Grafico eclatante, caro Sandro! E preoccupante, aggiungerei...
Ti ringrazio per averlo postato: è proprio quello che cercavo!
Ci doveva essere qualcosa di consistente da quelle parti: quell'andamento rende molto di più di un plot fatto considerando SSTA+ o anomalie di temperatura a 700 hPa.
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Bhe' 700hpa o superficie hanno aspetti diversi e vanno analizzate in modo diverso, ma entrambe parlano della stessa cosa.
Il grafico che ho postato era sulle primavere artiche (da: Primavere in Artico|Global Warming, monitoraggio Clima )
qui ti metto i dati annuali, Invernali e estivi, pero' occhio che sono dati di reanalisi, i dati satellitari, RS e palloni sono certamente + sicuri e veritieri ma comunque l'andamento e' certamente li vicino. Ho messo la stessa scala anche per confrontare i livelli di anomalia, davvero uno schizzo clamoroso nel 2005 !!!):
artico-anno.JPG
artico-inverno.JPG
artico-estate.JPG
Ma io guarderei anche a questi dati, molto + sicuri anche se di entita' diverse, perche' ci danno il quadro di cio' che succede sopra all'Artico:
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Ti ringrazio, molto gentile
artico-inverno.JPG
È a dir poco mostruoso. In linea di massima, guardando le aree sottese dalla curva sul semipiano positivo, si può facilmente comprendere come il calore immagazzinato dall’artico, durante la stagione invernale, nel periodo 1950-2004 sia all’incirca dello stesso ordine di grandezza di quello accumulato tra il 2005 ed il 2009: in pratica, se prima sono stati necessari 55 anni per accumulare quell’energia, adesso sono stati necessari appena 6 anni!
A questo punto, ci sarebbe da domandarsi:
1) si è già modificato il ciclo idrologico a quelle latitudini?
2) l’equilibrio si è già rotto?
3) l’immissione di una grande massa d’acqua dolce è già sul punto di minare la circolazione termoalina o siamo ancora lontani della massima elasticità del sistema?
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Perche' 6 ? 1 anno, non ha senso fare gli integrali di una situazione relativa, relativa a che cosa ?
In un anno schizzati verso 1,5° in + di anomalia, e poi e' rimasto il "segno" ... pero' le cose non vanno viste in questo modo xche' le temperature non misurano le energie in gioco ma solo l'espressione energetica della situazione del momento.
Questo secondo me fornisce una lettura assai piu' limpida della regressione dei ghiacci artici:
Artico, il minimo del 2007 e la corrente West Spitzbergen|Global Warming, monitoraggio Clima
L'AMO ha avuto i massimi tra 2003 e 2005 e poi ha cominciato a cedere, questo e' il trasporto di calore nella corrente di Spitzbergen:
Questo spiega lo schizzo nell'Inverno 2005 e 06, il minimo estivo del 2007 e i recuperi dei ghiacci nelle estate successive il 2007.
Probabilmente io ho seguito una scuola formativa troppo AGwista. E lì mi hanno insegnato a considerare il sistema climatico terrestre come un unico sistema energetico in cui oceani ed aria sono in contiguità fisico-temporale...ed insieme hanno un global heat content.
Pertanto se nei prossimi 100 anni dovessimo avere una riduzione di 1/3 dell'attuale OHC ......., a prescindere dalla evoluzione termica atmosferica che ne seguirebbe,
questo è già di per se un cambiamento climatico terrestre ...
OCH ridotto, meno vapore in atmosfera...meno effetto serra naturale...più freddo...(per completare li cambiamento climatico terrrestre).
Le ciclicità oceaniche che invece non mostrano trend di magnitudo.(+ o -) ..non possono essere considerate cambiamenti climatici...ma redistribuzioni periodiche di energia che generalmente producono effetti di segno opposto che si annullano nel tempo e nello spazio.
Potremmo limitarci a considerare la terra come fosse fatta solo di oceani...e considerare il GW...o (GC) come la variazione di OHC...assumendo OHC=global heat content
A questo punto se approssimiamo OCH al global heat content, il GW non è altro che una variazione nel tempo di OCH.
E dove le andiamo a cercare le cause di queste variazioni nel tempo di OHC? nella PDO, in AMO, in ENSO?...la cui magnitudo è effetto dell'OHC?
No, ma radiazione solare (della quale conosciamo troppo poco) e GHG.
Dove per GHG intendo la composizione chimica della fase contigua agli oceani gassosa che modula i processi condensativi (cessione calore) ed evaporativi (sottrazione) , i processi grazie ai quali gli oceani entrano in rapporto energetico con l'atmosfera![]()
my web site: http://www.anguillara-meteo.com con webcam live streaming
Ho imparato negli anni che discutere di meteo e cambiamenti climatici con chi si è avvicinato a questo hobby per amor di freddo e neve...alla fine è tempo perso.
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