
Originariamente Scritto da
Jadan
Ovvio che siano avvenute mutazioni. Dal cane domestico originario oggi abbiamo il bassotto e l'alano, ma sempre cani sono. So benissimo che il confine tra specie non è sempre ben definito e che l'antica regoletta della prole fertile non è è ovunque valido. Ma a noi è mancato l'elemento base (o uno degli elementi base) per una speciazione: vale a dire l'isolamento che favorisce l'instaurarsi di mutazioni vantaggiose destinate a perpetuarsi e a favorire la speciazione. Dirò di più: con sette miliardi di persone, che si mescolano continuamente, con confini geografici sempre più labili, assisteremo senz'altro alla nascita di una congerie di caratteri differenti, ma il processo di speciazione, che valga per tutti gli esseri umani, lo vedo precluso in partenza. Questo perché un'eventuale mutazione nell'individuo X sarà probabilmente destinata ad annullarsi nelle generazioni successive.
Non escludo, in teoria, che una tribù isolata dell'Amazzonia possa, nell'arco di migliaia di anni, dare origine ad un homo sapiens 2 ma, per quello che sappiamo, non è possibile che la popolazione mondiale, nel suo complesso, possa evolvere. E questo discorso vale non solo per l'oggi, ma per gli ultimi millenni durante i quali siamo usciti dall'Africa. Se, insomma, non abbiamo dato vita ad altre specie di homo quando ciò sarebbe stato più semplice (chessò, in Asia o Oceania, quando arrivarono pochi umani probabilmente imparentati), la vedo molto complicata che possa succedere ora.
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