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Risultati da 41 a 50 di 83
  1. #41
    Burrasca forte L'avatar di naiva
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    Predefinito Re: TAV: si sta prendendo la strada sbagliata.

    É stata una vergogna,non si può usare la forza con persone inermi,ora purtroppo spero che non sia peggio,ci sono razza di ultras o anarchici che godono in questi casi,sono i primi a fare casino,rimettendoci poi i veri contestatori,che a casa loro sanno quello che fanno,protestando avranno le loro ragioni.Cominciamo a mangallare di più chi allo stadio,provoca e insulta le persone comprese le forze d#ordine,di solito sono solo poche persone,che terrorizzano tutti.E poi se li prendi fuori dal branco sono dei vigliacchi.

  2. #42
    Tempesta L'avatar di millibar71
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    Predefinito Re: TAV: si sta prendendo la strada sbagliata.

    gli infami:

    Perché?
    Chi era a Genova nel luglio del 2001 ha potuto facilmente riconoscere - anche da lontano, grazie alle molte testimonianze che si leggono nel nostro sito e altrove - lo stile, diciamo così, delle "forze dell'ordine". In effetti, non si capisce se siano più cialtroni o più sadici, poliziotti, carabinieri e i loro capi, compreso quel vicequestore Sanna di Torino che molti testimoni raccontano arrampicato in alto, durante l'aggressione al presidio dei No Tav a Venaus, a gridare "uccideteli tutti!". Ma i fotografi pestati inutilmente, le persone giovani e inermi il cui volto è stato ridotto a una macchia di sangue, gli anziani presi a bastonate, le cose raccolte per rendere meno arduo il presidio nel freddo prese a calci… Perché? Perché quattro anni e mezzo dopo Genova, dopo la scuola Diaz e dopo le torture a Bolzaneto [tutto noto, tutto documentato] polizia e carabinieri ricominciano da capo, nello stesso modo? Perché, sostituito l'allora ministro Scajola da Giuseppe Pisanu, giudicato unanimemente un "moderato", si usano questi metodi? E poi: è proprio necessario, anche dal punto di vista dei sostenitori della Tav, occupare militarmente la valle prima di picchiare la gente, e poi cercare, sempre con la forza, di far cessare quel che con tutta evidenza è uno sciopero generalizzato, ossia allargato a tutta la societÃ*, uno "sciopero di territorio", dalla scuola elementare al negozietto di paese, passando per le fabbriche della zona? Davvero si pensa di poter risolvere la questione a questo modo?

    Oppure: se Pisanu non è un imbecille e nemmeno un violento, e ammesso che il capo della polizia per tutte le stagioni, quel Gianni De Gennaro che è rimasto lì nonostante Genova, non c'entri direttamente, se insomma abbiamo a che fare con persone tutto sommato no

    rmali [sì, facciamo finta], perché credono di poter trattare un moto di popolo, una valle intera, sindaci in testa [quelli le cui fasce tricolori sono state strappate da poliziotti fuori di senno], come si tratta un centro sociale antagonista e minoritario? [Non va bene anche in quel caso, ma almeno c'è il pretesto dell'"estremismo"].Le ipotesi possibili sono due, non in contrasto tra loro. La prima è che la democrazia di questo paese, logorata dalle "Porta a porta" e dai "leader" in competizione e troppo simili tra loro, non sopporta più il dissenso popolare, il conflitto sociale: nemmeno il più pacifico, com'è quello della Val di Susa. La seconda ipotesi è che la Tav muova tanto denaro, tanti interessi, che i politici di qualunque tipo non possono più, anche se volessero, fermare il treno. Questo - oltre naturalmente alla loro allergia per le espressioni dirette della democrazia e una arretratezza culturale da fare spavento - potrebbe spiegare, secondariamente, perché Ds e Margherita e Prodi, e purtroppo anche il vertice della Cgil, abbiano ripetuto per settimane, senza fare una piega, che "l'opera si deve fare", creando le condizioni perché il governo potesse agire come ha agito. E anche questa è una scena che abbiamo giÃ* visto a Genova.

    Non c'è molto da aggiungere. Se non che la Val di Susa segnala la frattura irrimediabile tra il paese "delegato" [quello che potete leggere ogni giorno sul Corriere della Sera] e il paese "diretto" [quello del valsusini di tutta Italia]. In particolare, in questa occasione, sul nodo più indigesto alla cultura di sinistra: quello dello "sviluppo", della "crescita" [e c'è da congratularsi con la Fiom per averlo immediatamente inteso]. La Val di Susa è diventata una questione nazionale, che sta a cuore alle reti sociali, ai movimenti, alle comunitÃ* che resistono alle "grandi opere" o alla privatizzazione dei beni comuni. Siamo certi che l'aggressione della notte tra lunedì e martedì si trasformerÃ* in un boomerang.

    tratto dall editoriale carta

  3. #43
    Vento moderato L'avatar di djordj
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    Predefinito Re: TAV: si sta prendendo la strada sbagliata.

    Bresso: azione inevitabile, non dialogavano
    La presidente del Piemonte: ora quella gente mi odia ma non c'era altra soluzione

    «Guardi, la scorsa notte, saranno state le 3 o le 4, mi sono svegliata e ne ho parlato con mio marito: dobbiamo assolutamente trovare una soluzione. Lassù i bambini non riescono più ad andare a scuola, i loro padri a forza di scioperi rischiano il licenziamento, e poi sta anche arrivando il Natale...». Professoressa Mercedes Bresso, proprio mentre lei ci stava pensando, una prima soluzione è stata trovata, con l’ausilio di ruspe e manganelli. «Mi spiace, ne sono ovviamente preoccupata, ma non si poteva fare altrimenti. Al punto in cui si era arrivati, era inevitabile che accadesse, non c’era altra soluzione». Il presidente della Regione Piemonte, cattedra universitaria di politica economica a Torino, diessina ex ambientalista radicale (era molto tempo fa), è sostenitrice convinta della Tav e non ne fa mistero.
    Capofila di quella sinistra istituzionale piemontese che in Val di Susa è ormai considerata peggio del centrodestra romano. «Lassù io ho preso un sacco di voti. I valsusini sanno bene che se non fossi io sarebbe peggio. Al momento mi odiano, perché sto interpretando il ruolo del padre che richiama il figlio a certi doveri, ma quando tutti avranno smesso di occuparsi di Tav, io sarò ancora lì a preoccuparmi per loro». In attesa del ritorno all’ovile dei valsusini, paternamente la Bresso spiega quali sarebbero gli errori commessi dagli esponenti dei Comitati nella trattativa con il governo. «Abbiamo fatto tentativi di mediazione, ma con loro non è facile dialogare. Per arrivare a un ragionevole compromesso è necessario che vi sia la disponibilitÃ* delle due parti. L’atteggiamento di tutti invece è sempre stato improntato allo scontro frontale. La veritÃ* è che in questo confronto non c’erano via d’entrata e di uscita».
    La professoressa Bresso, che dice di rimanere una ambientalista convinta («Lo sono, perché non voglio che i Tir scorrazzino tra le montagne»), trova che sia tutta colpa della «sindrome Nimby», l’ormai celebre acronimo di «non nel mio giardino di casa» usato ormai ovunque per definire le battaglie ambientali. «Ha colpito anche in Val di Susa, appiattendo gli amministratori locali sull’opzione zero, quando era chiaro che si trattava di una ipotesi giÃ* scartata da tempo. Sia loro che il governo erano barriere, una contro l’altra».
    La Tav si farÃ*, meglio che i valsusini si mettano il cuore in pace, dice la Bresso, echeggiando involontariamente il ministro Lunardi. «Tutte le altre opzioni sono sempre state esaminate senza i rappresentanti dalla Valle, che si sono rifiutati di prenderle in considerazione. Un atteggiamento che porta dritti a quel che è accaduto la scorsa notte». Scusi professoressa, ma davvero è convinta che la colpa delle manganellate sia esclusivamente di chi la ha ricevute sulla testa? «La gestione dell’ordine pubblico, e la scelta di forzare il presidio, dipende dal governo. Ma l’atteggiamento dei comitati non ha aiutato chi cercava una soluzione indolore».
    Come donna di sinistra, si definisce «ovviamente amareggiata» per gli scontri. Come presidente della Regione, non si impressiona più di tanto. «Ci sono dei momenti di fallimento della democrazia da cui ci si deve prontamente riprendere». Ai valsusini che sperano in un cambio della guardia nazionale per non rivedere più certe scene, Mercedes Bresso non lascia troppe illusioni. «Il centrosinistra avrebbe sicuramente gestito l’intera vicenda in modo diverso. Per noi riformisti governare i conflitti significa anche evitare di esasperare le situazioni. Ma sempre restando fermi sui nostri principi, senza cedimenti. Altrimenti non ci vota nessuno».
    Stefano Giorgetti
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  4. #44
    Uragano L'avatar di roby4061
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    Predefinito Re: TAV: si sta prendendo la strada sbagliata.

    Citazione Originariamente Scritto da djordj
    Bresso: azione inevitabile, non dialogavano
    La presidente del Piemonte: ora quella gente mi odia ma non c'era altra soluzione

    «Guardi, la scorsa notte, saranno state le 3 o le 4, mi sono svegliata e ne ho parlato con mio marito: dobbiamo assolutamente trovare una soluzione. Lassù i bambini non riescono più ad andare a scuola, i loro padri a forza di scioperi rischiano il licenziamento, e poi sta anche arrivando il Natale...». Professoressa Mercedes Bresso, proprio mentre lei ci stava pensando, una prima soluzione è stata trovata, con l’ausilio di ruspe e manganelli. «Mi spiace, ne sono ovviamente preoccupata, ma non si poteva fare altrimenti. Al punto in cui si era arrivati, era inevitabile che accadesse, non c’era altra soluzione». Il presidente della Regione Piemonte, cattedra universitaria di politica economica a Torino, diessina ex ambientalista radicale (era molto tempo fa), è sostenitrice convinta della Tav e non ne fa mistero.
    Capofila di quella sinistra istituzionale piemontese che in Val di Susa è ormai considerata peggio del centrodestra romano. «Lassù io ho preso un sacco di voti. I valsusini sanno bene che se non fossi io sarebbe peggio. Al momento mi odiano, perché sto interpretando il ruolo del padre che richiama il figlio a certi doveri, ma quando tutti avranno smesso di occuparsi di Tav, io sarò ancora lì a preoccuparmi per loro». In attesa del ritorno all’ovile dei valsusini, paternamente la Bresso spiega quali sarebbero gli errori commessi dagli esponenti dei Comitati nella trattativa con il governo. «Abbiamo fatto tentativi di mediazione, ma con loro non è facile dialogare. Per arrivare a un ragionevole compromesso è necessario che vi sia la disponibilitÃ* delle due parti. L’atteggiamento di tutti invece è sempre stato improntato allo scontro frontale. La veritÃ* è che in questo confronto non c’erano via d’entrata e di uscita».
    La professoressa Bresso, che dice di rimanere una ambientalista convinta («Lo sono, perché non voglio che i Tir scorrazzino tra le montagne»), trova che sia tutta colpa della «sindrome Nimby», l’ormai celebre acronimo di «non nel mio giardino di casa» usato ormai ovunque per definire le battaglie ambientali. «Ha colpito anche in Val di Susa, appiattendo gli amministratori locali sull’opzione zero, quando era chiaro che si trattava di una ipotesi giÃ* scartata da tempo. Sia loro che il governo erano barriere, una contro l’altra».
    La Tav si farÃ*, meglio che i valsusini si mettano il cuore in pace, dice la Bresso, echeggiando involontariamente il ministro Lunardi. «Tutte le altre opzioni sono sempre state esaminate senza i rappresentanti dalla Valle, che si sono rifiutati di prenderle in considerazione. Un atteggiamento che porta dritti a quel che è accaduto la scorsa notte». Scusi professoressa, ma davvero è convinta che la colpa delle manganellate sia esclusivamente di chi la ha ricevute sulla testa? «La gestione dell’ordine pubblico, e la scelta di forzare il presidio, dipende dal governo. Ma l’atteggiamento dei comitati non ha aiutato chi cercava una soluzione indolore».
    Come donna di sinistra, si definisce «ovviamente amareggiata» per gli scontri. Come presidente della Regione, non si impressiona più di tanto. «Ci sono dei momenti di fallimento della democrazia da cui ci si deve prontamente riprendere». Ai valsusini che sperano in un cambio della guardia nazionale per non rivedere più certe scene, Mercedes Bresso non lascia troppe illusioni. «Il centrosinistra avrebbe sicuramente gestito l’intera vicenda in modo diverso. Per noi riformisti governare i conflitti significa anche evitare di esasperare le situazioni. Ma sempre restando fermi sui nostri principi, senza cedimenti. Altrimenti non ci vota nessuno».
    la Bresso dovrebbe stare zitta...

    in Val Susa ha fatto campagna elettorale facendo molta leva sul discorso TAV, peccato che abbia preso i voti e poi voltato le spalle (a quanto pare).

    cmq non voglio portare il discorso sul piano politico. ci sono molte altre domande che ancora non hanno una risposta.
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  5. #45
    Vento fresco L'avatar di MarcoNW
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    Predefinito Re: TAV: si sta prendendo la strada sbagliata.

    Durante l'ultima campagna elettorale, molti di quelli che poi sono stati eletti sbandieravano a destra e a manca slogan tipo "Qui non passerÃ* mai la TAV", mentre sapevano perfettamente che il progetto era ormai stato approvato dai governi e dalla comunitÃ* europea anni prima (se non ricordo male nel 2001 Chirac e Berlusconi a Palazzo Reale a Torino firmavano insieme....), e addirittura in Francia erano giÃ* partiti i lavori.

    Di certo gli slogan possono aver aiutato la loro elezione, ma adesso si trovano in un'imbarazzante posizione e senza il sostegno di alcuna forza politica, e cercano si salvare la faccia davanti ai propri elettori. Ma sono cavoli loro...

    La gente del posto, invece, è gente normalissima, di certo non sono pericolosi terroristi o cittadini senza scrupoli che hanno trovato il modo di fare un po' di vacanza, però è gente incavolata, e la loro "arrabbiatura" è a mio avviso comprensibile. Basta pensare che è la stessa gente che sta ancora aspettando la messa in sicurezza del territorio dopo l'alluvione del 2000, è la stessa gente che aspetta ancora i risarcimenti per gli espropri subiti vent'anni fa per la costruzione dell'autostrada, è la stessa gente che ha visto arrivare in casa sua la mafia e la camorra (perchè mafiosi e camorristi per anni sono stati qui messi "al confino" dalla giustizia, e in breve sono riusciti a prendere in mano le redini dell'economia locale...)

    A me fa arrabbiare che la stessa gente sia riuscita ingenuamente a farsi strumentalizzare dai soliti furbi (ma cosa cazvolo centra Agnoletto in Valsusa? Ma possibile che ovunque ci sia la possibilitÃ* di far casino e farsi notare quello deve sempre essere in mezzo?) e dai politicanti dell'area, riuscendo così a far la figura dei montanari retrogradi che vogliono affossare il futuro dell'Italia, non riuscendo in nessun modo a far capire le loro ragioni di protesta e inimicandosi anche le popolazioni del circondario (perfino l'alta valle sta prendendo da loro le distanze, naturalmente in vista delle festivitÃ* natalizie e del possibile danno all'economia turistica della zona... allo squallore non c'è mai limite)

    Io sono a favore della TAV (che poi sarebbe IL TAV, visto che se non sbaglio TAV significa treno ad alta velocitÃ*), e penso che in Italia siamo giÃ* molto in ritardo nella sua realizzazione. Penso però che adesso, dopo "l'abile mossa" compiuta dal governo l'altra sera (perfetta per calamare gli animi e far riprendere il dialogo) si debba sospendere tutto e cercare di trovare una mediazione seria. Se io fossi il presidente della regione, inizierei ad esempio a bloccare da subito il traffico sulla A32 a tutti i mezzi non in regola con le più severe normative anti-inquinamento, inizierei a mettere degli sgravi fiscali su chi usa il trasporto su ferro, inizierei a migliorare la linea attuale per renderla competitiva (visto che quella nuova, nella migliore delle ipotesi, sarÃ* pronta tra vent'anni), utilizzerei ogni mezzo per evitare qualunque possibile inquinamento da uranio e amianto (che poi anche lì ci sarebbe da ridire, basta guardare i risultati degli studi fatti dai Politecnici di Torino e di Milano, che non mi pare siano proprio degli enti poco seri...).

    Dando prova di essere interessato ai problemi, forse potrei chiedere qualcosa in cambio alle popolazioni locali, ovvero di "digerire" ancora una volta un lungo cantiere per un'opera che, tutto sommato, a loro non porterÃ* grossi vantaggi.

    A chi si chiede il perchè la stessa gente non sia insorta contro le Olimpiadi, rispondo che è evidente che le Olimpiadi sono un evento immediatamente "tangibile" dal punto di vista dei vantaggi, sia economici che strutturali, quindi è stato più difficile trovare qualcuno contrario. Eppure lo si è trovato lo stesso, si è ascoltato ciò che diceva, e si è scoperto che aveva ragione, tanto che la pista di Bob è stata spostata in un'area meno "pericolosa", dei tre trampolini di Pragelato due sono provvisori e verranno smontati, dei nuovi stabili edificati si sta individuando in anticipo il futuro impiego. Per il resto, tutto ciò che si è fatto è un qualcosa che comunque, prima o poi, si sarebbe comunque fatto (raddoppio ultimo tratto A32, variante di Porte, variante di Avigliana, nuovi serbatoi di accumulo idrico, rifacimento di buona parte degli impianti di risalita...), ma le Olimpiadi ne hanno accelerato l'esecuzione. Sarebbe stato folle opporsi a tali opere, richieste a gran voce da anni dalle stesse popolazioni della zona (vedi i vari comitati della SS23...). Non dimentichiamoci che sia la bassa Val Susa che la bassa Val Chisone sono da sempre aree fortemente industriali, dove purtroppo lo scempio ambientale è giÃ* stato compiuto dai nostri bisnonni...

    Chiudo questo noiosissimo intervento con un augurio ai c.oglioni che in centro a Torino sono riusciti a rovinare portici, palazzi e fontane appena restaurati, a spaccare vetrine, automobili e cassonetti, a devastare Atrium e lo Store Olimpico: vorrei che poteste incontrare sul vostro cammino un migliaio di poliziotti appena tornati da Venaus dopo essere stati in servizio 12 ore al giorno e al freddo.


    Ciao.

  6. #46
    Vento forte L'avatar di verza81
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    Predefinito Re: TAV: si sta prendendo la strada sbagliata.

    e anche oggi autostrada e statale bloccate...

    Residenza: Altavilla Vicentina (VI)
    Lavoro: Brendola - casello di Montecchio Maggiore (VI)
    http://meteoaltavillavicentina.altervista.org/

  7. #47
    Uragano L'avatar di roby4061
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    Predefinito Re: TAV: si sta prendendo la strada sbagliata.

    Citazione Originariamente Scritto da verza81
    e anche oggi autostrada e statale bloccate...
    giÃ*, e penso non sia in ogni caso un metodo giusto..
    Villar Perosa, B.ta Casavecchia (TO) 630 m
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  8. #48
    Burrasca L'avatar di jacksinclaire
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    Predefinito Re: TAV: si sta prendendo la strada sbagliata.

    Citazione Originariamente Scritto da roby4061
    giÃ*, e penso non sia in ogni caso un metodo giusto..
    non si rendono conto che così facendo,non migliorano la situazione
    anzi peggiorano di molto il grado di simpatia che un pezzo di utenza extra-valsusina poteva avere nei loro confronti.
    Ci vuole l'Atlantico!
    "Per quanto io sia paziente di perturbata con clacson a prescindere, tu mi hai veramente ovombolato il cipollotto aspergicato." Ciao Tub!

  9. #49
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    Predefinito Re: TAV: si sta prendendo la strada sbagliata.

    Io mi chiedo come ami solo adesso si siano rivoltati contro la TAV quando è da vari anni che se ne parla, gli accordi erano giÃ* stati firmati nel 2001 e in Francia ci sono giÃ* i cantieri (e le montagne di la non mi sembra che siano molto diverse come composizione dalle nostre!!!).
    Inoltre questi sono i carotaggi x capire bene a cosa si va incontro quando si apriranno i cantieri veri e propri!
    La cosa assurda è che nessuno di loro si lamneta dell'aria che respirano adesso con l'intenso traffico di TIR che c'è!
    Di sicuro si sta esasperando troppo il clima!

    p.s. Ho sentito di blocchi anche in Val Chisone e non solo in Val di Susa!

    Dario - Grugliasco City - Zona Ovest di Torino!

  10. #50
    Banned L'avatar di alex74
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    Predefinito Re: TAV: si sta prendendo la strada sbagliata.

    protesta senza senso,completamente strumentalizzata politicamente dalla solita sinistra e criticata anche dai verdi francesi,non cè da aggiungere altro

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