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Discussione: Credete in Dio?

  1. #341
    Uragano L'avatar di C.R.
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    Predefinito Re: Credete in Dio?

    Citazione Originariamente Scritto da NoSync
    Siamo d'accordo, ma è questo il punto che anche in questo frangente non mi torna: la differenza tra quello che la Chiesa ufficialmente dice e quello che poi il missionario (giustamente) fa! A me pare che la dottrina sia rimasta un po' indietro rispetto alla realtÃ* moderna
    Parole SANTISSIME.

    ...Secondo me, un Missionario, se ha sale in Zucca, appena capita in un
    borgo Africano devastato da AIDS, malattie veneree, fame, sovrappopolazione
    e altro....si mette a distribuire i "preserva" di Nascosto...

    Cl.

    "S'è la notizia fossi confermata sarò zio."

  2. #342
    maxver
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    Predefinito Re: Credete in Dio?

    credo in Dio?
    Boh! dovrei concentrarmi per saperlo!

  3. #343
    Uragano L'avatar di giorgio1940
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    Predefinito Re: Credete in Dio?

    Citazione Originariamente Scritto da NoSync
    Siamo d'accordo, ma è questo il punto che anche in questo frangente non mi torna: la differenza tra quello che la Chiesa ufficialmente dice e quello che poi il missionario (giustamente) fa! A me pare che la dottrina sia rimasta un po' indietro rispetto alla realtÃ* moderna
    ****
    Se leggi il Vangelo, non vi è nulla di più attuale come dottrina per le esigenze del mondo d'oggi così pervaso di egoismo ed odio.
    Di "ufficiale", vero, integro, e facilmente comprensibile rimane la parola di Cristo nel Vangelo.-
    Se guardiamo solo i limiti di quella parte che si professa cristiana nelle parole e poi non lo è nei fatti, e non vediamo chi realmente prende linfa e modo di agire mutuando ed essendo impregnati nell'amore di Cristo, avremo un idea distorta persino sul Vangelo.
    Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
    Non posso che dir grazie a tanto Artefice!

  4. #344
    Uragano L'avatar di giorgio1940
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    Predefinito Re: Credete in Dio?

    Citazione Originariamente Scritto da claudioricci
    Parole SANTISSIME.

    ...Secondo me, un Missionario, se ha sale in Zucca, appena capita in un
    borgo Africano devastato da AIDS, malattie veneree, fame, sovrappopolazione
    e altro....si mette a distribuire i "preserva" di Nascosto...

    Cl.

    ***
    In quel "borgo", come azione di "primo acchito" lo farei anche io!
    Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
    Non posso che dir grazie a tanto Artefice!

  5. #345
    Vento moderato L'avatar di djordj
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    Predefinito Re: Credete in Dio?

    Citazione Originariamente Scritto da NoSync
    Ma noi popoli opulenti e capitalisti non abbiamo mai detto di amare gli altri (in realtÃ*, sotto le false ipocrisie, a ben pochi interessa dei bambini africani che muoiono di fame), la Chiesa sì
    Sarò lunghissimo

    La questione dell'AIDS in Africa e del parere della Chiesa riguardante l'utilizzo del preservativo è uno dei cavalli di battaglia anti-ecclesiali.
    Tuttavia si basa su preconcetti e su false notizie, o meglio, su una selezione delle notizie da parte degli organismi di stampa che tendono a far trasparire questa idea di Chiesa "oscurantista".

    Cominciamo da una considerazione: la Chiesa si è sempre battuta per cercare di portare sollievo ai milioni di sieropositivi e di malati di AIDS conclamato che popolano l'Africa (e non solo).
    Nel gennaio 2004 la Chiesa ha intrapreso una forte campagna internazionale per chiedere un abbassamento dei costi dei farmaci per la cura dell'AIDS, pur sapendo che molto spesso questi farmaci non costituiscono la soluzione finale al problema.
    http://www.repubblica.it/2004/a/sezi...zifarmaci.html
    "Le case farmaceutiche abbassino i prezzi dei farmaci per fermare il genocidio dell'Aids in Africa". Parte dal Vaticano e precisamente dal presidente del pontificio consiglio Cor Unum, monsignor Paul Josef Cordes, l'appello della Chiesa alle multinazionali del farmaco in occasione della presentazione del messaggio della Quaresima dedicato alla difesa dei bambini.
    Proprio Giovanni Paolo II, parlando della violenza contro i minori ha sollevato il problema: "Che dire della tragedia dell'Aids con conseguenze devastanti in Africa? Si parla ormai di milioni di persone colpite da questo flagello, e di queste, tantissime sono state contagiate sin dalla nascita. L'umanitÃ* non può chiudere gli occhi di fronte a un dramma così preoccupante".
    Questo il risultato di uno studio che dimostra come la Chiesa voglia tutto tranne che la morte e la sofferenza di quelle persone.
    Secondo i dati raccolti dal Pontificio Consiglio per la Pastorale degli Operatori Sanitari nei 42 paesi del mondo dove la malattia è più diffusa, le strutture interessate a cercare mezzi per far fronte al male sociale che affligge i sieropositivi sono gestite dallo Stato nel 44% dei casi, da Organizzazioni non governative non cattoliche per il 17%, da ONG cattoliche per il 15%, da privati per il 14% e da organismi ecclesiali nel 10% dei casi. Un malato su quattro, dunque, può contare sull’assistenza grazie a personale di formazione cristiana inserito in organismi o organizzazioni facenti riferimento alla Chiesa Cattolica. Un dato assai significativo se si considera il fatto che la Chiesa opera spesso senza ricevere alcun sostegno o contributo da parte dei governi interessati.
    Non sorprende neppure la considerazione che l’aiuto della Chiesa sia percentualmente più forte laddove la situazione si presenta più difficile e talvolta disperata. L’Africa subsahariana, ma anche il Brasile e l’Argentina, il Messico e la Thailandia. Di una certa rilevanza anche le iniziative di informazione/formazione, rivolte principalmente all’educazione sanitaria con fini preventivi, (70.6%), a cui si aggiunge l’impegno educativo al rapporto di coppia (23.5%) e al superamento delle barriere discriminanti (29.4%). In prima linea, in questo, le scuole cattoliche, che puntano sull’educazione “alla vita di coppia per una procreazione responsabile”.
    Inoltre Giovanni Paolo II ha fondato nel settembre 2004 la Fondazione "Il buon samaritano":
    http://www.healthpastoral.org/text.p...cid=71&lang=it
    L'avesse fatto qualche cantante o qualche attore se ne sarebbe parlato per mesi su tutti i giornali, avendolo fatto la Chiesa non se ne sa quasi nulla.
    Eppure le somme di denaro devolute alla lotta all'AIDS non sono piccole.

    Passiamo alle condizioni culturali che permettono una tale diffusione del virus in Africa.
    Un Sacerdote Comboniano veneto, che vive in Africa da decine d'anni, parla così della diffusione di questa malattia: "... c’è un fenomeno culturale che ha favorito la grande diffusione della malattia, particolarmente in alcuni popoli africani: l’istituzione del levirato, presente anche fra i Luo, in Kenya, che infatti sono i più provati dall’AIDS. Il levirato prevede che, quando un uomo muore ed è sposato, la moglie e i figli vengono ereditati dal fratello maggiore che è sopravvissuto. Ciò ha contribuito alla diffusione esponenziale del morbo, perché se muore un uomo ammalato di AIDS, sua moglie probabilmente è infetta e a sua volta trasmette il morbo al cognato-sposo, il quale magari ha altre tre mogli e quindi il contagio si propaga alla famiglia intera." continuando a leggere sul suo resoconto : "Infine, un altro fattore tradizionale aggravante è quello dell’usanza della circoncisione. Nei metodi tradizionali e fra i popoli in cui esiste, essa viene effettuata con coltelli rudimentali e con norme igieniche di buon senso ma non molto rigide. In genere i ragazzi che la subiscono vengono portati al fiume, restano nell’acqua per qualche ora e poi il maestro della circoncisione pratica il taglio l’uno dopo l’altro, in fila, con lo stesso coltello: se si pensa che questa cerimonia riguarda ragazzi giudicati potenzialmente attivi sessualmente e pronti per il matrimonio, si capisce come anch’essa diventi l’anello di una catena difficile da arrestare."
    Ma non solo questo. Addirittura in alcune tribù più isolate, la magia rituale insegna che i rapporti sessuali con bambini sotto i 5 anni d'eta guarisce dalle mallatie. Ora, i piccoli che si salvano da questa violenza (non tutti si salvano in quanto una violenza subita da un bambino di pochi mesi implica la morte per emorragia), a loro volta rischiano di essere stati infettati da questo male.

    Veniamo al cavallo di battaglia, l'utilizzo dei preservativi.
    Il presidente dell'Uganda il 12 luglio 2004 ha detto questo:
    L’astinenza e la sessualitÃ* vissuta all’interno del matrimonio costituiscono la risposta più efficace nella lotta all’Aids. Lo ha detto con forza il presidente dell’Uganda Yoweri Museveni alla 15/a Conferenza internazionale sull’Hiv/Aids, in corso a Bangkok, dove si tenta di trovare soluzioni per contrastare la terribile malattia globale e impedire che l’Asia diventi la nuova Africa del secondo millennio. Il deciso intervento del leader dell’Uganda, dove il tasso di contagi è calato in maniera vertiginosa, è una proposta alternativa ai tradizionali metodi di prevenzione dell’Aids, basata sull’informazione, il rafforzamento dei legami familiari e il rifiuto della promiscuitÃ*.
    Nel secondo giorno di lavori, Museveni ha espresso la sua posizione – in linea con quella del presidente americano George W. Bush - affermando che relazioni basate sulla fiducia sono cruciali nella campagna contro l’Hiv/Aids e che “il preservativo non è la soluzione migliore”. Il suo Paese – caso raro nell’Africa sub-sahariana – sta conducendo una campagna di successo nella lotta all’Aids, che ha fatto scendere il tasso di contagi da più del 30% negli anni ’90 al 6% nel 2003.
    http://www.asianews.it/view.php?l=it&art=1133


    La Chiesa sta semplciemente sostenendo la stessa tesi, tesi che ha portato a una sostanziale riduzione del numero di contagi in 10 anni di applicazione.
    Eppure la Chiesa è oscurantista, il presidente dell'Uganda un guru.

    A tutto questo aggiungiamo questa chicca.
    La stessa Ippf (International planned parenthood federation) fornisce percentuali di insuccesso ancora più alte: “L’uso del condom riduce di circa il 70% il rischio totale tra il ***** non protetto e la completa astinenza sessuale. Questa stima è coerente con i risultati desunti dalla maggior parte degli studi epidemiologici”. “Il dato davvero certo, prosegue il cardinal Trujillo, è che “nulla garantisce oggi, attraverso l’uso del condom, una protezione del 100% dall’Hiv-Aids o dalle altre malattie a trasmissione sessuale.
    http://canali.libero.it/salute/sessu...essuologia.php
    http://www.aids-info.ch/i_te/aas-i-ab.htm
    http://www.aafp.org/afp/20041001/cochrane.html
    Reviewers' Conclusions. This review indicates that consistent use of condoms results in an 80 percent reduction in HIV infection incidence. Consistent use is defined as using a condom for all acts of penetrative vaginal intercourse. Because the studies used in this review did not report on whether condoms were used correctly for every act of intercourse, effectiveness and not efficacy is estimated. This estimate refers to the male condom in general, not specifically to the latex condom, because studies tended not to specify the type of condom that was used. Thus, condom effectiveness in reducing HIV transmission is similar to, although lower than, that for contraception.
    Ma allora mi direte, se uno/una è sposato/a con una persona sieropositiva non può avere rapporti sessuali?
    La posizione della Chiesa negli ultimi anni è notevolmente cambiata.
    Aperture che hanno aperto un dialogo e una contrapposizione tra coloro che si dicono d'accordo con il profilattico per combattere alcune malattie trasmesse sessualmente come l'Aids e tra coloro che dicono si alla liceitÃ* morale dell'utilizzo del preservativo nei casi di coppie sposate in cui uno dei due coniugi sia infetto da malattia sessualmente trasmissibile e chi invece afferma che in questi casi la "terapia" deve essere l'astinenza.

    Sul tema è intervenuto il "ministro della SanitÃ*" del Vaticano, il card. Javier Lozano Barragan, presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale Sanitaria che ha chiesto prudenza su questi argomenti che necessitano -come è stato giÃ* chiesto- uno studio serio e approfondito. "Abbiamo chiesto -ha detto il porporato- ai nostri teologi ed ai nostri consultori di condurre uno studio su questo punto specifico: se cioè all'interno di una coppia di cui uno dei due coniugi si è infettato, può essere lecito l'uso del profilattico: serve una risposta né leggera né sensazionalistica, ma scientifica e profonda". Le conclusioni saranno poi portate all'attenzione del papa e sarÃ* lui stesso a "dire cosa è più conveniente fare".
    http://www.corritalia.de/?l=640
    Stefano Giorgetti
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  6. #346
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    Predefinito Re: Credete in Dio?

    Citazione Originariamente Scritto da djordj
    Sarò lunghissimo

    bla bla bla
    Se allora in Africa la Chiesa è a favore dell'utilizzo dei preservativi, perchè la dottrina ufficiale li condanna?



  7. #347
    Vento moderato L'avatar di djordj
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    Predefinito Re: Credete in Dio?

    Citazione Originariamente Scritto da NoSync
    Se allora in Africa la Chiesa è a favore dell'utilizzo dei preservativi, perchè la dottrina ufficiale li condanna?

    Dove l'hai letta questa cosa (la prima affermazione)?
    Stefano Giorgetti
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  8. #348
    Uragano
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    Predefinito Re: Credete in Dio?

    Citazione Originariamente Scritto da djordj
    Dove l'hai letta questa cosa (la prima affermazione)?
    Appunto, ero ironico


  9. #349
    Uragano L'avatar di C.R.
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    Predefinito Re: Credete in Dio?

    L'Esortazione all'astinenza sessuale o al consumare rapporti solo entro il
    Matrimonio è violentemente odiosa, se fatta per andare contro la soluzione
    più OVVIA : la contraccezione.

    Cl.

    "S'è la notizia fossi confermata sarò zio."

  10. #350
    Burrasca L'avatar di Bougy14
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    Predefinito Re: Credete in Dio?

    NO!!!il cuore è rosso....

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