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  1. #1
    Josh
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    Predefinito Re: Notizie, dati, racconti e tutto cio' che si sa sulla PEG

    L'inverno 1288-89,cui facemmo cenno tempo fa,dovette essere un 2006/07 ante litteram...

  2. #2
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    Predefinito Re: Notizie, dati, racconti e tutto cio' che si sa sulla PEG

    Citazione Originariamente Scritto da Josh Visualizza Messaggio
    L'inverno 1288-89,cui facemmo cenno tempo fa,dovette essere un 2006/07 ante litteram...
    Peggio.......fiorirono le rose a marzo e si mangiavano fragole a Natale

  3. #3
    Josh
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    Predefinito Re: Notizie, dati, racconti e tutto cio' che si sa sulla PEG

    Citazione Originariamente Scritto da Nix novariensis Visualizza Messaggio
    Peggio.......fiorirono le rose a marzo e si mangiavano fragole a Natale
    E che c'era...l'anticiclone congolese?

  4. #4
    Vento forte L'avatar di nevearoma
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    Predefinito Re: Notizie, dati, racconti e tutto cio' che si sa sulla PEG

    Citazione Originariamente Scritto da Josh Visualizza Messaggio
    E che c'era...l'anticiclone congolese?
    In piena PEG c'è di peggio, nel Seicento si racconta di inverni con rose fiorite in gennaio in Francia, assenza totale di neve in Svizzera, mesi di gennaio ancora più caldi del gennaio 2007...
    "In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."

  5. #5
    Josh
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    Predefinito Re: Notizie, dati, racconti e tutto cio' che si sa sulla PEG

    Citazione Originariamente Scritto da nevearoma Visualizza Messaggio
    In piena PEG c'è di peggio, nel Seicento si racconta di inverni con rose fiorite in gennaio in Francia, assenza totale di neve in Svizzera, mesi di gennaio ancora più caldi del gennaio 2007...
    E dell'Italia che si sa?A Roma mettevano la tunica corta a Capodanno?

  6. #6
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    Predefinito Re: Notizie, dati, racconti e tutto cio' che si sa sulla PEG

    Citazione Originariamente Scritto da nevearoma Visualizza Messaggio
    In piena PEG c'è di peggio, nel Seicento si racconta di inverni con rose fiorite in gennaio in Francia, assenza totale di neve in Svizzera, mesi di gennaio ancora più caldi del gennaio 2007...
    A dir la verità il 1289-90 appartiene ancora all'Optimum climatico medioevale, in cui l'Europa (e il mondo) attraversò una fase di clima caldo
    Gli inverni rigidi spariscono dal panorama europeo, salvo eccezioni (es. inverno 1043-44, 1110-11, 1118-19, 1161-62) all'incirca dal 900 al 1300
    In seguito si ha un deterioramento del clima, con periodi molto freddi (1400-1500, 1650-1750, 1800-1850), intervallati da periodi un po' più dolci (1500-1650, fine '700)

  7. #7
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    Predefinito Re: Notizie, dati, racconti e tutto cio' che si sa sulla PEG

    Citazione Originariamente Scritto da Josh Visualizza Messaggio
    E che c'era...l'anticiclone congolese?
    Probabilmente una situazione di AO e NAO ++++++++++++ (fino a fondo pagina), con una sorta di fatale unione tra HP delle Azzorre e Africano, in pianta stabile nel M
    Mediterraneo e nell'Europa centrale per tutto il semestre freddo

    Da una nota di A.G (sic) del 1866: "Inverno trascorso senza che nessuno se ne avvedesse, e la primavera sembrò succedere senza transizione all'autunno. Alle Feste di Natale dei Re si videro a Colonia delle giovinette ornare i capelli con corone di viole, di fiordalisi ed altre primavere",

    Pfister: "A Colmar (Alsazia) gli alberi conservarono le foglie fino all'apparizione delle nuove, furono mangiate fragole a Natale e le viti misero foglie steli e persino fiori a metà gennaio. A Vienna si trovarono violette a Natale e in gennaio alberi da frutto erano fioriti come in maggio (anche se prendo quest'ultima nota con le pinze......inverno mite va bene, ma come a maggio mi sembra alquanto iperbolico)"

  8. #8
    Josh
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    Predefinito Re: Notizie, dati, racconti e tutto cio' che si sa sulla PEG

    Citazione Originariamente Scritto da Nix novariensis Visualizza Messaggio
    Probabilmente una situazione di AO e NAO ++++++++++++ (fino a fondo pagina), con una sorta di fatale unione tra HP delle Azzorre e Africano, in pianta stabile nel M
    Mediterraneo e nell'Europa centrale per tutto il semestre freddo

    Da una nota di A.G (sic) del 1866: "Inverno trascorso senza che nessuno se ne avvedesse, e la primavera sembrò succedere senza transizione all'autunno. Alle Feste di Natale dei Re si videro a Colonia delle giovinette ornare i capelli con corone di viole, di fiordalisi ed altre primavere",

    Pfister: "A Colmar (Alsazia) gli alberi conservarono le foglie fino all'apparizione delle nuove, furono mangiate fragole a Natale e le viti misero foglie steli e persino fiori a metà gennaio. A Vienna si trovarono violette a Natale e in gennaio alberi da frutto erano fioriti come in maggio (anche se prendo quest'ultima nota con le pinze......inverno mite va bene, ma come a maggio mi sembra alquanto iperbolico)"
    Magari c'era più una situazione di zonalità bassa ed invadente,un 2000/01 all'ennesima potenza...
    Perchè con un anticiclone invernale potente ci sarebbero state inversioni termiche e le fragole con il freddo notturno non maturano mica.
    Oppure un'alternanza delle due situazioni.

  9. #9
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  10. #10
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    Predefinito Re: Notizie, dati, racconti e tutto cio' che si sa sulla PEG

    Ecco alcuni inverni caldi della PEG:
    1504-05: inverno mitissimo, con rose fiorite in gennaio in Francia.
    1528-29-32: serie di inverni mitissimi.
    1606-07: in Svizzera fioritura di alberi in Febbraio, in anticipo di un mese. Gennaio e febbraio caldi come Maggio, la gente camminava in abiti estivi. Il terreno, in Svizzera, non fu mai gelato o ricoperto di neve, e il 1607 è conosciuto come l'anno senza inverno.
    1804: un gennaio di oltre 3°C sopra la norma in Italia, più caldo del gennaio 2007.

    Ed ecco la seconda parte del XV secolo. 1455: Inverno molto rigido, in particolare in Emilia: il fiume Panaro gela a tal punto da sostenere il passaggio di carri carichi di merci, mentre l'alternanza di cicli "gelo disgelo" con la gran quantità di neve danneggia le mura di diverse roccaforti.
    1457-58: Inverno rigido in Europa.
    1459: Molta neve e ghiaccio specie sull'Adriatico: in Puglia morì di fame la metà del bestiame.
    1464-65: Inverno rigido in Europa-
    1468-69: Inverno molto rigido in Europa ed in Italia.
    Gelano le viti in Valtellina; in Francia gela il vino, nelle botti, viene spaccato con l'accetta, e distribuito dentro ai cappelli.
    1469-70: Il gelo in Italia perdurò dal 10 Dicembre al 15 Febbraio, e gelarono tutti i fiumi dell'Italia Settentrionale e Centrale.
    1473: Di nuovo gelano le viti in Valtellina.
    1475: La Laguna Veneta gela in profondità.
    1476: La Laguna Veneta gela in profondità, gelano ancora le viti in Valtellina.
    1477: Inverno severo in Italia, gelano olivi, viti e limoni sul Lago di Garda.
    1482: Inverno rigido e molto nevoso nel Nord Italia.
    1487: La Laguna Veneta gela, evento severo.
    La neve a Venezia iniziò a cadere la notte di Natale, e la neve durò al suolo per oltre un mese.
    Si gelò completamente il Canal Grande, la Laguna (in grado di sostenere carri e carrozze), e morirono tutte le viti.
    1489-90: Il primo di due inverni consecutivi rigidissimi.
    Evento severo di gelo della Laguna Veneta, si giocò a cavallo sopra il Canal Grande, ricoperto di neve e di ghiaccio.
    A Venezia nevicò per 12 giorni consecutivi.
    Anche a Firenze si effettuarono delle corse di cavalli sull'Arno ghiacciato.
    Sulla Pianura Padana la neve rimase al suolo fino al mese di Marzo.
    1490-91: ancora una volta la Laguna Veneta gela in profondità, a causa di due mesi invernali molto rigidi.
    Gli olivi vengono uccisi dal gelo nella Francia Mediterranea, il gelo perdura con 10 settimane di fiumi ghiacciati su tutta la Francia.
    L'inverno si prolunga anche nella Primavera successiva, fino ai limiti dell'Estate.
    Il 1° di Giugno cadono 32 cm di neve a Bologna, seguita da gelate mattutine, mentre il 4 Giugno nevica anche a Ferrara.
    Alcuni inverni mitissimi compaiono tra il 1499 ed il 1502, e poi, dopo un'altra serie di inverni rigidi, tra il 1522 ed il 1536.
    Tende ad attenuarsi l'estrema rigidezza invernale, ma, tra la fine degli anni Trenta del Cinquecento, e gli inizi degli anni Quaranta, dopo l'anno caldissimo del 1540, le stagioni si fanno sempre più rigide: è l'inizio della Piccola Età Glaciale!
    1492-93: Inverno rigidissimo.
    A Firenze cadono 60 cm di neve, ed il gelo dura per più di un mese, con morte di olivi ed allori.
    Ciò risultò da un freddo non dissimile da quello del 1985, quando la temperatura crollò fino a -23°C.
    Ecco una cronaca di Bartolomeo Masi, riguardo a quel freddo eccezionale:
    "Ricordo come addì 23 Gennaio 1493 il dì di Santo Bastiano, nevicò in Firenze in modo tale che gli alzò per le vie presso a un braccio.
    E fu in detto anno uno grandissimo freddo in modo tale che si vedeva gettare dalle finestre un catino di acqua calda, e, mediato che l'era in sulle lastre, ell'era diacciata.
    E durò la sopraddetta neve in Firenze un mese e più, e diacciò Arno tra ponti di Firenze da banda a banda, et in detto anno si seccò, per il gran freddo che fu, una gran cosa di vigne e viti di questi nostri piani, e così fu di molti olivi, allori e melaranci, de' quali ne campò molto pochi."
    Nella città si costruirono con la neve molte statue, di leoni, e figure varie, ed in Borgo San Lorenzo città di ghiaccio, con fortezze e galee.
    Piero de' Medici, figlio di Lorenzo il Magnifico, si rivolse addirittura a Michelangelo, per farsi costruire, nel cortile del suo palazzo, una magnifica statua fatta anch'essa di neve!
    1493-94: un altro inverno molto rigido.
    Il 25 Dicembre 1493 il porto di Genova è completamente gelato.
    Questo rappresenta l'ultimo degli inverni gelidi del Quattrocento, seguito da una parziale attenuazione del gelo nel semestre freddo.
    Tra il 1499 ed il 1502 ci fu poca neve sulle Alpi, gli inverni furono miti.
    "In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."

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