Ecco alcuni record registrati in questa storica ondata di gelo e neve. Inoltre qualche confronto con lo storico gennaio 1985:
Class Meteo | Febbraio 2012 da record
ciao,
Davide
Per la mia regione nel gennaio 85' ci fu più neve al piano ma a quote collinari stavolta ne abbiamo avuta di più.E' stata anche un'ondata molto più lunga questa qui...mentre per quanto concerne i valori al suolo credo prevalga di un soffio il gennaio 85',peraltro qui surclassato dal gennaio 79'.
Il vero punto di punto di forza di quest'ondatona per la Campania è stata la durata,più che le termiche in quota o i valori-pur ragguargevoli-raggiunti al suolo.
Cmq hai fatto davvero un buon lavoro.
Eclatante davvero il dato di Rieti.
E a Malpensa è stato battuto il record di gelo del 1956...
Un'altra osservazione da fare è che nell'ultima decade del gennaio 85' ci fu una potente sciroccata al S,che guastò la media finale in molte stazioni.
Se in questo mese non accadrà lo stesso...il gennaio 85',almeno al CS,potrà dirsi surclassato.
Vabbè che da noi i mesi più eclatanti del dopoguerra sono stati altri,dal febbraio 56' al gennaio 63',il febbraio 65',lo stesso gennaio 59',il gennaio 79',il febbraio 86',il febbraio 2003 ed il febbraio 2005...buona parte dei quali verranno battuti,anche se oltre al 56' sarà difficile battere l'accoppiata gennaio 1963-febbraio 1965(il secondo ancora superiore per la costanza).Diciamo che come mese di febbraio dopo il 65' sotto Roma non c'è stato nulla di simile,stracciati i vari 1981-1986(!)-1993-2003-2005.
A sud del Lazio il 1985 è stato surclassato già svariate altre volte, anche perché non fu chissà che in quelle zone (a parte forse nel foggiano - Amendola fece il suo record assoluto proprio nel 1985). Probabilmente ci saranno anche alcune zone nel CN dove verrà superato a livello di medie, come peraltro è successo, per esempio, nel gennaio 1981.
Comunque le prime due settimane di gennaio 85 alla Malpensa chiusero a oltre -7° di media, stavolta si è poco sopra i -5°.
Il vero "punto di forza" che rese il 1985 un'ondata assolutamente storica furono, a parte le nevicate, i picchi minimi spaventosi al centro-nord. Quelli sono rimasti ben lontani ovunque, se si eccettuano zone circoscritte come il Piemonte orientale dove l'85 si fece sentire relativamente poco.
Senza andare a scomodare i record toscani/emiliani/veneti, basta fermarsi a Latina e vedere che nell'85 scese ripetutamente a -8° con una massima sotto zero, mentre stavolta è scesa "solo" a -3°. Non credo sia da imputare all'assenza di neve al suolo; per Roma vale la stessa cosa.![]()
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Gennaio 81'al sud,specie estremo,è stato più freddo del gennaio 85',che ebbe sì picchi notevoli tra Molise,Campania e Gargano ma fu rovinato dalla poderosa sciroccata finale.
Invece gennaio 81' fu più continuo.
Quanto a febbraio,l'accoppiata 2003-2005 al S fu davvero notevole,mentre nel 1993 ci furono momenti di gelo ma anche giornate più miti,quindi fu un mese mediamente freddo ma non paragonabile a quelli che citiamo.
Febbraio 1965 l'abbiamo citato e fu roba grossa per il sud peninsulare,non penso che questo almeno a livello termico-pur rimanendo eclatante non solo per il CN- potrà eguagliarlo.
Ultima modifica di Josh; 15/02/2012 alle 17:22
Non considero nemmeno raffronti fra annate così lontane e caratterizzate da una notevole disparità nella frequenza e nella tecnica di misurazione, l'unico parametro può essere quello dei cm di neve perchè facilmente rilevabile e tramandabile. Gli anni storici furono molto più dinamici e complessi nelle reiterazioni, proponendo soluzioni per tutti... quello che posso dire è che nell'85 a livello di segnalazioni non si poteva fare alcunchè in quanto la maggior parte dei termometri era tarata sui -15, e già a sera il liquido de 3 termometrini personali era tutto ritirato nel bulbo, compreso quello ufficile esposto dal comune,. L'85, ma anche gli anni sperimentati da bambino/ragazzino (fine anni 50-fine anni 60, esclusi gli ultimi 2 di quel decennio) erano mediamente molto freddi e regolarmente proponevano scenari simili a quest'anno..però allora ai -10 ci si arrivava anche senza neve, (buttavamo i secchi per far ghiacciar l'acqua all'istante), figurarsi con quelle albedo siderali..chi andava a misurarle? \fp\
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Sicuramente,se non ci fosse stata quell'ultima decade così calda,anche da me e in generale al S gennaio 85' avrebbe potuto confrontarsi,a livello complessivo,con febbraio 1956/febbraio 1965.Ma così non è stato e infatti,dati alla mano,risultano più freddi mesi come gennaio 1981,gennaio 1979(vabbè,stiamo là),per rimanere al dopoguerra.Addirittura gennaio 1992 nelle stazione campane è stato più freddo del gennaio 1985,che però può vantare alcuni tra gli accumuli nevosi maggiori del dopoguerra,se non altro.
ciao a tutti, confrontare irruzioni fredde in anni cosi' distanti non e' facile per niente, non sarebbe utile trovare dei parametri con cui, grossolanamente, sia possibile fare paragoni?
per esempio, durata dell'evento, regioni coinvolte, temperature minime assolute e massimi accumuli di neve al suolo
tenendo conto questi 4 parametri l'85 vincerebbe sul 2012 a parte l'accumulo totale al suolo per molte zone appenniniche che, per il 2012, e' da record secolare
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"...Lasciamo perdere poi il 1985, chi non c'era non può capire: la neve la mattina dell'8 coi i primi fiocchi a -16°C, il cielo buio con i lampioni accesi anche di giorno, le uova crepate nel pollaio, gli schiocchi dei tronchi delle piante da frutto che scoppiavano, etc. etc." Gigiometeo
Avendo vissuto direttamente e preso dati con accuratezza e identica passione in entrambe le occasioni (1985 e 2012), mi sento di trarre le seguenti conclusioni.
- Si tratta di due fasi freddissime entrambe, abbastanza diverse fra loro. Il gennaio 1985 fu caratterizzato da stratwarming e due colate artico-marittime con split completo del vortice polare, in seno alle quali s'inserì un'irruzione continentale russa, ma non siberiana. Preparò la strada un grande minimo mediterraneo che già attirava aria molto fredda balcanica dai giorni post-natalizi. Fu seguito da un'ingerenza notevole di atlantico basso che determinò le famose nevicate al nord a irruzione gelida conclusa, sulla pianura Padana ma anche valli alpine del nord-est.
- Per contro, la fase che si va concludendo si è contraddistinta per un unica configurazione, rispetto alla quale le varianti locali sono state molto limitate: tre irruzioni in successione pompate dall'anticiclone siberiano in grande spolvero come non si vedeva da anni e da un ponte di Weikhof, figura rara negli ultimi due decenni. Depressione perno quasi sempre centrata sul Tirreno centrale, con pochi spostamenti. Questo ha comportato una concentrazione dei fenomeni (nevicate) più o meno sempre nelle stesse zone, con stau imponente e davvero senza precedenti nell'ultimo cinquantennio sul medio Adriatico. La zona di contrasto ha insistito sul medio-alto Tirreno, mentre le regioni settentrionali dall'Emilia in su hanno avuto un ruolo marginale, beccandosi più che altro il gran freddo indotto dalle termiche in quota più basse.
- Come estensione delle nevicate, forse l'85 è stato un pelo più importante, in quanto davvero sono state coinvolte da nevicate importanti tutte le regioni da nord a sud, con ruolo fugace e più marginale solo per la Sicilia ed estremo sud. Come quantità delle nevicate, invece, gli apporti là ove la neve si è presentata per molti giorni di seguito hanno raggiunto valori da record, che rimandano davvero ad annate storiche stile 1956 e 1929.
- Quanto ai record di freddo, quelli dipendono da vari fattori, ma in generale, in questa occasione ce ne sono stati di meno a causa della ventilazione spesso vivace, della nuvolosità più presente, del fatto che non c'è stato un aumento di pressione intermedio che, sommato all'effetto albedo, potesse favorire gelate importanti così estese come nel '85. Tuttavia, i record non sono mancati, specie dove è caduta molta neve e ci sono state notti serene con calma di vento.
- La durata delle due ondatone gelide più o meno si equivale, siamo sui 15 giorni. Certamente il mancato arrivo dell'Atlantico con le nevicate al nord fa sembrare meno duratura questa ondata rispetto a quella dell'85, ma è solo una sensazione.
- A livello locale, per quanto riguarda la mia zona della Toscana settentrionale, la configurazione ci ha sicuramente penalizzato: molta meno neve rispetto all'85, con qualche località che ha preso davvero poco o nulla. Il pedissequo ripetersi dello schema minimi bassi con correnti nord-orientali, ha comportato molte giornate ventose, ugualmente rigide ma assai asciutte, con fenomeni di nevischio o nevicate di entità modesta (11 cm in tutto a Prato, 1-2 a Firenze-Pistoia). Vento e nubi, oltre all'effetto albedo molto contenuto, hanno anche impedito quelle minimone che avevano caratterizzato il gennaio 1985, quando Firenze raggiunse i -23°, ma ci furono anche altre minime intorno ai - 15°/-10°. Per questa zona le grandi ondate di gelo vanno bene quando sono miste e dinamiche: irruzioni continentali alternate ad artiche-marittime dal Rodano, commistioni di Atlantico basso e aria continentale. Ecco da questo punto di vista sicuramente è andata meglio (in termini di neve e freddo) nell'85 come nel '56 e nel '29, anche se 5 giornate senza disgelo come abbiamo avuto quest'anno non è un fenomeno che si verifichi tutti gli anni, anzi.
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