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  1. #10
    Uragano L'avatar di burian br
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    Predefinito Re: Estati italiane fra il 1931 ed il 1952: alcuni confronti con quelle attuali

    Citazione Originariamente Scritto da Perlecano Visualizza Messaggio
    due precisazioni comunque:
    1) io e @Josh parliamo spesso di step ma l'aumento termico è abbastanza regolare, specialmente quello estivo: per l'estate rilevo infatti due step significativi nel trend rialzista partito dai primi anni '80, cioè il 1982 (che introdusse mensilità molto calde che nei decenni precedenti non si erano viste, cioè giugno 1982 e, già l'anno dopo, luglio 1983: successivamente mesi di quel calibro sono divenuti sempre più frequenti) e il 1998 (per il quale è netta la distinzione, a livello trimestrale, tra un pre- e un post-, dato che qualsiasi periodo dal 1999 in poi ha avuto una media estiva notevolmente più alta di qualsiasi periodo pre-1998 considerabile). tuttavia l'aumento termico estivo italiano si è concretizzato anche in altri periodi storici, con una sorta di continuità nel riscaldamento (senza step ben precisi), oppure con annate significative per aver offerto un elemento statistico prima mai avutosi (penso alla 1996 che fece accelerare il riscaldamento di giugno, oppure alla 2011 che portò ad un riscaldamento sistematico di agosto rispetto alle estati precedenti, oppure - soprattutto - alla 2017, dato che da allora ci sono state 3 estati consecutive oltre il grado di anomalia sulla 1981-2010 nazionale, mentre prima del 2017 le poche estati ad avercela fatta erano tutte separate una dall'altra).
    2) un rallentamento del riscaldamento estivo (che secondo me non sarà affatto una stasi, questo ci tengo a precisarlo) credo che ci sarà, dato che il warming mediterraneo della stagione calda ha due componenti: una configurativa (l'innalzamento dell'ITCZ e l'innalzamento della Cella di Hadley hanno reso sempre più imperante la figura dell'anticiclone africano) e l'altra puramente di bilancio termico (c'è il global warming, siamo sulla terraferma - che si scalda "meglio" di mari e oceani -, pertanto anche a prescindere dalle modifiche dei pattern prevalenti, ci saremmo scaldati lo stesso). Quando diventerà egemonico e sistematico l'anticiclone africano, avremo completato il primo processo descritto, cioè quello della sostituzione configurazionale sinottica. A questo punto, non essendoci più effetto congiunto tra riscaldamento per cambio di pattern e riscaldamento direttamente legato al GW, opererà soltanto la seconda componente. Che non sarà affatto trascurabile, ma non permetterà di salire di circa 2,4 °C come si è fatto fino ad ora nel giro di 40 anni (estati anni '70 a -1,4 °C dalla 1981-2010, estati anni 2010 a quasi +1,0 °C), bensì - a mio avviso - porterà alla stessa ascesa termica estiva che, sinora, si è osservata nel Sahara. Che il processo di modifica configurativa non lo doveva manco fare, avendo avuto anticiclone africano fin dalla notte dei tempi.
    Grazie delle precisazioni Perlecano

    La motivazione 2 rappresenta il meccanismo fisico che io vedo alla base del rallentamento del riscaldamento, e per il quale dubito che continueremo con questo trend di crescita esasperato. Se a ciò aggiungiamo che in futuro è possibile che con un passaggio ad AMO- si possa abbattere parzialmente l'egemonia che si è costruita l'anticiclone africano, consentendo qualche strappo perturbato estivo che da solo limita il riscaldamento già di per sè, è probabile che in futuro si possa avere (forse, ma anche no) una frenata del warming estivo.

    E difatti, cosa ha fatto? Si è scaldato tantissimo, certo (e la presenza della sabbia che ha un bassissimo calore specifico ha contribuito, tra l'altro), ma penso che non abbia guadagnato 2,4 °C in 40 anni, proprio perchè su di esso ha sempre operato solo la componente del warming planetario, e mai la progressiva transizione dei pattern prevalenti.

    Ci si dovrebbe informare con dati numerici sul riscaldamento avuto dal Sahara dalla fine degli anni '70 ad oggi, peraltro, perchè non vorrei avere scritto una boiata, sottostimando il warming estivo occorso nel Nordafrica.
    Chiedi e ti sarà dato :

    Riscaldamento 1950-2018.pngRiscaldamento 1970-2016.pngRiscaldamento 1979-2018.png

    Dal 1979 (esattamente 40 anni fa) il Sahara si è scaldato al ritmo di 0,028-0,042°C/anno. Ovvero tra 0,96-1,68°C, a seconda dell'area. Diciamo una media di 1,3°.
    L'Italia invece come fai ben notare di addirittura 0,05-0,07°C/anno, cioè 2-2,8° (!!) a seconda della zona.

    Un ritmo che è il 50% più alto. Ciò vorrebbe dire che nei prossimi 40 anni, dovessimo completare la transizione estiva all'anticiclone africano puro, il ritmo procederebbe più lento della metà.
    Ultima modifica di burian br; 08/11/2019 alle 05:23

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