Articolo di Guidi largamente condivisibile.
Trovo particolarmente interessante anche la scissione che opportunamente opera laddove evidenzia l'opportunità di non confondere il dato medio dell'AO con la percezione circa la stagione invernale.
Cito il passaggio:
"Un lavoro molto interessante dunque, sul quale però è giusto fare qualche riflessione, anche e soprattutto per quanto appena detto, cioè per gli episodi di annate particolari. Nel testo del paper leggiamo che l’anno 2011 è stato caratterizzato da un pattern ottobrino tendenzialmente favorevole ad una successiva AO di segno positivo. Lo studio si ferma proprio al 2012, quindi non disponendo dei dati ma delle sole figure non so se la corrispondenza si sia rivelata poi elevata, però ricordo che la prima fase della stagione invernale vide una zonalità molto elevata e un vortice polare solido e ben formato, saldamente baricentrico alle latitudini polari, proprio come si vuole che sia una situazione da AO positiva. Ma ancora non era arrivato l’inverno. Infatti poi, nel febbraio 2012, il vortice polare è andato in pezzi e abbiamo rivisto il ‘nevone’, dieci e più giorni di Siberia all’Italiana. Pochi rispetto ad un trimestre, ma abbastanza da lasciar capire che la media trimestrale è poco adatta ad intercettare episodi di così ampia portata spazio-temporale. In pratica, la previsione dell’andamento dell’AO, non solo non è una previsione del tempo – e questo nessuno lo mette in dubbio – ma fa fatica anche a tracciare eventi veramente anomali che alla fine finiscono per dare un carattere all’intera stagione".
A ragione di ciò è bene scindere a mio avviso la portata dell'AO index rispetto al fatto di lanciarsi in facili quanto improbabili definizioni anzi tempo dell'inverno futuro.
Questo per almeno una sostanziale ragione che risiede nel fatto che una media non disegna affatto quelli che saranno gli accadimenti invernali in quanto può trattarsi di un valore positivo spalmato sul trimestre quanto invece al contrario di un valore fortemente positivo su una frazione invernale contrapposto a valori neutri o al contrario anche negativi.
Aggiungo peraltro che lo studio di Cohen è stato rilevante nella misura in cui è riuscito a parametrare il valore del SAI sull'AO del trimestre invernale essendo di fatto l'indiscusso precursore della scoperta circa la correlazione tra la forza media del vortice polare (rappresentato dall'AO index ) nel periodo invernale e lo snow advanced index.
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Matteo
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