L'acceso scontro alle medie latitudini presente fino alla prima metà del mese di aprile tra l'aria fredda in quota e i tentativi da parte degli anticicloni subtropicali di imporre condizioni maggiormente stabili, va ora sempre più a favore di questi ultimi.
I disegni sinottici evidenziano, con sempre maggiore insistenza, una circolazione che tende a rallentare e ad un getto teso ora va gradualmente a sostituirsene uno più ondulato.
Tutto questo non ci dice nulla di più rispetto al fatto che le anomalìe termiche negative presenti su buona parte dell'Europa centro settentrionale hanno lasciato il posto ad indicatori di segno opposto.
Se invece più concretamente vogliamo tentare di analizzare il quadro del tempo sulla nostra penisola nell'arco della prima quindicina di giorni del mese di maggio, ci viene grossomodo disegnato un regime di variabilità con alternanza di fasi maggiormente calde e soleggiate specialmente al centro-sud ad altre più instabili e localmente fresche specialmente per le regioni settentrionali con particolare riguardo alle zone alpine e prealpine.
Il nuovo elemento che potrebbe condurre i giochi disegnando i centri motore della circolazione generale è costituito dall'oscillazione tropicale indopacifica, meglio nota come Madden Julian Oscillation (un “pendolo” costituito da acque superficiali più calde fonti di forte convezione).
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I centri di previsione indicano come molto probabile una fase di moderata attività della MJO con progressivo spostamento delle aree di massima convezione dall'Oceano Indiano e dall'Atlantico tropicale, all'Australia fino alle latitudini occidentali del Pacifico tropico-equatoriale.
Se prendiamo in considerazione le prime 3 fasi della Madden Julian Oscillation previste per il mese di maggio, dobbiamo tenere presente che le anomalìe di geopotenziale che queste tendono a generare (qualora l'ampiezza del segnale sia significativo) hanno una campionatura molto abbondante (più di trenta campionatura con un segnale maggiore di 1.5 per il mese in questione!)
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Vi ricordo che si tratta di anomalìe di geopotenziale alla quota media di 500 hpa e non di centri di vorticità (positiva / negativa) ma che certamente possono fornire un modo per verificare le condizioni climatiche medie di ciascuna regione presa in considerazione e della stabilità ad essa associata.
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Matteo
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