
Originariamente Scritto da
Gianni78ba
Il modello svedese nella lotta al Covid-19 ha funzionato davvero? Separator InvestireOggi.it
Il confronto con il resto della ScandinaviaMa il confronto andrebbe effettuato più che altro con gli altri stati scandinavi, dove le condizioni socio-culturali, geografiche e climatiche risultano assai simili. Ebbene, troviamo che la Finlandia abbia registrato 0,06 morti ogni 1.000 abitanti e una mortalità del 3,86%. In Danimarca, 0,11 morti ogni 1.000 abitanti e mortalità al 3%. In Norvegia, 0,05 morti ogni 1.000 abitanti e mortalità al 2,16%.In pratica, i morti svedesi per Covid risulterebbero circa 10 volte più alti che in Finlandia e Norvegia e 5 volte la Danimarca. E il tasso di mortalità sarebbe triplo rispetto alla Norvegia e sostanzialmente doppio di Danimarca e Finlandia. Sulla base di questi numeri, l’epidemiologo Anders Tegnell, che ha ispirato la linea morbida del governo, ha ammesso a giugno che non si attendeva così tanti decessi per Covid, quasi facendo “mea culpa” in pubblico.E l’economia? Pil crollato dell’8,3% nel secondo trimestre rispetto al primo e del 7,7% su base annua. In Finlandia, abbiamo rispettivamente -4,5% e -6,4%, in Danimarca -6,9% e -8,2%, in Norvegia -5,1% e -4,7%. Tirando le somme, l’economia svedese non sarebbe granché stata risparmiata dalle restrizioni soft, anche perché ha accusato il colpo della congiuntura mondiale, dato che le esportazioni qui incidono per circa il 47% del pil. In definitiva, il modello svedese non esisterebbe, nel senso che se lo seguissimo non otterremmo con ogni probabilità risultati migliori in termini di vite umane ed economici. A dimostrazione di quanto sia difficile fare la scelta giusta in questa emergenza.
Covid, ecco perché l’economia di Taiwan corre e la Svezia ritiene un successo 6 mila morti - Corriere.it
SveziaPer quanto riguarda la Svezia, il Paese sembra nelle ultime ore che non stia vivendo una seconda ondata di contagi come il resto dell’Europa. La Svezia però è un Paese particolare: tra la sua popolazione vigono abitudini comportamentali che si manifestano in un naturale distanziamento sociale decisamente impossibile in realtà più affollate o culturalmente più sociali come quelle dei Paesi del Sud dell’Europa. Inoltre, il raggiungimento dell’indipendenza economica e il conseguente distaccamento dal nucleo famigliare inizia già in età post-adolescenziale. I ragazzi lasciano casa già a 18 anni e, in genere, hanno meno interazioni con le generazioni più anziane (vedi i nonni, la fascia di popolazione più fragile davanti alla pandemia) di quanto non accada nel resto dell’Europa. Ecco perché la maggioranza degli scienziati trovano difficile ricondurre l’attuale non seconda ondata alla mancata scelta di instaurare restrizioni per contenere il contagio con l’obiettivo del raggiungimento dell’immunità di gregge. Questa scelta, infatti, è costata alla Svezia oltre 90 mila casi finora e circa 6 mila morti su una popolazione di soli 10 milioni di abitanti). Oltre a un forte dissenso interno.Facendo un confronto con i dati delle vicine Danimarca e Norvegia la mortalità è stata 10 volte più alta considerando che Stoccolma testa in media 1,2 persone ogni 1000 mentre la Norvegia è a quota 2,2 e la Danimarca a 5,9. Comunque, la buona notizia per ora è che negli ultimi giorni la curva dei contagi pare stia frenando la sua ascesa.
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