
Originariamente Scritto da
Gdr
Ammettiamo che io cambi religione per "amore".
Non è mica una cosa immediata. Immagino che tra i passi necessari per convertirsi ci sia, ad esempio, stare immersi in un bidone pieno di acqua ed aceto per due giorni recitando preghiere in Yarkish Jabba The Hut. Poi mi devo purificare mettendo la fava nei carboni ardenti recitando un mea culpa con una patata in bocca ed una carota nel sedere. E va bene. Poi con un piccolo intervento mi devono aprire i maroni in modo che sembrino due crisantemi in onore del Buon Dio Krisnachi Avvenirista o come cavolo si chiama.
Detto questo vengo accolto a braccia aperte nella sua fede e da quel momento scopro che devo mangiare solo spinaci e cetrioli crudi fatti seccare al sole del plenilunio su un tavolo benedetto. Mi devo far crescere la barba ma solo da una parte, mi devo coltivare le trecce coi peli del naso e devo vestirmi di nero con le mutande tradizionali di lana di vetro.
Trombare con la mia mogliettina - che in rispetto della regola Puri e Salvi non si può lavare e dunque puzza come una fogna - solo il 29 di febbraio ed indossando una tuta di neoprene perchè il contatto dei corpi è vietato perchè impuro.
Dopo due anni di inferno scopro che mia moglie si fa trombare quasi tutti i giorni dal Gran Sacerdote Cellhà Ben Dur perchè è la reincarnazione del Dio Krisnaproot del terzo giorno Prima a Sinistra Dopo Il Semaforo.
Sconsiglio a chiunque di cambiare Dio solo per soddisfare i propri bisogni emotivi - spesso temporanei a dispetto delle balle sull'amore eterno - e di fuggire senza lasciare tracce da una che solo accenna a palle di natura religiosa.

Segnalibri