Non sono i media, è la pseudo cultura fatta con il sentito dire, il "l'ha visto l'amico del mio amico", il "l'altro giorno dietro casa mia un no-global ha scritto WLF sul muro di una chiesa".
La stessa pseudo cultura che si insinua nelle persone e impedisce loro di farsene una vera di cultura, studiando e approfondendo qualsiasi argomento del qualesi vuole dare una argomentazione sensata.
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#NousAvonsDéjàGagné
Sono pienamente d'accordo con te... stò scoprendo da poco questo forum, dedicato al meteo si, ma con molti 'fili' politici... dove, mi pare, stia prendendo piede (o forse è sempre stato così) una certa intolleranza da parte dell'"opposizione" con linguaggio ed espressioni tipiche, purtroppo, di questa parte politica...
Devo constatare, con sollievo ed orgoglio, che i discorsi migliori e più equilibrati vengono sempre da chi 'stà al governo'...
...e il mio intervento non è dettato da spirito fazioso (anche se sono esplicitamente schierato), ma è solo per dire che mi piace pensare e constatare che c'è gente ancora equilibrata, che parla con cognizione di causa, sualla base del buon senso e di una informazione curata e non superficiale ... insomma c'è chi ancora pensa con la sua testa e non si fa abbindolare dal mondo in cui vive...
La speranza in un mondo migliore guida me, e la gente come me....
....e la gente sono molti...
Marco
Con, "Non rispettare i caduti", intendevo, non aver rispetto nemmeno per persone decedute, facendo il loro mestiere e non rapinando un negozio ne, per i loro parenti.
Individui che inneggiano al riverificarsi di altre stragi, non son degne di vivere in uno stato "civile".
Sia che siano di estrema sinistra o di estrema destra.
Secondo me è da incivili, infierire in tal modo.
Ultima modifica di Elektro.twister; 09/11/2006 alle 12:09
In questo forum è stata fatta tempo fa una votazione.
Il forum risultò essere in maggioranza di centro-sinistra ergo ci sono
persone di entrambi gli schieramenti e non sta prendendo piede nessun tipo di linguaggio.
In ognuna delle parti vi sono faziosi,mal informati etc.
Forse si parla troppo di politica in un forum meteorologico,questo sì.
Condannare l'una o l'altra parte è eccessivo,qualsiasi sia la parte.
...when the night has come
and the land is dark
and the moon is the only light we'll see...
Da giorni sto cercando di reprimere la voglia di replicare con fiumi di parole a questo thread, ma mi trattengo perchè so che comunque sarebbe una battaglia persa in partenza. Oggi, per l'ultima volta, faccio uno strappo ad una regola che mi sono imposto qualche tempo fa: e che Dio mi scampi dall' intraprendere di nuovo discorsi di politica come ho fatto in passato, in questo forum, perchè ho capito che non c'è niente di più inutile che avvelenarsi il fegato per niente: tanto non porteranno mai da nessuna parte.
Voglio solo togliermi un ultimo sfizio.
Da anni sono convinto che l'argomento sollevato in questo genere di topic non sia alla portata di chiunque, in Italia, e lo dico senza voler peccare di superbia, ma semplicemente prendendo atto che non tutti i cittadini hanno la possibilità (o la volontà) di comprendere le dinamiche che stanno alla base dei cosiddetti movimenti di disobbedienza e dei problemi che questi ultimi sollevano nel mondo, a prescindere dai loro metodi (che sia chiaro: se violenti, io sono il primo a condannare nel modo più assoluto). Affrontare questi temi, tuttavia, presuppone tanta spregiudicatezza intellettuale e soprattutto uno sforzo di approfondimento che, ahimè, qui dentro sembra latitare.
Molti amici di questo forum (che poi sono un po' lo specchio di quel che accade in società), a mio avviso sembrano essere vittime da una parte della loro stessa pigrizia (approfondire presuppone fatica), dall'altra di certa cattiva informazione, tanto in voga nelle nostre televisoni da qualche bell'anno a questa parte; per questo, qui come altrove, troppo spesso si ha la tendenza a focalizzare in maniera assolutamente faziosa la propria attenzione solo sul dato di cronaca che giustamente infastidisce (gli atti vandalici, le violenze perpetrate da pochi scalmanati, e così via), ma non ci si preoccupa assolutamente di comprendere il fenomeno, nè di cogliere i meccanismi e le ragioni che portano milioni di giovani in tutto il mondo a contrastare, anche in chiave polemica, determinate ingiustizie sociali che coinvolgono l'intero pianeta e troppo spesso il cittadino comune ignora (o, badate bene, FA FINTA di ignorare): parlo di ambientalismo, giustizia sociale, divario tra nord e sud del mondo e così via.
Insomma, è ora di finirla con questo genere di topic che sin dal titolo si presentano assolutamente offensivi perchè faziosi e grossolani: non si può liquidare la questione "globalizzazione" con frasi fatte e luoghi comuni che, francamente, in questa sede più che altrove appaiono ridicoli (troppo comodo sfogare le proprie frustrazioni politiche insultando gratuitamente tutto e tutti dalla propria poltrona: trovatevi qualche altra valvola di sfogo... ve lo chiedo per cortesia).
Se è vero che la definizione di no global è quella fornita dall'amico Strauch67(*), ebbene, sappiate che io mi ritengo un no-global, e mi sento profondamente offeso dai toni di questo genere di topic. Fino ad ora, in questo trhead, sono stato definito: marcio, onto, schifoso, terrorista, peggio dei fascisti, idiota, verme, e chi più ne ha più ne metta... mi fermo qua perchè onestamente non ho voglia di riportare ulteriori volgarità, che si commentano da sole (e a questo punto vi domando chi è il vero violento?). Insomma, ragazzi: diamoci una regolata, datevi una regolata. Altrimenti poi non lamentatevi se certi scalmanati reagiscono male alla tensione sociale che voi stessi siete i primi a fomentare con certe provocazioni che personalmente io riscontro ovunque, nella vita di tutti i giorni (vi faccio notare che il comportamento degli estremisti, di destra come di sinistra, è strettamente legato al clima che si respira in giro, in Internet, nei bar, al supermercato, sull'autobus, e così via).
Prendete il mio caso: al contrario di come vengo dipinto in questo thread, nonostante io mi definisca un no-global, possa accostarmi a determinate idee portate avanti dai disobbedienti, frequenti abitualmente certi ambienti studenteschi e centri sociali, in vita mia non ho mai distrutto un bancomat, sabotato una pompa di benzina, incediato un'auto, reagito in maniera violenta ad un comportamento ingiusto o ingiustificato da parte di qualche esponente delle forze dell'ordine, non ho mai picchiato vecchietti di AN, insomma: sono assolutamente pacifista e non ho mai fatto niente di male a nessuno se non permettermi di esprimere opinioni che non a caso danno fastidio proprio a coloro che non capiscono la mia causa, per questioni di ottusità. A mio avviso sono loro i veri prepotenti di questa società: in giro è pieno di ridicoli benpensanti che ogni giorno hanno bisogno di puntare il dito contro "i cattivi" di turno (estremisti, extracomunitari, politici) prorpio per distogliere l'attenzione della gente comune da sè stessi, dalla loro indifferenza, dalla loro ipocrisia.
Vi assicuro che leggere certe provocazioni un po' innervosice persino il sottoscritto... ma non lasciatevi trarre in inganno: io violento non lo sarò mai, se non per legittima difesa. Insomma: le semplificazioni faziose, il voler mettere la testa sotto terra come gli struzzi di fronte a problematiche gravi, a mio avviso sono la causa principale delle reazioni violente da parte delle frange più estremiste dei no-global, pensateci.
Io dico solo una cosa: facciamoci furbi. Prendiamo le distanze dalla mentalità dell'odio che ci è stata inculcata in cinque anni di governo Berlusconi. L'Italia non può e non deve essere ridotta ad una continua contrapposizione tra rosso e nero, destra e sinistra, nord e sud. Io non voglio fare il gioco dei potenti, non voglio arrendermi alla loro strategia del "divide et impera". Non voglio nemici. E' solo attraverso il dialogo, la volontà di capire chi la vede in maniera diversa da me e la tolleranza che si evita di arroventare ulteriormente un clima già esasperato da troppa indifferenza verso problemi indubbiamente gravi, che coinvolgono milioni di persone su scala mondiale.
Passo e chiudo. Ed auguro a tutti una buona giornata.
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* cito Strauch 67:
I movimenti no global e l’economia solidale
Nel novembre del 1999 nella tranquilla cittadina americana di Seattle, sull’oceano Pacifico, si riuniscono i membri del Wto, l’Organizzazione Mondiale del Commercio, per prendere importanti decisioni sull’economia mondiale. In quell’occasione sono scese in piazza molte persone che non credevano che le leggi del mercato venissero prima di ogni altra cosa e che fosse necessario invece difendere i diritti dei più poveri. Erano circa 40.000 persone. Chi erano? Pacifisti, ambientalisti, esponenti di Organizzazioni non governative, membri di associazioni di volontariato.
Si trattava, insomma, di persone che non appartenevano a un determinato partito politico e non aderivano a una ideologia o a un credo religioso. Questi uomini e donne così diversi tra loro avevano però un’idea comune: è possibile realizzare un mondo più giusto, una economia più equa, una "equo-nomia". All’inizio a questo movimento è stato dato il nome di "no global", e cioè di persone "contro la globalizzazione". Una definizione che però non corrisponde del tutto alle intenzioni di questi manifestanti che, al contrario, si battono per una globalizzazione più giusta, non imposta dall’alto, dalle logiche delle industrie multinazionali o dei governi degli stati più ricchi e potenti. Una globalizzazione che parta dal basso, dalle piccole realtà locali dei lavoratori del Sud del mondo, affinché anche a loro sia data una possibilità per sopravvivere, per non essere schiacciati dal motore in folle corsa dell’economia globale.
Filippo
Vivo a Trento città, ma la mia stazione meteo è nella campagna di fronte casa dei miei genitori, a Rovereto.
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