
Originariamente Scritto da
Fabry74
Buongiorno a tutti,
rieccomi qui a scrivere dopo una domenica competitiva piena di emozioni per la partecipazione alla 3 rifugi skyrace di 22.4 km con 2100m di dislivello.
Da parte mia è stata una gara piuttosto tribolata che alla fine comunque mi ha regalato un riscontro cronometrico più che accettabile, rispetto alle condizioni mie fisiche con cui ho dovuto affrontare l'impegnativo percorso.
Condizioni fisiche condizionate dalla distorsione alla caviglia presa 10gg fa che continua a limitare fisicamente e mentalmente il gesto della corsa.
Ho provveduto a sistemare una bella fasciatura stretta che impedisse il cedimento laterale, ma non il movimento "basculante" del piede...
Partenza alle 7 da Villanova in Val Pellice e subito il piede menomato inizia a dolermi con fitte sul malleolo dovute alla benda troppo stretta (nn potevo fare altrimenti perchè in una gara così lunga si sarebbe sicuramente allentata) e tendine d'achille contratto e che faceva male....iniziamo bene!
Dopo mezz'ora dalla partenza il dolore via via va scemando e inizio a macinare strada con maggior rilassamento mentale. La fatica si fa sentire, il ritmo è
cmq buono e arrivo in cima alla salita il 1h32' dopo aver coperto i 1400m di dislivello...facendo 2 veloci calcoli mi rendo conto che forse ho tirato un po troppo, avendo fatto ben 14' in meno del mio tempo di prova... Inizia la discesa, che grazie al vento teso che soffiava sul versante francese in prossimità del colle che faceva lacrimare abbondantemente gli occhi e il terreno sconnesso in pietraia si dimostra piuttosto infida, e piena di rischi caviglie. Cosicchè ho tirato parecchio il freno a mano. A metà discesa le condizioni migliorano e riprendo un buon ritmo quando a un certo punto metto male il piede menomato, e trak la caviglia si rigira procurandomi un discreto dolore...proseguo con cautela "frenando" molto con la gamba sana, che si rivelerà poi un grave errore. Arrivo al giro di boa a Valpreveyre nel Queyras piuttosto affaticato. Inizia la 2° salita e mi sento subito "inchiodato"...la parte piu dura della salita è la prima metà e inizio a esser superato abbastanza agevolmente da un paio di concorrenti...e inizio pure a sentir bruciare il quadricipite della gamba sana a causa delle frenate in discesa! A metà salita i bruciori diventano crampi e di
li inizia il calvario con 300m di dislivello da supoerare con i crampi. Bevendo molto e integrandomi riesco a sopportarli e a procedere a ritmo accettabile fino al colle abbondantemente innevato.
La mia preoccupazione si alleggerì pensando alla discesa com'era 15gg prima quando feci il giro di prova...ma mi sbagliavo. La discesa di 15' su neve spettacolare fatta 15gg prima era solo un ricordo! Ieri era un disastro, il manto era durissimo, sembrava un paesaggio lunare pieno di grateri, buchi, solchi di 50/60cm di profondità, era difficilissimo correrci sopra vista anche la pendenza e le cadute erano cosa certa! Bastava allungare lo sguardo verso la lingua di neve e si vedevano i numerosi concorrentiscivolare, rotolare fare evoluzioni circensi...bisognava essere degli acrobati, per di più su una neve abrasiva che appena toccavi terra e scivolavi sentivi bruciare ogni parte a contatto con la neve....e con i crampi non vi dico che goduria e che gesti che non ho fatto per scendere e limitare i danni e soprattutto non prendere storte su questo nevaio disastrato!...non so come, arrivo a fine nevaio intero e correndo, cerco di sciogliermi lungo il sentiero allungando la falcata, attraverso altri due grossi nevai fortunatamente ben percorribili e poi dopo una serie di ondulazioni del terreno, giù per il ripido discesone finale, fatto con le gambe distrutte e in preda ai crampi, fino all'arrivo chiudendo in 3h23'.
Considerazioni finali:
considerando le mie condizioni fisiche precarie ho fatto anche fin troppo...fare una gara del genere con percorso così tecnico, con una caviglia debole ti condiziona mentalmente e quindi anche fisicamente portandoti a "usare" troppo la gamba sana...correndo sbilanciato la parte maggiormente sollecitata presto ne patisce fisicamente ed è quelloc che mi è successo ieri...non avessi preso la storta sulla discesa le cose sarebbero finite meglio e con minor sofferenza, ne sono sicuro...ma va bene così, perchè la passione fa si che all'indomani della sofferenza, ancora con le gambe doloranti si è già mentalmente pronti a pensare alla prossima sfida...caviglia permettendo.
Spero di non avervi annoiato troppo, ma ci tenevo rendervi partecipi delle mie emozioni...
classifica
http://www.3rifugivalpellice.it/public/SKIRACE09.pdf
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