Per me la famiglia non è minata certo dai DICO.
Quello che mina la famiglia è la precarietà, i co.co.co che durano anni e che si prolungano mese per mese senza mai arrivare a qualche sbocco, gli affitti altissimi, i prezzi delle case che lievitano, ecc. ecc....ma contro queste cose mai una parola.
Uno come cavolo fa a farsi una famiglia se ha un co.co.co che ti rinnovano ogni due mesi lasciandoti "sulle spine" fino in fondo? Se chiedi un mutuo e sei un precario ti ridono in faccia. Queste sono le vere cose che minano la famiglia.
E non aggiungo altro perchè non mi va di ripetere sempre le stesse cose.
ciao
nicola
p.s: non mi riesce comprendere questa ostilità. Un cattolico mica è obbligato a stipulare un dico. O no? boh!
Le mie foto su flickr: http://www.flickr.com/photos/33434902@N04/sets/Socio WWF dal 1993
In queste ultime settimane ho assistito a vari dibattiti e ho parlato con alcune persone, rivedendo la mia opnione riguardo i DICO o qualsiasi altra forma di riconoscimento di un'unione tra due persone.
In particolare ho avuto la possibilità di riesaminare la questione dal punto di vista degli eventuali figli.
Ovviamente queste osservazioni non riguardano chi non ha intenzione di avere/adottare figli.
Sono favorevole a qualsiasi cosa che permetta di ottenere una stabilità famigliare duratura nel tempo: dal matrimonio religioso ai DICO, passando per il matrimonio civile.
Perchè dico (ops) questo?
Semplicemente perchè ho avuto modo di scambiare quattro parole con chi ha a che fare tutti i giorni con i problemi dell'adolescente odierno (il che significa con gente che talvolta può avere anche più di 20 anni, per come si sono messe le cose).
Ho appreso a mia insaputa come i due genitori svolgano ruoli di pari importanza per la crescita del figlio, solamente che lo fanno in fasi differenti: fino ai 10/12 anni è la madre che ha il ruolo più importante, poi subentra il padre.
Non pensavo fosse così, o almeno, non ci avevo mai riflettuto seriamente: però pensandoci bene c'è un fondo di verità in questa affermazione.
Tralasciando i figli viziati e tutte le ossessioni del genitore moderno (mio figlio di qua, mio figlio di là... che esulano da questa discussione), il vero problema è che sempre più coppie "scoppiano" proprio in corrispondenza dell'adolescenza del figlio, se no prima.
A questo punto l'adolescente (già pieno di mille problemi fisico-psicologici) si ritrova senza una delle due sponde che dovrebbero guidarlo adeguatamente durante l'adolescenza, con tutti i risvolti negativi del caso.
Per questo sono portato a dire si a qualsiasi forma giuridica che permetta la creazione e il mantenimento di una famiglia stabile, ne gioverebbe l'intera società.
Purtroppo ho tanto l'impressione che prima delle leggi bisognerebbe riprogrammare il cervello umano, perchè oggi non è certo un vincolo religioso il collante necessario a superare i periodi di crisi.
Del resto cosa è meglio per il figlio? Due genitori separati oppure due genitori costretti a stare insieme?
Chiaramente tra le varie forme di unione, dubito che una raccomandata sia la strada più indicata per la formazione di una famiglia stabile nel tempo, ma non è assolutamente detto, così come non è scritto da nessuna parte che un matrimonio religioso sia garantito per 50 anni.
Qualcosa mi fa pensare che una proposta di questo tipo tenda a deresponsabilizzare i giovani.
Ribadisco, la soluzione migliore sarebbe riprogrammare il cervello.
Stefano Giorgetti
always looking at the sky
DICO solamente che l'andazzo di oggi di non prendersi responsabilità con il matrimonio, sempre più "evitato" con convivenze e simili, è molto favorito dai DICO.
Molti si "mettono insieme" adottando un "sistema" che li obblighi meno con i doveri insiti nel matrimonio.
E questo stà già avvenendo, ed avverrà sempre di più.... grazie ai DICO.-
Non mi sembra che ci si debba scandalizzare se si riconosce la realtà....
cioè che in questo modo la famiglia(basata nel Matrimonio) sarà sempre più svilita e penalizzata in quanto ormai diventerà lei stessa di serie "B".-
Non mi sembra che in questa visione, che purtroppo rispecchia la realtà, sia fuori luogo dire che i DICO sono a discapito della famiglia.
Almeno lo si permetta di dire ai Cattolici.
Che lo si permetta di dire al Papa, ed alla Chiesa.
Certo che ci si incazza se nel dirlo ai Cattolici, nei cattolici si comprende anche chi ha responsabilità civili e di Governo, ma sarebbe triste ed ingiusto che si pretenda ad una persona di avere due facce, una nell'intimo, ed una nel sociale.
Uno sdoppiamento che svilisce l'uomo e lo rende "vigliacco" ed insicuro.
Il Cattolico sà bene che il Cristo ha detto: siate freddi o caldi, il tiepido è solo da vomitare.
Parole dure e vere.
Il non Cattolico, non è legato di certo da queste direttive, ma almeno non dica od urli il suo "BASTAAAAAAAA....." ogni qual volta che la Chiesa esorta i suoi fedeli.
Mi spiace per il Clà, ma questa sarebbe l'anticamera della dittatura.-
Buona giornata e settimana,
Giorgio![]()
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Ultima modifica di giorgio1940; 26/02/2007 alle 10:43
Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
Non posso che dir grazie a tanto Artefice!
Il problema, caro Giorgio, è che Santa Romana Chiesa non esorta i fedeli, ma i legislatori.
Quello che - lo dico con il cuore in mano e senza polemiche - non comprendo è perchè quello che per la Chiesa è un peccato deve diventare un divieto per lo Stato.
I fedeli sono liberi (ci mancherebbe altro!) di non stipulare un dico, ma perchè tutti (anche chi non pensa che sia un peccato) devono fare altrettanto?
Un mio amico, che conviveva da venti anni con la sua compagna, è rimasto solo. Lei è morta. Per il suo funerale non aveva nemmeno diritto ad alcuni giorni di riposo per lutto, ma è stato costretto a prendere le ferie, come se andasse al mare.
Uno zio della mia ragazza è morto in cava. Conviveva da oltre trenta anni con la sua compagna, momentaneamente disoccupata. Lui è morto e lei non ha avuto diritto a niente, nè pensione, nè aiuti economici, nè altro.
Stefano Rolla era un cameramen che stava girando a Nassiriya un video sulla missione italiana in Iraq. E' rimasto ucciso nel terribile attentato del 2003. Stefano aveva una compagna che si chiama Adele, non erano sposati, vivevano insieme da 30 anni.
Lei non ha avuto diritto a niente (perchè "coppia di fatto"), quando c'era qualche cerimonia ufficiale e chiamava perchè voleva esserci si sentiva rispondere "lei signora non è tra i parenti dei morti...lei non risulta". Adele è stata eslcusa dai programmi di aiuto economico e psicologico per le vittime degli attentati, perchè "non risulta", "non esiste".
Mi piacerebbe che quando si parla di queste cose si pensasse a questi fatti concreti, e non a generiche disquisizioni ideologico-religiose sulla "famiglia perfettta".
Voi ve la sentite che continui questo stato di cose? Io no, il riconoscimento delle coppie di fatto mi pare, per questi concreti motivi, un piccolo passo verso la civiltà.
Il progetto di legge sui dico (molto "depurata" rispetto al progetto iniziale) prevede che per il diritto di successione nel contratto di locazione sono necessari almeno tre anni di convivenza e per i diritti successori per lo meno nove. Altri diritti (trattamenti previdenziali e pensionistici dei conviventi) verrebbero regolati in sede di riordino dell’intera materia e la disciplina dell’assistenza per malattia viene lasciata alle strutture ospedaliere. Non mi sembra questo scandalo 'sta legge!
Ora i dico sono stati cancellati dai "12 punti" di Prodi. Tanto la colpa è sempre della sinistra radicale.
ciao![]()
nicola
Ultima modifica di meteobuccellato-LU; 26/02/2007 alle 10:59
Stefano Giorgetti
always looking at the sky
Ti riporto ciò che ha detto la delegazione Prodi-Fassino (credo) quando hanno fatto visita in Vaticano: "La Chiesa è libera di esprimere la propria opinione su qualsiasi argomento ed in qualsiasi momento ma il Governo è libero di decidere allo stesso modo".
Perchè è così difficile accettare una cosa del genere?
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