L'indeterminatezza già a medio termine da parte dei modelli nell'inquadrare le dinamiche successive pro / contro irruzione continentale contro / a favore di una più decisa ingerenza atlantica, va inquadrata, a mio avviso individuando le caratteristiche dei "soggetti"partecipi di questa partita ovvero il vortice canadese - l'alta continentale.
A breve non saremo più a combattere contro gli effetti diretti dello sforamento del NAM (i cui effetti in termini di coupling strato/ tropo mi pare siano difficilmente confutabili) quanto a valutare l'energia cinetica zonale impressa alle medie latitudini e nel getto subpolare, dalla presente fase di AO +++ che, a mio avviso è destinata a calare verso valori vicini alla neutralità.
E' come una serie di cerchi concentrici il cui centro va a rallentare rapidamente ma la cui periferia subisce un rallentamento assai graduale e parametrato alla velocità di momento angolare in relazione all'intensità dei disturbi troposferici che incontra lungo il suo percorso.
Si tratta pertanto di valutare le tempistiche di questa fase.
Le depressioni che si "sganciano" dalla massa artica canadese (che rimane in loco e tende a marginalizzarsi in loco a livello polare----ed ecco spiegato il verosimile calo dell'AO index) facente parte di un vp in prevalente 2 weaves pattern, vanno in Kick - off invadendo l'Atlantico strappate dal flusso zonale.
Nel frattempo il grosso della massa canadese mentre cala l'AO index prende sempre più conformazione baroclina e spinge verso l'Alta atlantica che invia promontori mobili verso est/NE.
La capacità da parte di questi promontori di strutturarsi in vere e proprie onde medie è correlata alle velocità zonali (come deterrenti) e alle avvezioni calde facenti capo alle SSTA+ (come incentivanti) che si rivelano piuttosto intense nel loro trasporto oltre il 60° parallelo (e quindi contribuiscono a contenere la massa artica canadese in area polare e subpolare inibendone la capacità invasiva nei meridiani Atlantici) come peraltro si vede bene dal corridoio ivi creato dall'hp ma assai più deboli tra il 50° e il 60° parallelo ove cioè l'immissione di masse d'aria calda è assai più debole viste le ssta alle medie latitudini.
L'azione di trasporto zonale delle masse artiche canadesi lungo l'azione della saccatura appare decisamente più apprezzabile proprio in uscita dell'E_coast degli states incentivata da un j-s polare ancora piuttosto teso sull'Alaska e sul Canada occidentale:
ECH1-168.JPG
Ora se ci soffermiamo inoltre su questa panoramica ECMWF (apprezzabile per le dinamiche generali e da parcellizzare invece volendone operare un uso "orticellistico") vediamo come la quantitità di trasporto di calore risulti piuttosto "alto" e l'aumento di gpt sia piuttosto contenuto in quanto contenuta è l'azione di trasporto di calore.
Per questo motivo è più "facile" aspettarsi un aggancio ad onda media (per il consolidarsi dei promontori di cui sopra) ad una figura ibrida (termica e dinamica) piuttosto che un'onda lunga con forte propensione a componente dinamica in area SCAND+.
Naturalmente NON farebbe propriamente schifoneppure una soluzione del genere magari in attesa di reiterati forcings gradualmente più incisivi.
Continuo pertanto a mantenere un cauto ottimismo circa la graduale perdità di incisività dell'azione invasiva in area atlantica (con i correttivi che spero di essere riuscito ad evidenziare) anche a fronte della dovuta verifica di uno sbalzo ondulatorio che l'wave train con start pacifico dovrebbe conseguire al deciso calo delle tensioni zonali ivi presenti e visibili dal deciso calo del PNA index.
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Matteo
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