Oppure no...
Ripeto di nuovo che non esiste manco una correlazione diretta tra reddito e numero di figli per donna in età fertile o avremmo la Norvegia con 10 figli per donna, il Brunei con 20e la Nigeria deserta.
Il boom di saldo positivo tra nascite e morti lo si è visto nel momento in cui la crescita economica post-guerra (un numero spropositato di figli lo si faceva anche prima; mio nonno erano 9 fratelli e mia nonna 11, o forse viceversa; saranno pure stati un caso limite, ma non era infrequente) si è accompagnata all'ingresso dirompente del welfare da una parte e dei progressi sanitari dall'altra.
Da quel momento fisiologicamente c'è un calo delle nascite o avremmo già avuto bisogno di un altro paio di pianeti.
Ultima modifica di FunMBnel; 21/07/2025 alle 12:31
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Semmai è l'opposto: più le condizioni sono pessime (non solo economiche: anche di emancipazione femminile, occupazione, ecc.ecc.) e più si fanno figli.
C'è qualche eccezione (Israele ad esempio, che ha un tasso di fecondità molto alto e un livello di benessere alto), ma in generale la storia è quella.
Le politiche pro-nascite pro-famiglia pro-sostegno alla maternità non servono a nulla, ne abbiamo conferme su conferme.
Lou soulei nais per tuchi
Non sarei così en tranchant
L'Alto Adige sta lì da anni a dimostrarcelo. Poi che ricreare una struttura del genere su più ampia scala sia complesso è fuori discussione, ma la sensazione generale, anche nella mia piccola cerchia di conoscenze, è che a fronte di aiuti concreti si sarebbe più sereni nel fare figli
Per quello che conosco io invece assolutamente no: cioè, non ho mai sentito nessuno dire che non vuole figli per motivi economici. E per queste persone puoi mettere tutti i sussidi che vuoi ma figli non ne faranno comunque. Le motivazioni di cui sono a conoscenza io (non ho fatto un'inchiesta eh, benintesoma parlo comunque di diverse persone ) sono molto più semplici: in due parole i figli sono visti come una cosa che ti "rovina la vita" al pari di prendere una malattia grave.
Lou soulei nais per tuchi
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Beh oddio, non so che gente conosci tu ma io ne conosco tanti invece. Ti assicuro che é un problema non da poco, se non si ha una situazione molto stabile. Oltretutto il problema é anche la gestione dei figli, se si lavora in 2 full time bisogna comunque trovare dove sistemarlo. Io non so perché nei paesi poveri ne facciano cosi tanti, ma sicuramente c'é un problema di cultura sanitaria
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Di seguito la mia interpretazione che nasce anche dall'esperienza indiretta di nonni e genitori.
I miei 4 nonni avevano in media una decina di fratelli ciascuno.
Perchè?
Perchè questo sistema era una sorta di surrogato del welfare per quanto assurdo possa sembrare.
I figli venivano immediatamente impiegati nei campi o sulle barche appena arrivata l'età della ragione.
Mio nonno materno ha lavorato dagli 8 anni, e chi pensa che non è possibile che provi a farsi 8 piani di scale con un bambino di 8 anni e poi mi dica chi dei 2 arriva sopra col fiatone e chi no; ma a parte questo diventavano adulti molto in fretta.
C'erano poi le figlie più piccole che si occupavano della casa e dei parenti anziani.
Chi non trovava lavoro vicino emigrava e mandava i soldi a casa, anche quando nel nuovo paese si era fatto un altro nucleo.
Diciamo che questo sistema ovviava alle pensioni, alle badanti, agli assegni di invalidità e accompagnamento, agli assegni familiari e spesso chi non poteva avere figli adottava uno dei figli dei fratelli o delle sorelle; alla sanità pubblica perchè la morte di un figlio o di un genitore per una qualsiasi malattia oggi curabilissima, veniva ammortizzata dalla presenza di altri soggetti che all'interno dello stesso nucleo familiare prendevano il posto di chi veniva a mancare; i figli più grandi rimpiazzavano il padre, le figlie più grandi la madre.
Per i bambini che morivano neanche si faceva il funerale: mio padre mi racconta che si potevano vedere i genitori con la cassetta sul carretto che portavano i figli alla sepoltura; i funerali per i più piccoli li facevano solo le famiglie ricche.
Tutte le famiglie avevano più di un figlio morto entro i 5 anni. E pure dopo non si stava tanto tranquilli, se scansavi la poliomielite sintomatica, poi c'era la tubercolosi, il tifo, il colera e compagnia cantante.
Fare tanti figli era una scelta di sopravvivenza. Oggi la morte di un figlio equivale spesso alla morte nell'anima dei genitori, soprattutto se è l'unico.
Probabilmente per tornare a fare massicciamente figli bisognerebbe passare da una crisi da scenari apocalittici, in modo da avere la stessa situazione di prima.
Forse è quello che hanno in mente i vari governi dei paesi occidentali.
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Il partito giapponese che si ispira a Trump e all'''estrema destra occidentale - Il Post
evidentemente lo pensano anche in giappone
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Esatto, probabilmente i sussidi darebbero una mano, ma il problema principale è quello che dici tu. Non credo che sia solo una questione di egoismo, è che i ragazzini sono impegnati, fin da bambini, con mille attività, tra sport, musica e varie, per cui praticamente tutti i fine settimana da settembre a giugno sono sacrificati a questo. La cosa che mi rende perplesso però è che non vedo una grande differenza tra città e provincia
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