L'inverno, fino ad adesso, a livello generale sul Continente Europeo è tornato a profumare di antico, di sapori lontani che oramai non ricordavamo più: il gelo pellicolare, l'anticiclone russo che mena zampate verso di noi, il Burian, le giornate di ghiaccio o quasi, la neve in pianura che persiste per tanti giorni ...
... e questo piatto gustoso è stato servito a molte zone d'Europa.
Per quanto riguarda l'Italia solo il nord e parte del centro hanno potuto godere di tanta generosità; le altre zone sono rimaste a guardare, chi sotto sciroccate degne dei migliori autunni, chi sotto un anonimo solicchio accompagnato da una normale mitezza.
Adesso, dopo un periodo dominato dal gelo pellicolare sull'Europa dell'Est e dal passaggio di deboli o moderate perturbazioni atlantiche sul settore occidentale ed a tratti sull'Italia, la circolazione sta per subire uno scossone che vede protagonisti di tutto rispetto:

- l'esteso gelo pellicolare appena descritto
- un profondo cut-off (goccia fredda) presente tra Polonia e Bielorussia
- una intensa ed estesa irruzione di aria artica marittima, prossima al manifestarsi
- il Vortice Polare, che a livello troposferico, ma ancor più a livello stratosferico, sta per sbriciolarsi sotto i colpi di un riscaldamento quasi fisiologico a questo punto della stagione, specie dopo un periodo in cui ha girato a mille.

Questi quattro attori entro poche ore o giorni si contenderanno l'Europa e parte del Continente Asiatico, come nelle migliori delle ipotesi che potremmo sognare.
Bisogna ancora capire se stavolta godremo tutti o solo una parte di noi, in quanto le Alpi son sempre lì pronte a proteggerci e ad indirizzare i flussi freddi a loro piacimento. Come sappiamo questo significa depressioni più o meno intense ed a latitudini più o meno alte, con tutte le conseguenze del caso.
Ma intanto cominciamo a seguire con tutta calma quello che sta per accadere, poi siamo in tempo a commentare ogni passo del periodo che sta per aprirsi, sicuramente ricco di emozioni.
Al momento la situazione è questa:
- sul Mediterraneo centrale è presente una profonda depressione generata dalla confluenza di aria umida e mite di origine atlantica e del respiro gelido proveniente dalla goccia fredda sulla Polonia (indicata nella mappa con la linea tratteggiata bianca) ed in generale dalle zone innevate dell'Est. Gli effetti di questo contrasto si fanno sentire anche sull'Italia: sulla Toscana ad esempio soffia un forte Grecale, e nevica nelle zone esposte fino a 200 metri circa. Il gelido respiro della trottolina però punta più direttamente Francia e Spagna, dove si isolerà una piccola area più fredda che si stempererà mano a mano con il passare delle ore.
Sull'Atlantico è invece presente un grosso anticiclone dinamico che si protende con un braccio fin sulla Scandinavia; più a nord il getto che contorna questa figura barica si sta rapidamente intensificando, generando una estesa ed articolata perturbazione al momento costituita da due differenti sistemi frontali (vedi mappa).



Nelle prossime ore cosa succederà? Un qualcosa di veramente inusuale, che vi descrivo con calma attraverso la mappa qua sotto:

- Ore 1 di stanotte: come potete immaginare non è che possa essere cambiato molto da adesso; c'è solo da segnalare che da una parte il fronte caldo al suolo della perturbazione atlantica sul Mar di Norvegia verrà rallentato dalla orografia norvegese, e prenderà la forma della costa; in quota l'aria calda riuscirà in parte a scorrere sopra il cuscino di gelo pellicolare e penetrerà più all'interno, generando nuovi corpi nuvolosi.
Dalla mappa si comincia già ad intuire l'inizio della parte più consistente dell'irruzione artica, con quel fronte freddo a nord dell'Islanda, in veloce accelerazione verso sud.

- Ore 13 di domani, mercoledì: l'irruzione artica inizia a spingere forte verso il Mare del Nord. Un improvviso sbandamento del getto dall'Islanda verso la costa orientale scozzese porta l'aria fredda a scorrere rabbiosa in direzione dell'Europa centrale, con l'obiettivo di raggiungere il ramo caldo, sempre più lento ed affaticato nella sua avanzata contro il gelo pellicolare (solo il ramo più occidentale, agganciato dalla circolazione del grande anticiclone atlantico, vira verso l'aperto Oceano).
La pressione atmosferica in ossequio a questa azione crolla su tutta la Svezia ed il Mar Baltico (20 hPa in 12 ore, altri 30 e rotti nelle successive 12 ore), generando una discreta sfuriata di vento. Nel frattempo la goccia fredda polacca inizia ad essere richiamata verso nord piegandosi alla circolazione prevalente, senza però tendere a dissolversi, grazie alla mancanza di convezione nel settore "caldo" del nuovo sistema perturbato.

- Ore 1 di dopodomani, giovedì: le isobare dritte da nord verso sud raccontano tutto: una irruzione di aria artica marittima è pronta ad invadere gran parte d'Europa. Il ramo freddo ha ormai raggiunto quello caldo, occludendo gran parte del sistema, e rendendolo così capace di penetrare meglio il gelo che ancora attanaglia l'Est.
Nel frattempo succede qualcosa a nord del fronte: sul Mare del Nord il getto continua ad intensificarsi ed a spingere come un forsennato, ed a tratti "sbanda" deviando dalle linee di geopotenziale; si va ossia sviluppando un vento con componente ageostrofica molto marcata in alta quota; questo processo è spesso prodromo di frontogenesi, o ancor meglio di accentuazioni o sviluppi improvvisi di onde barocline anche sul fianco occidentale delle saccature, spesso a quote medie o basse.
In buona sostanza, in questa fase tenderà a nascere un fronte freddo alle quote medio-basse che devierà parte del flusso verso SSW, in direzione della Francia, dove nonostante a seguito del passaggio del primo fronte freddo (o occluso) l'aria si erafatta secca, l'umidità tornerà a crescere in quota e soprattutto arriveranno presto isoterme molto basse.
Comunque occhio anche a quell'onda baroclina in alto a sinistra, che zitta zitta sta cavalcando l'anticiclone muovendosi verso est.
E occhio anche alla Valle del Rodano, dove a chiudere il passaggio della depressione mediterranea si attiva un forte Mistral, fresco ed instabile (tranne le primissime ore dopo il passaggio, in cui l'aria sarà più stabile).

- Ore 13 di dopodomani: Andiamo un po' più veloci: la nuova circolazione depressionaria, ormai assimilabile ad un lobo del Vortice Polare con fulcro sul Mar Baltico, ha invaso tutto il continente, ad eccezione dei Balcani. Il Mistral è forte sulla Sardegna, e spinge verso il basso Tirreno; nel frattempo aria molto fredda sta raggiungendo la Francia alle quote medio-basse, come preventivato. E la nuova onda baroclina oceanica inizia a distendersi di schiena per entrare nello scivolo della saccatura.



Ore 1 di venerdì: il primo impulso artico, ormai totalmente occluso, ha raggiunto tutta l'Italia: il Foehn picchia sulle Alpi, i primi effetti in termini di instabilità si fanno sentire qua e là al centro-sud, ma per il momento non succede granché ... ad eccezione, come già detto, delle coste tirreniche campane e calabresi, dove l'aria sarà instabile, il vento forte e fresco, e non sono da escludere brevi ma ripetuti temporali. Forte Maestrale anche su Sicilia e Sardegna.
L'aria fredda alle quote medio-basse avrà ormai invaso tutta la Francia, ma proprio al momento di entrare nel Mediterraneo verrà frenata dalla nuova circolazione in arrivo da ovest, quella del nuovo impulso artico, in corsa verso sud, più ad ovest del precedente.



Ore 13 di venerdì: poche le novità per l'Italia. Ancora instabile sul versante tirrenico del sud, con vento in lenta attenuazione, ma ancora teso. A livello generale il Vortice Polare si piazza tra Estonia e Lettonia, la vecchia goccia fredda polacca è sempre attiva, schiacciata sulla Svezia orientale ma per niente attenuata. Il nuovo impulso artico si spinge sempre più a sud, sulla Francia e le coste nord della Spagna, dove il vento inizia a farsi forte, pronto a calamitare l'aria fredda verso sud ... anche se ancora lontana.



Ore 1 di sabato: ... eeeh, calma ... un po' alla volta
Intanto accontentiamoci di aver inquadrato le dinamiche di apertura del prossimo periodo, poi lentamente nei prossimi giorni svilupperemo le ulteriori considerazioni tutti assieme
Io intanto vado a nanna, che sono lesso