Non voglio credere che siano morti all'interno di quel pozzo... una delle morti più atrcoci che potrei immaginarmi...
always looking at the sky
Ciao Tub!
da TGCOM
28/2/2008
Il pozzo era una prova di coraggio
Gravina, il racconto dei coetanei
"Scendere là sotto era una prova di coraggio". Dopo i primi dettagli sul ritrovamento dei corpi di Ciccio e Tore, alcuni coetanei dei due fratellini morti in fondo al pozzo descrivono così la dispensa della masseria dove sono morti i ragazzini. Sulla dinamica dei fatti, per ora non ci sono certezze, ma il primo a cadere nel pozzo pare sia stato Francesco, seguito poi dal fratello minore Salvatore.
Molto frequentata dai bambini della zona, dunque, la masseria non era soltanto un luogo abbandonato, ma il teatro di forti emozioni e sfide adolescenziali. "Li prendevamo in giro, perché ci sembravano poco coraggiosi - racconta a La Stampa un sedicenne del paese - Perché non scendete mai nella masseria delle cento stanze?, chiedevamo loro".
Gli fa eco il ragazzo 11enne che ha salvato Michele, il bambino caduto lunedì nel pozzo vicino ai corpi dei fratelli Pappalardi. "Ci siamo calati laggiù insieme ad altri due amici perché abbiamo visto che c'erano quattro ragazzi, Michele e dei suoi compagni. Loro hanno cominciato a tirarci delle pietre e noi abbiamo risposto - spiega il giovane - Poi ho visto Michele scappare, salire su per i gradini e cadere all'improvviso nella cisterna". Un racconto che sembra avvalorare la tesi dell'incidente anche nella vicenda dei due fratellini e che svela un regno segreto della paura e della fantasia fatto di tufo, cunicoli e pozzi pericolosi.
Tutti sapevano del pozzo e dei rischi che si correvano nell vecchia casa, raccontano i ragazzini del posto. Ma in pochi si sottraevano alla prova di coraggio. "Ho visto entrare anche Francesco e Salvatore, ma alla polizia non mi hanno dato retta", aggiunge l'11enne che ha salvato Michele avvertendo la madre del ragazzo e attivando la macchina dei soccorsi. Anche secondo altri ragazzi i due fratellini erano soliti recarsi nella masseria per giocare. "Ci sono molti posti come quello - racconta uno di loro - Ma quel pozzo è il più pericoloso. Ciccio e Tore andavano negli altri e io li prendevo in giro a scuola perché mi sembravano un po' paurosi". Alla fine, probabilmente, anche loro hanno trovato il coraggio.
Ora tutti sapevano che in quel posto ci giocavano i bambini.
Sarò ripetitivo ma xchè non sono stati cercati li invece di andare all'estero![]()
Stazione WMR928NX con schermo Davis passivo+WMR300
Record stazione dal 2005 Min -5.3° il 17/12/10 - Max +42.1° il 24/07/07
Non è bello ciò che è bello, figurati ciò che è brutto
27/2/2008
"Nel pozzo segni di unghiate"
Gravina,lo sostiene il legale del padre
Mentre gli inquirenti stanno cercando di chiarire le cause della morte di Ciccio e Tore, il legale del papà dei due fratellini, Angela Aliani, svela nuovi dettagli sul ritrovamento dei corpi per avvalorare la tesi della disgrazia e scagionare il suo cliente. "Hanno cercato di salvarsi: su una parete ci sono segni di unghiate. Sono evidenti i tentativi di voler risalire", ha detto l'avvocato, secondo cui iragazzini sono caduti nel pozzo.
"Probabilmente nella cisterna è caduto prima Ciccio, perché ha quasi certamente una frattura alla gamba sinistra. Ciccio può aver chiesto aiuto al fratello Salvatore, che è finito nel pozzo nel tentativo di soccorrere Francesco", ha precisato il difensore, ipotizzando che i bambini stessero giocando in una stanza interrata della vecchia masseria.
Lì si trova uno dei tre accessi al pozzo. Il legale ha spiegato che Francesco, "dopo essere caduto nel cunicolo del pozzo, si è trascinato per mezzo metro fino a raggiungere la cisterna", dove è stato trovato il suo corpo.
"Il cadavere di Salvatore - ha aggiunto - era a circa 15 metri di distanza, vicino ad una parete della cisterna dove si trova anche un davanzale alto un metro e mezzo. Sul davanzale sono state trovate le scarpe di Salvatore, una scarpa di Francesco e la t-shirt di Salvatore. Per terra, sotto il davanzale, si trovava il giubbottino verde di Ciccio".
Il fatto che Francesco non avesse la t-shirt - secondo alcune fonti - prova la morte per assideramento.
"Sotto il davanzale sul quale sono state trovate le scarpe e la t-shirt - ha spiegato il legale - erano accatastati uno su l'altro dei tufi: questo perché il davanzale è posto ad un'altezza di un metro e mezzo mentre Salvatore è alto un metro e trenta".
Il fatto che almeno Salvatore abbia riposto le scarpe sul davanzale fa ipotizzare alla difesa che il ragazzino sia rimasto per ore in vita nella cisterna: ha avuto infatti la possibilità di sfruttare il raggio di luce che entrava per vedere il davanzale. "Su una parete della cisterna - ha aggiunto il legale - c'erano segni di unghiate".
condivido quanto scritto dal quotidiano il Giorno:
Caso Gravina, bastava il maresciallo Rocca
CON CHE FACCIA si occulta con la mancanza di una piantina della tragica masseria di Gravina, la scandalosa superficialità del sopralluogo compiuto alla ricerca dei fratellini scomparsi. Chi cerca un bambino sperso nel bosco non ha bisogno di carte topografiche per sapere che ogni anfratto va esplorato. Lo stesso per la masseria, ridotta a campo di giochi pericolosi. Due bambini mancanti e un buco profondo spalancato nel loro raggio d’azione. Non occorre la sagacia degli investigatori di Fox crime per sapere che fare. Basta il buonsenso del mitico maresciallo Rocca.
Purtroppo, il buon maresciallo non è più tra noi. Riproposto dalla tv, ma travolto dall’ondata di deresponsabilizzazione che ha investito la polizia giudiziaria con l’entrata in vigore di un codice che mette le indagini di polizia sotto la responsabilità del magistrato inquirente. Il quale, il più delle volte, non sa che pesci prendere, ma dorme tranquillo perché nessuno può contestargli errori o omissioni. A differenza del maresciallo Rocca, che aveva il fiato sul collo dei superiori e doveva darsi da fare. Il suo sventurato collega che a Cuneo, molti anni fa, non si accorse della botola che celava una bambina sequestrata, passò l’anima dei guai. Oggi la farebbe franca. Alla peggio, ricorrerebbe al TAR.
C’è una ragione per il flop di tante indagini, la crescita esponenziale dei crimini a opera d’ignoti, l’opera di prevenzione ridotta a nuova fattispecie di reato. Tutto si spiega con lo scaricabarile delle responsabilità. Nessuno che sia più responsabile di alcunché. Non c’è castrazione chimica, o inasprimento delle pene, che tenga. “Ridateci il maresciallo Rocca”? Ma è un sogno, bello e impossibile.
di Franco Cangini
----------------------------------------------
A questo punto mi chiedo:
chi sono i veri responsabili?
aveva un maglione da comunista con le tarme che cantavano bandiera rossa!
se tu hai una mela e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno.ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea,
e ce le scambiamo allora abbiamo entrambi due idee.(g.b.shaw)
Apro posito,ai riaprito laeroporto che son tutti incazzati come dei bepponi alla festa dell'unità? (Alby)
Con il senno di poi, oggi sono tutti bravissimi a ritrovarli..
Per carità, potranno esserci state delle omissioni che dovranno essere chiarite ma il farla così facile mi sembra obiettivamente eccesssivo.
Intanto aspettiamo di vedere l'autopsia cosa dirà sulle cause della morte, poi si vedrà.
Quando devi cercare delle persone ed hai decine di ipotesi possibili, devono essere fatte inevitabilmente delle scelte. Inoltre bisogna contestualizzare le ricerche con il quadro che si era prospettato al tempo. Quale era la dinamica più probabile? Evidentemente, immagino io, non era l'allontanamento volontario o l'incidente la pista ritenuta più probabile. E'chiaro che in base a queste valutazioni si imposta un metodo di ricerca che è differente da altre circostanze.
Concordo.Però c'è anche da dire che forse sono state fatte ipotesi un pò esagerate,come una grande pista che dava i due fratellini in Romania. (
)
Lou soulei nais per tuchi
Segnalibri