Molto, molto interessante il paper, davvero.
L'interesse nasce non tanto dalla tesi sostenuta, la non significatività statistica dello "stallo" nel trend di crescita della temperatura globale, ma quanto dalla necessità di definire rigorosamente i termini della questione prima di arrivare alle conclusioni.
In passato qui sul forum si è dibattuto circa la differente interpretazione che può essere data in merito all'osservazione di un grafico. C'e' chi vede un trend stazionario dal 2000 ad oggi nelle temperature globali, c'e' chi sostiene che il periodo è troppo corto per fare valutazioni, c'e' chi vede quel periodo comunque in un contesto di trend lineare di fondo ecc...
Anche in seno alla comunità scientifica ci sono studiosi che la pensano in modo differente circa la questione dell'andamento delle temperature globali post 2000.
Da quello che emerge dalla lettura del paper, secondo gli autori, è che anche in ambito scientifico non ci si è mai preoccupati, da ambo le parti, di definire preventivamente in modo esaustivo i termini della questione cioè tradurre un problema reale in un problema statistico e pervenire ad una risposta dopo un rigoroso approccio statistico alla questione.
In estrema sintesi, esemplificando, quando si afferma che il trend della temperatura media globale è nullo dal 2000, occorre verificare statisticamente la questione trasformando il problema in termini statistici cioè testare effettivamente che il coefficiente angolare della retta di regressione non è significativamente differente da zero. Questo è solo un primo e più semplice esempio della questione.
Questo è quello che hanno fatto gli autori, definire più termini della questione in modo formale in ambito statistico, testare statisticamente i parametri e giungere ad una conclusione sul piano probabilistico, che è quella, appunto della non significatività statistica dello stallo.
Ciò significa che ad oggi, secondo le tecniche utilizzate, non è possibile affermare con ragionevole certezza di essere in presenza di uno stallo nelle temperature globali in riferimento a diversi datasets. Questo non implica automaticamente che in un futuro prossimo il trend non possa invertire al ribasso o evidenziare un effettivo stallo. Semplicemente, ad oggi, non è possibile affermare questo in modo oggettivo e con la probabilità a nostro favore.
Tra l'altro vengono affrontate diverse problematiche, ad esempio quelle relative alla presenza di eventuali errori strumentali/interpolazione nei datasets e l'incidenza dell'outlier del 1998 circa i risultati ottenibili.
A questo punto serviranno eventuali critiche verso la metodologia adottata e studi ugualmente formalizzati come il presente per smontare la tesi della non presenza dello stallo.
Questo paper evidenzia per l'ennesima volta come la climatologia abbia bisogno della scienza statistica ed è su questa mia convinzione che sto cercando in via amatoriale di trasmettere questo concetto attraverso gli strumenti presenti nel mio blog in firma.
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[B]Lorenzo Smeraldi : [/B]le migliori idee sono sempre quelle che vengono realizzate
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
Si, le serie storiche analizzate si chiudono con l'anno 2013.
Nonostante il 2014 è archiviato, a livello visivo la linea nera ci sta ancora bene sul grafico:
hadcrut4_annual_global.png
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[B]Lorenzo Smeraldi : [/B]le migliori idee sono sempre quelle che vengono realizzate
questo ne aumenta il valore...io credo che lo abbiano scritto con il supporto morale di sapere del 2014....ma abbiano voluto far vedere che anche limitandosi al 2013..una corretta analisi avrebbe messo in risalto che il trend seppur dormiente sotto sotto....continuava a lievitare.
comunque come ha già detto Lorenzo il paper si focalizza sopratutto sulla questione di un corretto approccio statistico e lo ringrazio per l'analisi ed il commento che è una ulteriore conferma che con un foglietto excell e una semplice linea di tendenza...non si fa climatologia.
my web site: http://www.anguillara-meteo.com con webcam live streaming
Ho imparato negli anni che discutere di meteo e cambiamenti climatici con chi si è avvicinato a questo hobby per amor di freddo e neve...alla fine è tempo perso.
La prima cosa che ho pensato rileggendomi il paper è stata questa: vuoi vedere che nella ricerca hanno escluso i dati satellitari perché, si sa, che quel dataset mette in evidenza un bel stop del GW nel periodo post 1998?
Incuriosito ho provato a fare qualche indagine ...
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[B]Lorenzo Smeraldi : [/B]le migliori idee sono sempre quelle che vengono realizzate
Ultima modifica di Climavariante; 28/09/2015 alle 18:38
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Ho imparato negli anni che discutere di meteo e cambiamenti climatici con chi si è avvicinato a questo hobby per amor di freddo e neve...alla fine è tempo perso.
Settembre 2015 viaggia molto alto(anomalie sulla 94-13)
days.png
Possibile anomalia >0.90°C? Per la noaa significherebbe il mese con anomalia più elevata della serie.
Massima: +38,7°C 23/7/2009 e 8/8/2013
Minima: -8,3°C 21/12/2009
Neve: 2008=1.0cm 2009=6.5cm 2010=74.0cm 2011=1.5cm 2012=78.0cm 2013=19.5cm 2014=5.0cm 2015=0.0cm 2016=0.0cm
http://climarimini.altervista.org/index.html
Si è vero anche se quando si parla di rifiutare o accettare un'ipotesi esiste sempre una certa discrezionalità nello stabilire il livello di probabilità associato all'errore che si può commettere nell'accettare/rifiutare tale ipotesi. Ad ogni modo è comunque misurabile. Personalmente reputo che sotto il 5% di probabilità si possa rifiutare l'ipotesi nulla a livello generale. Considera sempre, però, che i miei contributi sono amatoriali pertanto prendili come tali. Spero solo di non commettere errori grossolani.![]()
[B]Lorenzo Smeraldi : [/B]le migliori idee sono sempre quelle che vengono realizzate
El nino è ancora in intensificazione in settembre nelle regioni nino3 e nino1+2, stabile nino4; in questi giorni è in corso un ulteriore aumento delle anomalie e un nuovo intenso wwb che si estende fin verso 120W.
El nino difficilmente finirà prima del tempo, le t globali saranno sicuramente da record quest'anno e probabilmente ancora più alte il prossimo, la differenza con l'anno di sviluppo del nino molto probabilmente sarà meno di quanto accaduto in passato(97-98) poichè quest'anno l'area enso era già calda in partenza e parte dell'anomalia è dovuta al flusso zonale in eurasia ad inizio anno con i primi mesi dell'anno che hanno ancora le anomalie più alte nel gisstemp(fino ad agosto) nonostante il nino in salita.
Le ssta di settembre sono salite ancora di 0.03° e il periodo gennaio-settembre è su livelli record con un ampio margine rispetto a qualunque anno pre 2014:
ersst.png
Ultima modifica di elz; 04/10/2015 alle 07:58
Usciti gli ultimi dati (inglesi Hadley) per Agosto. Ne approfittiamo per il solito riepilogo mensile.
Anche secondo gli inglesi, Agosto 2015 è stato il più caldo della storia (nel senso di storia strumentale, ça va sans dire) con un'anomalia di +0,693. Analogamente, anche per gli inglesi, il periodo GEN-AGO è risultato il più caldo di sempre.
Qui la mappa delle anomalie:
anomalies.png
E qui il solito riepilogo:
sintesi 1508.jpg
dal quale si vede come ci si avvia a vivere l'anno più caldo di sempre e, quindi, a superare il 2014. Per Hadley, infatti, bisognerebbe tenere, nei prossimi 4 mesi, una media pari a +0,306 per non superare il 2014. Vale a dire, dovremmo vivere il diciasettesimo quadrimestre SET-DIC della storia. Di questi tempi pare pura utopia. Faccio anche notare che, attualmente, la differenza a cui viaggiamo rispetto al secondo periodo GEN-AGO della serie è notevolmente maggiore a quella a cui viaggia il secondo classificato rispetto al terzo. Detto in soldoni: non solo è stato il periodo più caldo, ma lo è stato di un bel po'.
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
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