Tutto torna
Il leader no vax del Veneto ricoverato per Covid in terapia sub-intensiva
Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
Concordo sulla complessità nella definizione del fenomeno, dopotutto non credo esista nemmeno una definizione univocamente accettata della marea di sintomi che andrebbero sotto l'etichetta di long-Covid...
La definizione di una malattia, e la sua stadiazione, sono tra le parti più complicate della medicina, lo si scopre analizzando le stadiazioni dei tumori ad esempio che vengono continuamente riaggiornate al punto che in pochi decenni sono state totalmente rivoluzionate (e lo saranno ancora), e con esse anche gli approcci terapeutici.
Sono necessari studi scientifici su vasta scala e statisticamente ben validati per giungere a dei risultati, e ci vuole tempo...
Lo strano caso del Giappone
Ben altro andamento sta avendo l'epidemia in Giappone. Il governo metropolitano di Tokyo ha segnalato soltanto 5 nuovi casi di positività al coronavirus nell'arco delle ultime 24 ore, il dato migliore dall'inizio del 2021 a oggi. Il numero di casi giornalieri diagnosticati a Tokyo è calato sotto la soglia di 50 da metà ottobre. Secondo uno studio recentemente pubblicato dall'Istituto nazionale di genetica del Giappone, la variante Delta del coronavirus, responsabile dell'ultima ondata pandemica nel Paese, sembrerebbe essersi avviata verso "l'auto-estinzione" a causa di una replicazione eccessivamente veloce che avrebbe accumulato errori nella proteina non strutturale nsp14, compromettendo la capacità del virus di auto-correggersi.
Da settimane, ormai, i contagi attribuiti quotidianamente alla variante Delta del coronavirus sull'intero territorio giapponese sono inferiori a 200. Altri studi sembrano indicare che gli individui asiatici siano in grado di sviluppare più di europei e africani l'enzima Apobec3A, in grado di aggredire i virus a mRna incluso il Sars-Cov-2 responsabile della pandemia di Covid-19.
Naturalmente il dato è da contestualizzare a livello quanto meno provinciale, altrimenti sì, hai ragione.
L'impatto vero si riconosce a quei livelli sia da un lato prettamente esperienziale ("conosco un sacco di persone che hanno il Covid, ma proprio un sacco") ma soprattutto a livello sanitario (ospedali pieni di malati).
Per fortuna, ora che c'è il vaccino, possiamo tollerare carichi ben superiori, basta vedere Trieste e la sua provincia che da settimane vagano oltre i 500 casi ogni 100mila ab. a settimana, incidenza che lo scorso anno sarebbe stata almeno da zona arancione se non rossa.
Ho provato a mettere i dati dei contagi giornalieri in Svizzera su un grafico, a partire dal 12 ottobre, quando c'è stato il minimo e poi la crescita che tuttora stiamo vivendo. Poi ho lasciato a Excel il compito di trovare le linee di tendenza, nell'ipotesi di regressione lineare ed esponenziale. Dal grafico si vede subito come l esponenziale approssimi decisamente meglio la curva di crescita lungo tutto il dominio temporale, con un r2 superiore a 0.95. Va detto che Excel di default ha usato la base e (2.718). Volendo usare come esponente semplicemente la variabile temporale x (giorni), la base diventerebbe circa 1.055, lasciando invariato il coefficiente moltiplicatore della funzione esponenziale (764.3).
La funzione lineare vediamo subito che non è fisicamente coerente, al di là di un r2 ingannevole e superiore a 0.85, per il semplice fatto che il fitting con i dati reali comportebbe un valore di contagi negativo all origine della variabile tempo.
Semplici considerazioni puramente matematiche che non tengono conto di tutti i parametri in gioco nella reale diffusione dei contagi. grafico.jpg
Il problema è in quel "certificata sana". Con tamponi antigenici e non molecolari hai un buon 30% se non di più che tu in realtà sano non sia in quelle 48 h di GP valido.
Inoltre non inganniamoci, esiste una platea di non vaccinati che non hanno nemmeno bisogno del GP, in primis i pensionati che non andando a lavoro perchè dovrebbero rinnovarselo? E paradossalmente sono proprio loro, i no-vax anziani, i più pericolosi e congestionanti la società e la sanità.
Premesso che concordo su tutto quello che avete detto sulla mascherina all'aperto, sinceramente in inverno non mi dispiace se anche fosse obbligatoria, la metterei volentieri: mi riscalda la faccia, fungendo da sciarpa (che poi negli anni passati era pieno di gente che si copriva col cappotto o con la sciarpa fino al naso).
In estate invece la odio profondamente, causa un prurito dannato.
Segnalibri