati di ieri, con un rapporto positivi/tamponi del 2,15% a livello nazionale (uno dei più alti negli ultimi mesi) fotografano una situazione molto disomogenea. Troviamo al primo posto la Campania con 4,69 tamponi positivi su 100, seguita da: Sardegna (4,66%); Basilicata (3,51%); Liguria (3,08%); Puglia (2,74%); Provincia Autonoma di Trento (2,54%);Veneto (2,43%, che tuttavia ha eseguito molti tamponi, 18.274); Umbria (2,38%); Sicilia (2,35%); Lazio (2,33%). Emilia Romagna e Piemonte (2,16%) sono in linea con il dato nazionale. Al di sotto troviamo Valle d’Aosta (0,39%); Molise (0,40%); Calabria (0,86%); Lombardia e Marche (1,31%); Friuli (1,32%); Abruzzo (1,50%); Provincia autonoma di Bolzano (1,67%) e Toscana (1,74%). Siamo molto lontani dal totale di tamponi che sarebbe necessario eseguire a livello nazionale: più volte è stata indicata la soglia dei 250.000 al giorno, che per ora resta un miraggio. Ma possiamo dire che la circolazione del virus dovrebbe essere tracciata con maggiore efficacia nelle aree geografiche che, al di là del singolo dato di ieri, tendono a superare con frequenza la soglia del 2%: incrementare rapidamente il numero dei tamponi abbatte il rischio di lasciare in circolazione un numero elevato di soggetti positivi (in gran parte asintomatici) che si rifletterebbero in nuove positività a distanza di qualche giorno. Una valutazione più completa richiederebbe di incrociare questi valori con l’incidenza dei casi per 100.000 abitanti: cosa che faremo sicuramente nei prossimi giorni. (M.T.I.)
Sì, lo credo anch'io. @snowaholic crede che l'indagine sia stata fatta con un ritardo tale da aver abbassato la percentuale di soggetti con anticorpi in circolo, perchè in una discreta percentuale di ammalati, già dopo pochi mesi, le tracce anticorpali svaniscono.
Avevo stimato a Giugno, usando i dati emersi dagli studi epidemiologici di Spagna e New York (eseguiti a uno/due mesi dalla fase calda della prima ondata), che circa 2-2,4 milioni di italiani si fossero preso il Covid fino a metà Maggio. Una cifra che corrisponderebbe al 3,3-4% della popolazione, e che renderebbe conto dell'eccesso di 50mila morti tra Marzo e Aprile.
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