Segnalo questa intervista all'epidemiologo Vespignani. E' del maggio 2020, quindi va contestualizzata alla situazione di qel momento.
Ne sono venuto a conoscenza nell'ambito delle discussioni/repliche social con Burioni sulle affermazioni che sia necessario essere virologi per parlare del covid. https://twitter.com/carbo_marco79/st...86670030299136
Vespignani: "I virologi non capiscono, contro il Coronavirus servono le 3T"
Riporto alcuni passaggi in cui fa la similitudine tra un epidemiologo e un meteorologo.
In effetti ci sono alcune analogie, il dover fare delle previsioni con la consapevolezza che i dati che abbiamo sono incompleti e che la nostra conoscenza dei fenomeni è limitata. Quindi l'importanza dell'esperienza del previsore senza affidarsi ciecamente al risultato di un modello.
Magari alcuni "successi previsionali" raggiunti in questa discussione nel forum meteo sono in qualche modo legati a questi aspetti, poi ovviamente noi siamo amatori e non professionisti.
....
Mi faccia capire con un esempio per spiegare la differenza tra virologi ed epidemiologi.
Mi è venuto in mente questo: è come chiedere a un meccanico bravissimo con i pistoni e con le centraline delle auto di fare un previsione sul traffico in autostrada al casello di Abbiategrasso.
Lei invece è quell’uomo.
Esatto. Io non sono bravo a smontare il motore di un virus, a trovare un vaccino, ma lavoro con i dati per capire quanti contagiati ci saranno domani, e tra un mese, a Milano, a Bergamo, o a New York.
Servono molte equazioni, molta matematica, molte capacità di analisi.
Vede, dietro questo benedetto R0, c’è una tale complessità previsionale che il nostro mestiere, lo dico senza ironia, è molto più simile a quello dei metereologi. Come per loro, più lontana è la previsione, maggiore e il grado di approssimazione.
Come un metereologo? Scherza?
Sì, ma con due differenze importanti.
Quali?
La prima è che noi pronostichiamo quasi sempre catastrofi, non ci chiamano se c’è bel tempo.
E la seconda?
Un metereologo ha sempre una bella immagine di un vortice da fare vedere e può dire: “Guardate. Questo è il ciclone, e vi sta arrivando proprio sulle teste”. Noi, invece, non abbiamo nulla di così immaginifico da far vedere.
I morti.
Che però ancora non ci sono, io devo andare da un politico e gli devo dire: guarda, oggi ci sono solo sei contagiati. Fra un mese potranno essere un milione.
Mi sembra chiaro nè da noi nè in pratica in nessun paese europeo (forse l'islanda) sia stata intrapresa la strategia dell'eradicazione.
SI punta al contenimento dell'impatto sul sistema sanitario. Di sicuro non si cambierà adesso.
Se hai una variante per cui l'efficacia dei vaccini è 80% invece di 90% e dopo la prima dose 50% invece di 70-80% non è un dramma, ma ne devi tener conto nella stratagia vaccinale (ad esempio meglio non prolungare troppo l'attesa per la seconda dose, i vaccinati con singola dose diventano un fattore selettivo in favore della nuova variante) e sai già che ti puoi aspettare una circolazione del virus un po' superiore, a parità di altre condizioni. Se ignori questi fatti, rischi di trovarti in difficoltà.
La vaccinazione dell'intera popolazione mondiale durante una pandemia rappresenta una situazione inedita, quindi non sappiamo che tipi di meccanismi di selezione si attiveranno. Da un lato dovrebbero svilupparsi varianti più resistenti, dall'altro i vaccini specialmente mRNA dovrebbero essere sufficientemente generici da mantenere un buon grado di protezione. E' un "esperimento" unico.
Possibile che l'evoluzione sarà questa, ma non siamo ancora in una situazione "stazionaria", quindi è necessario studiare a fondo quello che avviene con le mutazioni/varianti.
Aggiungo l'opinione di Vespignani, molto più autorevole della mia
https://twitter.com/alexvespi/status...25619897749504
Ultima modifica di barry; 29/05/2021 alle 10:42
Tutti i paesi che hanno intrapreso la strategia dell'eradicazione prima o poi hanno avuto focolai di trasmissione comunitaria non più controllabili, con l'eccezione della Nuova Zelanda che se l'è cavata solo isolandosi completamente dal resto del mondo. E poi c'è la Cina di cui non è dato sapere.
Peraltro io sono da sempre convinto che la strategia dell'eradicazione in Euripa abbia smesso di essere praticabile a febbraio 2020.
Il virus è endemico in tutto il mondo e lo rimarrà. Circolerà e ci saranno nuove varianti.
Da ciò ognuno tragga le conseguenze che crede. Io alla vita del 2019 voglio tornare lo stesso.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
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Dati ISS. Chiaramente i valori della settimana in corso sono provvisori. Sono classificati per la data effettiva di ricovero e morte, quindi non ci sono effetti dovuti alle festività e ai ricalcoli. Si vede che la circolazione virale è nettamente più alta rispetto ad un anno fa, quindi non è una questione di quanti tamponi si fanno. Anche nelle regioni del nord ovest dovremmo essere su valori non troppo distanti da un anno fa. La Lombardia ha fatto registrare nell'ultima settimana 54 ingressi in TI, che corrisponderebbero a circa 260 ingressi complessivi. Un anno fa, su 812 ingressi nella stessa settimana (17-23 maggio), gli ingressi lombardi probabilmente erano più 300. Quindi probabilmente la circolazione è simile, o forse più alta se si tiene conto dei vaccini, rispetto ad un anno fa anche nelle regioni del nord ovest
Ultima modifica di SsNo; 29/05/2021 alle 20:35 Motivo: Mi sono accorto di aver scambiato nel commento il numero degli ospedalizzati con il numero dei decessi
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