guarda che nel mio intervento non ho dato connotazioni etiche alla cosa, infatti ho detto che queste attengono alla filosofia e alla sociologia
quindi modera i toni, nessuna saga delle stupidaggini, ho solo detto le cose così come stanno
cmq non se esce, i discorsi son sempre due, uno politico (principio di precauzione ecc ecc) e uno scientifico (e qui non ci dovrebbero essere compromessi)... la contraddizione tra i due discorsi è evidente (specie per chi ama la verità), poi se uno vuole far finta che non ci sia, contento lui...
io politicamente sono d'accordo sulle politiche che si iniziano ad intraprendere in campo energetico e di stili di vita, ma non mi sento tranquillo sul "cosa" sta diventando la scienza
sono scrupoli e pruriti paranoici? può darsi, e di sicuro macchiavelli non se li sarebbe fatti....
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E aggiungo che nessuno è matematicamente certo, non tanto della cosa, ma che non possano avvenire fenomeni attualmente sconosciuti che rallentino il processo.
Ma qui la sensazione è che si sottovaluti enormemente il rischio di ciò che può accadere. Un esempio recente ce lo dà il semprevalido Prof. Battaglia in questo articolo di cui riporto il passo principale:
COME SALVARE IL PIANETA? SURRISCALDANDOLO "del Dr.F.Battaglia - Meteo Clima
Tutto l’allarmismo diffuso sui rischi del riscaldamento globale poggia sull’assunto di ritenere che sia proprio quella attuale la migliore temperatura possibile per l’umanità. Assunto forse presuntuoso ma sicuramente ingenuo. Come ritenere che siano le migliori possibili, che so, le attuali salinità dei mari o frequenza dei terremoti: invece, se l’acqua dei mari fosse più dolce e la frequenza dei terremoti nulla saremmo tutti più contenti. Allo stesso modo, a ben guardare le cose, un pianeta più caldo ci farebbe sicuramente più comodo. L’effetto serra presunto antropogenico riscalda le notti più dei giorni, gli inverni più delle estati, le zone fredde più di quelle calde; fa diminuire l’intensità e il numero degli eventi climatici violenti e l’incidenza di decessi per temperature estreme; e fa aumentare la resa della produzione vegetale, sia essa agricola o boschiva.
Qui siamo all'auspicio che il mondo si scaldi ulteriormente... Siamo un passo oltre lo scetticismo. Siamo un passo oltre il negazionismo. Siamo allo speranzismo..
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
penso che quella di Battaglia sia una posizione molto estrema, non la condivido...
se proprio si vuol trovare un posizione "ottimistica" preferisco cercarla in un'ottica "buddista" nel senso di fatalista, cioè: cmq vada qualcosa di positivo si trovama in tal caso non bisogna trovare giustificazioni scientifiche, ma avere una predisposizione spirituale....
cmq da un punto di vista scientifico bisogna anche mettere nel ventaglio delle possibilità scenari di stasi termica o di rialzo "non drammatico" o addirittura di diminuzione termica, ovviamente con cause naturali, e in tal caso ci si deve semplicemente adattare, senza pretendere di cambiare lo stato delle cose...
ma siamo alla fanta-climatologia applicata...
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http://www.wpsmeteo.it/index.php?ind=news&op=news_show_single&ide=1060
Climatopoli: Le pressioni per raccontarci una storiella pulita e carina
Voglio i nomi!
"Io non lo so chi c'ha ragione e chi no
se è una questione di etnia, di economia,
oppure solo pazzia: difficile saperlo.
Quello che so è che non è fantasia
e che nessuno c'ha ragione e così sia,
e pochi mesi ad un giro di boa
per voi così moderno ...
E voglio il nome di chi si impegna
a fare i conti con la propria vergogna
voglio i nomi di chi ha mentito"
il Jova
Le possibili chiavi di lettura sono tante, credo possibile anche questa:
il petrolio sta per finire, se continuamo a questi ritmi di sviluppo finirà anche prima, meglio limitarne il consumo. E magari i soliti noti con giochetti sulle quote di emissioni continueranno a consumarlo in maniera scriteriata e magari a farne scorta finchè non ci saranno vere alternative.
A proposito, qualcuno conosce il problema del peak oil? L' abbiamo già superato? E' possibile con un comune mortale non sia in grado di sapere quanto petrolio c'è ancora nel mondo?
Oppure, prendendo spunto da questo articolo letto qualche giorno fa
http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=134401
mi sorge un dubbio: non è che si vuole anche limitare lo sviluppo dei cosiddetti paesi emergenti e soprattutto di quelli che non hanno neanche cominciato ad emergere?
E poi: il mondo occidentale, noi compresi, sfrutta i cosiddetti paesi in via di sviluppo da almeno un secolo, depredandoli delle materie prime che ha consumato per inquinare a suo piacimento e contribuire all'innalzamento della co2 nell'atmosfera, sia essa responsabile o meno del GW, non fa praticamente nulla per i problemi reali e attuali (fame malattie etc etc), anzi spesso alimenta guerre o fa qualcosa per limitarle solo per un proprio interesse e poi ad un certo punto che fa questo mondo occidentale?
Dice: voi poveri che volete svilupparvi non potete farlo come lo abbiamo fatto noi perchè inquinate troppo, noi vi diamo l'esempio e vi aiutiamo pure a controllare le vostre emissioni!?!
Voglio mettermi nei panni del cittadino del paese in via di sviluppo:
fammi capire, tu mondo occidentale vuoi aiutarmi a controllare le mie emissioni investendo soldi per un problema causato da te e che secondo le tue teorie tra 50 anni creerà molti problemi anche a me ma soprattutto a te, quando io ho problemi soprattutto a causa tua da quasi un secolo e potrei utilizzare in altro modo quei soldi? Ho capito bene? Devo metterci pure il 50%?
E poi c'è una cosa che davvero non capisco! Ma a cosa serve una riduzione delle emissioni del 20-30% dai livelli attuali? Non credo che riducendo di tale quantità la concentrazione in atmosfera della co2 cominci a diminuire, anzi probabilmente continuerà ad aumentare, seppur in misura minore, e comunque, con tutti i feedback descritti, a procurare danni. Sempre ammesso che ne provochi.
Io continuo a rimanere scettico, per carità, non negazionista.
Ultima modifica di Rws; 04/12/2009 alle 15:33
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