In realtà l'avevo preso in antipatia per le fregature nevose indecenti che ho avuto soprattutto nella seconda parte dell'inverno
Sulle scaldate ormai ci sono abituato, visto che ne fa almeno 3-4 all'anno da record o quasi...ormai mi ci sono assuefatto
Anzi, preferisco che mi faccia un inverno con alcune scaldate isolate ma con buoni episodi di freddo e neve, che un inverno costantemente sopramedia senza episodi![]()
Magari trent'anni sarebbe stato un inverno considerato mite,ora è grasso che cola...Sempre il solito discorso,anche se non dobbiamo dimenticare(soprattutto tu,che sei molto invernocentrico, mentre io penso a salvare la pelle nelle attuali estati di 4 mesi
) che l'inverno è la stagione che è cambiata di meno negli ultimi decenni.
Si hai ragione Josh, è la stagione che è cambiata di meno. Pero' le altre han fatto per essa, perche' la sola estate ha mostrato (tranne l'ultima) d'avere delle escursioni, chiamiamole cosi', dell'hp afro, notevoli e talvolta frequenti nonche' perduranti, e gli autunni li abbiamo sotto gli occhi. Ora, io che dici azzardo se addirittura mi pare che gli ultimi 5 inverni abbiano mostrato delle avvez. fredde, tipiche dei decenni trascorsi (2012su tutti ma anche altri) ne ricordo uno in particolare , non so' ora se il 10' o l'11', con perfino l'England da un immagine sat, completamente e interamente ricoperta di bianco.(cito l'inghilterra, perche' era da tempo che no si vedeva una simile immagine, per cui, inverni oltre al prospetto solo italiano ma anche continentale, che poi ha cmq del riflesso). Quindi, come inverni siamo in ripresa (lenta,ma c'è) le altre stagioni dovrebbero nel complesso far risultare l'anno non globalmente sempre piu' caldo. Perche' talvolta a far salire la media annuale , non è sempre la sola stagione bella e calda ma anche degli autunni complessivamente come questi.
Comunque, almeno a giudicare dalle testimonianze del passato, di stagioni estremamente miti ce ne sono state anche in periodi ben più freddi dell'attuale, anche se purtroppo non possiamo quantificare la magnitudine, per l'assenza di strumentazione adeguata.
Mi ricordo nix che saltava in aria per la gioia quando è uscito l'outlook su base opi. Ora ha improvvisamente perso le speranze
Anche il 1965/66 al sud fu mite(in effetti febbraio condizionò il tutto ma la prima parte della stagione non fu così malvagia)ed in tutt'Italia un paio di inverni anni 50' furono molto simili al 1997/98 o anche più caldi.
Il 1974/75 fu molto anticiclonico ma non chissà quanto mite:pochi decimali sopramedia in Italia.
Mi permetto di intervenire su scala più "orticellistica" che non globale, poichè conosco poco la materia e il discorso a livello "globale" o europeo.
Il punto è questo, per quanto riguarda le precipitazioni: compensazione.
Le medie pluviometriche, che siano centenarie, cinquantennali o ventennali - grosso modo, non stando a guardare i 50mm in più o in meno - restano, e resteranno, sempre quelle. Proprio perchè si alternano, con frequenza talvolta assai diversa, periodi secchi e periodi piovosi, non in egual misura e nemmeno di uguale durata, e talvolta senza neanche cicli definiti. Può fare un decennio con media 700mm, un altro con 800mm, un altro ancora con 750mm, un altro con 850mm e così via... ma alla fine, mettiamo in un secolo, la media è quella, intorno ai 750mm.
Invito - e qui perdonatemi poichè scendo in ambito regionale - a ricordare i periodi secchi che abbiamo avuto, senza neanche andare così in là nel tempo: il 1988, 1989, 1990, poi il 1997 e 1998, e nei Duemila il lungo periodo iniziato nel 2001 e finito nel 2007 (escluso il 2002): parliamo di sei anni (SEI) di siccità consecutivi! E ricordo che c'era chi gridava "al lupo al lupo": non solo meteoappassionati, ma anche siti che parlavano di inverni bloccati, di Alpi che in futuro sarebbero state senza neve , di cambiamento climatico irreversibile... ecco... abbiamo visto poi come è andata? Ha sfornato due inverni da record (2008/2009 e 2009/2010 - per inciso, gennaio 2010 nel Basso Piemonte è stato il più freddo dal 1985) con accumuli nevosi paragonabili solo agli antichi fasti degli anni Settanta (i più nevosi dell'intero Novecento), ha poi sparato l'ondata di gennaio-febbraio 2012 (ricordo i record di neve ma soprattutto di freddo).. non contento, ha scodellato un 2012/2013 ben nevoso e un 2013/2014 che, a livello alpino, è probabilmente il più nevoso dal 1950!
Questo papirone per dire che ha ben poco senso guardare 3-4-5 anni per individuare una tendenza, così come ha altrettanto poco senso guardare una media pluviometrica decennale (o peggio ancora quinquennale) e paragonarla alla media centennale. Un posto con 800mm medi può fare un decennio a 1200mm: sarebbe molto sopramedia, ma può farlo, così come può farlo a 600mm, ma alla fine del gioco, decennio dopo decennio, la media resterà intorno agli 800. Insomma, le nostre vite son troppo brevi per poter far paragoni a livello climatico "storico": 4-5 anni sono pochi, pochissimi. Si può osservare una tendenza, sicuramente, ma non possiamo decretare che quella sarà LA tendenza, o il futuro. Nel caso specifico, abbiamo avuto un anno o poco più di continue correnti atlantiche e precipitazioni abbondanti... ma cosa volete che siano 12-13 mesi in un contesto climatico?
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Lou soulei nais per tuchi
Ho capito e concordo nella sostanza col "succo" del discorso, tuttavia, so bene che il campione non è stazionario, ma appunto per questo, se ha poco senso una media, allora ha allo stesso modo poco senso un calcolo dell'incremento medio che si basi unicamente sui due punti estremi A e B, di cui non sappiamo a priori quanto rientrino all'interno del range di varianza del campione, cioè, poteva anche essere che per puro caso il punto A si fosse trovato al di sopra di B, pur in un contesto medio di crescita. Solo questa "arbitrarietà" volevo sottolineare, non confutare il concetto.
E ribadisco che un calcolo che calcoli l'"incremento medio" facendo (T(B)-T(A))/N (T="Temperatura", N=Numero dei campioni), non è comunque qualcosa di statisticamente valido, quantitativamente parlando, ma si può usare solo se si vede "ad occhio" che i punti A e B presi in considerazione non sono troppo fuori dal range dei valori campionati.
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