-
Siamo così sicuri di non vivere più il clima dei nostri nonni? Di vivere in un clima sconvolto?
Intendiamoci, non metto assolutamente in discussione il riscaldamento globale, solo un cieco può negarlo, né una consequenziale maggiore energia in gioco nel sistema climatico. Allo stesso tempo non nego che gli inquinanti aerei contribuiscano all’aumento delle temperature.
Ma fatta questa necessaria e succinta premessa mi sembra che ormai si esageri al contrario; non c’è più temporale, nubifragio, uragano, tornado, siccità, ondata di calore, incursione gelida, nevicata intensa, bufera di vento e persino mareggiata che non finisca vergata, giustificata e spiegata con l’infame marchio dello stravolgimento globale. Non esistono più le stagioni di una volta (figuriamoci le mezze), le classiche configurazioni bariche del passato sono svanite nel nulla (chissà dove), i climi italiani, francesi, inglesi, cinesi, australiani, sudafricani,nepalesi, sauditi, americani etc sono irriconoscibili (chissà quali). Non c’è più quasi nessun commento di giornalista, politico, fascista, comunista, democristiano, climatologo, presentatore televisivo, cuoco, *****star, artista, cantante, calciatore, bottegaio, avvocato, idraulico, puttaniere, spacciatore o semplice cittadino che non inquadri un dato evento meteo, una stagione in corso, una normale giornata di pioggia, neve o sole all’interno dello scombussolamento climatico.
Da tempo abbiamo trovato il colpevole, il reo, il responsabile certo, sicuro, inappellabile del sottopassaggio allagato, della foresta devastata dall’incendio (va beh….qui con l’aiuto della manina di qualche forestale o allevatore), della valanga di neve, del fine settimana andato storto perché pioveva, persino dei capelli appena usciti dalla parrucchiera rovinati dal vento impertinente: il Global Warming Antropico. Zanzare, scarafaggi, malanni stagionali, dolori alle ossa, prezzo del petrolio, guerre, crisi economica, flatulenza …… nulla sfugge a questo globale Leviatano in calore prodotto dal nostro sviluppo incontrollabile. Dalla debole nevicata sulle alte montagne degli Emirati Arabi all’uragano che devasta i Caraibi passando per la forte ondata di calore in Russia o la supergrandinata a Quito qualunque fenomeno meteo accada nel mondo e che non abbia la modestia d’inquadrarsi nella rassicurante, perfetta e chiara cornice preconfezionata di ciò che pretendiamo essere normale viene spiegato con il cambiamento climatico repentino e umanamente indotto.
In questo contesto ideologico i mitici e da copertina patinata climi italiani di una volta, così rassicuranti, (rassicuranti?), miti (miti?), scanditi (scanditi?), sono soltanto un lontano ricordo rintracciabili in qualche foto ingiallita dei nostri nonni sulle spiagge o località di montagna di Rimini, Cortina, Tropea, Abetone, Portofino, Etna, nelle poesie di Pascoli, nei ricordi di qualche anziano in piena demenza senile: inverno, primavera, estate, autunno, alta pressione delle Azzorre, bolla africana, Orso Russo, ingressi artici, Scirocco, Maestrale, Levante, Grecale sono ormai biglie impazzite in balia delle bizze di un sconquasso apocalittico che ci siamo cercati. Articoli, commenti, considerazioni…….(quasi) sempre e (quasi) solo riferimenti ai cambiamenti climatici causati dal global warming antropico. Quasi una verità assodata, quasi un dogma, quasi una religione. Quasi?
Ma siamo così sicuri di tutto questo? Ma davvero siamo così convinti di vivere una nuova realtà climatica totalmente sconvolta? Avete la certezza che le stagioni di oggi non sono più quelle dei nostri nonni e che non ci sono più le configurazioni climatiche di 40 o 70 anni fa? Io non ci scommetterei la mano…..
Permessi di Scrittura
- Tu non puoi inviare nuove discussioni
- Tu non puoi inviare risposte
- Tu non puoi inviare allegati
- Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
-
Regole del Forum
Segnalibri