In realtà A. Foiano, ti ripeto la mia osservazione dell’altro giorno quando ti accusavo di fare solamente copia-incolla degli articoli che citi, senza leggere interamente i full-text, ma di citare solamente gli abstract, oppure copia/incollare i commenti altrui da altri siti (pratica che ritengo scorretta ai fini della discussione e della quale hai sorvolato dopo che ti ho sorpreso in flagranza…).
Se avessi letto interamente i full text che citi (se lo hai fatto ti chiederei gentilmente di girarmi questi due, che sono di riviste a pagamento della quale non ho l’abbonamento: http://www.sciencedirect.com/science...34425712000545 e questo http://www.sciencedirect.com/science...1001957… aspetto fiducioso)
ti saresti subito accorto, che quello che ti ha fatto notare 4cast è corretto.
I quattro articoli che citi li ho letti interamente, e sono delle review che riportano dati di lavori più vecchi e che risalgono agli anni 2000-2005 (basta spingersi oltre il titolo e l’abstract, tutto scritto già nell’introduzione). Il dato di incremento della vegetazione citato in Thomas et al. 2016, si ferma in realtà al 2010 e prende in esame solamente 2/3 dell’emisfero N, non tutto il pianeta. Beck et al. (2011) conferma un trend di crescita della copertura vegetale in Nord America a cui aggiunge Cina e Australia, ma allo stesso momento non trova variazioni positive per Europa, Sahel e Africa sub-sahariana, dove quindi l’effetto fertilizzante della CO2 pare non avere successo: che ci siano altre cause forse?
Il lavoro recentissimo di Wang e McCabe (2016) cita in realtà cinque lavori che parlano di aumento della copertura vegetale, pubblicati però tra il 2000 e il 2008, e che trattano non l’intero globo ma aree regionali, come può essere il bacino mediterraneo. Scorretto secondo il mio modo di intendere la ricerca scientifica, estendere queste osservazioni a tutto il pianeta come continui a ripetere in maniera ossessiva da settimane.
Addentrandosi poi nella lettura dei full-text, le possibili cause dell’effetto greening sono molteplici, l’effetto fertilizzante della CO2 è una tra queste possibili. In Osborne e Woodward (2010), in relazione al bacino di Meditteraneo è presa in considerazione l’aumento delle precipitazioni. Per l’Africa saheliana (Hermann et al. 2005) cito per brevità: “rainfall emerges as the dominant causative factor for the increase in vegetation greenness”. In Nielsen e Adriansen (2005) è presa in esame l’area del medio oriente e il “greening” inteso, tra l’altro, non come aumento della sup. fogliare ma della produttività è correlato, secondo questi autori, ad “outcome of government policies”. Il lavoro di Runnström citato in Wang e McCabe (il “recentissimo” 2016) risale al 2000 e analizza dati satellitari rilevati tra il 1982 e il 1993, oltre ad essere limitato geograficamente alla Cina settentrionale. Infine l’aumento del greenness riportato da Fensholt (2012) limitatamente alle aree semi aride e con dati che si fermano al 2007 è correlato piuttosto con il regime pluviometrico e la temperature.
Quindi continuare a scrivere da settimane, in maniera tra l’altro volontariamente poco comprensibile e fumosa, che l’aumento della concentrazione di CO2 atmosferica ha permesso un aumento delle rese agricole (attendo un paper che lo dimostri) e della copertura vegetale del pianeta (vero non per tutte le aree del pianeta, e dove ciò è avvenuto è stato messo in relazione anche con altre cause, vedi regime pluviometrico, trend delle temperature, uso del suolo e disponibilità di nutrimenti) non trova questo riscontro così assoluto come pare continuamente dai tuoi messaggi.
Infine, ricordo discussioni (anche recenti) al limite del ridicolo in cui fai le pulci a chiunque sulle medie storiche e l’attendibilità di dati e stazioni meteo, e poi te ne esci con commenti in cui parti da un caso particolare (tipicamente un copia/incolla di abstract) ed estendi queste affermazioni all’intero globo, o a tutto il regno vegetale, come fossero quelle due o tre specie botaniche, trattate in camera di crescita a concentrazioni crescenti di CO2, a dimostrare l’effetto fertilizzante per tutte le restanti specie (le sole Angiosperme sono qualcosa come 300 mila specie), comprese quelle a metabolismo C4 o CAM…
Se vorrai controbattere ti prego scrivi in maniera più precisa e puntuale, ed evita i continui copia/incolla degli abstract. Buona serata.
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