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Questi sono pazzi.
Già non ne posso più di tenerle 8 ore al giorno da oltre un anno.
Figurati se devo tenerla anche all'aperto quest'estate.
Al massimo fino a fine giugno, anche se è assurdo, poi col cavolo che me la metto all'aperto.
Questi sono fusi, stanno riuscendo a fare ancora più limitazioni dell'anno scorso
Residenza: Altavilla Vicentina (VI)
Lavoro: Brendola - casello di Montecchio Maggiore (VI)
http://meteoaltavillavicentina.altervista.org/
Tieni conto che ieri è ricomparso il professor Ricciardi accennando a possibili prossimi lockdown a causa della diffusione delle varianti indiana e sudafricana (e tecnicamente non gli si può neppure dar torto, specie per quanto riguarda la sudafricana già presente in Italia da tempo). Esiste comunque un "mercato mediatico" per queste dichiarazioni ultra-allarmiste come ne esiste uno per quelle riduzioniste e negazioniste, anzi sono lo stesso mercato...
P.S. penso che addirittura siano gli intervistatori a stimolare gli intervistati, in un senso o nell'altro, a seconda delle loro personali attitudini...
Sì e no. Io sono molto "occamiano" e trovo che la spiegazione sia banale, ossia una banale questione di soldi. Nei quotidiani (cartacei e "online") e nei media tradizionali si sta riproducendo la stessa modalità di fruizione che caratterizza le reti sociali tipo FB o twitter, gli articoli vengono confezionati per uno specifico target (es. euroscettici vs euroentusiasti, chiusuristi vs aperturisti Covid, ecc.) per cui non è importante informare, ma avere dei riscontri da certe categorie di utenti (es. il chiusurista li troverà in Ricciardi o Galli, l'aperturista in Bassetti o Vaia)... praticamente è un'informazione che fa leva su "bias" a cui già di per sé le scienze "empiriche" (come la medicina, la sociologia o perfino l'economia) non sono immuni e di cui avevano scritto ai tempi filosofi della scienza come il criticatissimo Paul Feyerabend (è l'unica cosa della sua provocatoria critica al metodo scientifico su cui concordo parzialmente)...
Si parte da un dato reale (Ricciardi ha chiaramente ragione quando dice che occorre sequenziare molto per evitare di trovarsi con brutte sorprese, magari in ottobre-novembre) ma se ne da una lettura forzata ad uso di un certo tipo di lettore o spettatore. Secondo me è molto peggio che fare cattiva informazione, è fare un uso intellettualmente criminale della libertà di stampa, uso che dovrebbe essere soggetto quantomeno a uno stigma professionale e invece è quello più diffuso (forse perché paga bene in termine di "fidelizzazione" e quindi di "monetizzazione").
Ultima modifica di galinsog@; 21/05/2021 alle 10:09
Problemi con i dati francesi
364,261 cases were removed from the total, as reported by Santé Publique France: "The SI-DEP information system (screening information system) has just been updated so that only one patient is counted when he/she is tested several times, as may be the case with the reinforced follow-up of variants. The indicators have been recalculated at the national level. This results in a decrease in the total number of confirmed cases, the positivity rate, and the incidence rate. Consequently, this decrease should not be interpreted as an exceptional decrease in the number of cases, in a context where the epidemic pressure is decreasing. This change does not alter the overall assessment of the dynamics of the epidemic."
Problemi simili ci sono stati anche in alcune regioni italiane, ma almeno la Francia riesce a rendere uniformi tali criteri. Ieri circolava la notizia (da verificare) che in Campania continuano a risultare tra i contagiati 75.000 pazienti "formalmente guariti" (gente che è già stata "liberata" mesi fa, magari dopo i 10 o i 21 gg di quarantena) ma che non è stato, per qualche ragione, possibile cancellare dagli elenchi... Ora, anche da un punto di vista metodologico e osservativo, mi premerebbe capire come si possa affrontare un problema simile senza rischiare di alterare la lettura complessiva dell'andamento epidemico... con tutte le conseguenze che sappiamo, da quelle più banali (incidenza regionale che resta alta rispetto ai territori limitrofi e conseguente valutazione di rischio più elevata) a quelle più "sottili", come il monitoraggio di eventuali nuovi focolai che potrebbero essere mascherati da un dato di circolazione più alto di quello reale e sfuggire al monitoraggio della sanità regionale...![]()
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