
Originariamente Scritto da
inocs
Non c'è alcun diritto assoluto. A livello contingente osserviamo la società e notiamo che esistono altri tipi di tendenza ad unirsi. Semplicemente accade. A livello pratico cerchiamo di disciplinarle, riconoscendo i relativi diritti. Tutto qui.
L'assolutismo è una cosa normale, comunque, naturalissimo se mi passi il termine

. Ma bisogna parlar chiaro però. Se per 60 pagine si chiede dove sia il problema nel riconoscere dei banali diritti e si continua a leggere di cosa è naturale e cosa non lo è allora io traggo le mie conclusioni.
Per quanto mi riguarda, quando ho iniziato il discorso, dopo aver criticato duramente il riferimento all'aggettivo "naturale" (che sposta la questione su un piano in cui non si può discutere purtroppo, ed è questo il punto di attrito con le gerarchie), io l'ho messa subito sul piano pratico, la dove per me esattamente si posiziona la questione. Uccidere è una cosa che capita, dicevo, è del tutto naturale che accada, non per questo possiamo riconoscerla a livello pratico e renderla ammissibile nelle nostre società, giammai: lede infatti il diritto altrui ad esistere.
Dopo 60 pagine, invece, non ho ancora capito quale diritto ledono le convivenze e perchè il diritto, che è dinamico e legato allo sviluppo delle società, non debba riconoscerle in un qualche modo e con tutte le cautele del caso.

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