Il parco offshore sarebbe attivo dal 2030, data indicativa visto che come spesso accade è probabile lo sarà tra ulteriori 5 anni. Quindi alla fine la tempistica potrebbe non essere così dissimile. Certo, questo posto che fin da domani si avviassero progetti di reattori in Italia, scenario impossibile.
Non sono contrario all’offshore a priori, ovviamente, ma deve essere preso in considerazione l’impatto paesaggistico. Non si vuole ridurre l’altezza delle pale eoliche perché renderebbero meno; non le si vuole allontanare dalla costa di una ventina di km perché non si sfrutterebbero le brezze e i costi aumenterebbero; non si vuole ridurre le dimensioni del parco (in estensione) perché si produrrebbe meno energia, ecc…questo più che un dialogo è un ricatto, compiuto in alcune zone perché le migliori per il vento senza prendere in considerazione le istanze della popolazione locale. Sai il massimo che si è ottenuto finora quale è stato? Spostare da 8 a 12 km dalla costa il progetto del parco offshore.
Per me si chiude qui comunque, nel senso che non è giusto monopolizzi il thread con un problema locale. Non trovo però nemmeno corretto ridurre il problema dell’impatto paesaggistico a nulla di importante solo perché non ha nessun rendiconto in termini utilitaristici e perché influenza l’aspetto meramente “psicologico” di un osservatore.
Il compromesso non si riesce sempre a trovare perchè ci sarà sempre un impatto ambientale per le popolazioni locali. Sia che ospitino un parco eolico, una centrale nucleare, un parco fotovoltaico, un termovalorizzatore, un impianto a gas, una discarica... L'impatto zero non esiste. E' effettivamente un problema, proprio per questo si cerca (o si dovrebbe cercare) di diversificare il più possibile e localizzare gli impianti laddove l'efficienza possa essere massima. In termini assoluti consumerai meno suolo a parità di energia prodotta se cerchi le aree in cui soffia più vento e soddisfano tutti i requisiti necessari. Se vai a mettere turbine eoliche nelle aree d'Italia in cui soffia poco vento, il capacity factor scende ancora di più e diventano estremamente sconvenienti, sia perchè ne dovrai mettere molte di più consumando molto più suolo e più materiali, sia perchè l'intermittenza sarà accentuata e la paghi in bolletta.
Scusate per gli OT.
Questo è ovvio, ci sta, ma si venga verso le popolazioni locali. Se oggi esistono molti movimenti "no tutto", anche per cose che non causerebbero molti problemi, è perchè in passato si sono promessi posti di lavoro e grandi cose ma ciò che è arrivato è soprattutto danno ambientale per le popolazioni, il tutto sotto un ricatto di lavoro e benessere che dopo qualche anno sono svaniti.
Io rifletterei su questo, perchè l'errore non si ripeta per le rinnovabili.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Giusto perché si pone il tema... articolo da "fogliaccio" locale, abbastanza rozzo ma alla fine leggendolo si capisce bene cosa ci sia dietro la sindrome "Nimby" e perché è un fenomeno molto spesso fomentato da politici e amministratori locali...
Il rigassificatore a Savona/Vado, tutto gia deciso: l'inutile sceneggiata dei politici savonesi, ora difendano le compensazioni da Genova - IVG.it
Tipo perdere 6 mesi per riverniciare di blu il rigassificatore di piombino insomma.
Verniciamo di blu un rigassificatore anche lì e risolviamo il problema.
Considerato il livello di protesta me lo immaginavo già a 12 m dalla riva...
Comunque è giusto che la gente protesti per qualcosa che non gli sta bene, ci mancherebbe. Poi però dovesse capitare che bisogna razionare l'energia perchè non ce n'è abbastanza per tutti si comincia a razionare da quelli che hanno impediti ai vari angoli di aumentare la produzione. Onori e oneri, ma, soprattutto, responsabilità.
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