Citazione Originariamente Scritto da snowaholic Visualizza Messaggio
È un po tardi per un bilancio della stagione invernale, ma è importante rivedere cosa ha funzionato e cosa no dei ragionamenti fatti a novembre, quindi approfitto delle vacanze pasquali per fare una valutazione ex post.


Cominciamo dal titolo, che era perfetto prima dell'intervento del moderatore: Autunno 2023-2024 calza a pennello per il trimestre dicembre-febbraio che abbiamo vissuto

Riprendo le conclusioni del post di apertura di questa discussione:



Gli elementi predittivi quindi erano un VP debole, specie in strato, ma con un assetto troposferico penalizzante in quanto dominato dal segnale IOD (cui speravamo si potesse sfuggire almeno in alcune fasi).

Per quanto riguarda la strato abbiamo effettivamente avuto velocità zonali costantemente sotto media e ben tre episodi di inversione dei venti zonali, di cui purtroppo solo l'ultimo con durata e ampiezza (ed effetti) apprezzabili.
u10serie_cfsRawCorrGefs.png


I valori AO e NAO sono stati sostanzialmente neutri (+0,1 e +0,3 rispettivamente) con un assetto da IOD++ in un mare di gpt fuori scala a causa dei valori termici da record che si stanno registrando su scala globale.

7WZm5ai6Sh.png


La distribuzione delle anomalie di geopotenziale ricalca molto bene lo schema IOD+ riportato sopra (al netto del livello medio esageratamente positivo).

Immagine


Quindi rispetto alle ipotesi fatte a novembre, abbiamo avuto un ruolo dominante del segnale IOD e un VP che nonostante i continui disturbi ha tenuto fino a fine inverno meteo, impedendo la realizzazione delle ipotizzate fasi di scand+ fino a quella delle scorse settimane.

Se confrontiamo lo schema di base proposto con le reanalisi effettive (con la scala corretta per evidenziare gli aspetti circolatori), dove le cose sono andate peggio delle aspettative è il comparto russo scandinavo, per il quale IOD è scarsamente predittivo.

Immagine


7wsSOsPuzw.png

In conclusione, è mancata una fase di rottura netta del vortice che avrebbe potuto darci fasi in controtendenza anche in un contesto teleconnettivo di base molto penalizzante. Può essere che questo abbia a che fare con un segnale IOD dominante rispetto a quello ENSO relativamente fiacco oppure con l'eccezionale andamento termico globale, ma come sempre per questo genere di analisi è impossibile individuare un singolo elemento determinante, vedremo se i prossimi anni offriranno un quadro più chiaro.
Esiste un trend dello IOD invernale in proposito? Perchè se dovesse esistere, legato al GW, potrebbero divenire più frequenti inverni simili (come ipotizzo) dove per simili intendo senza il minimo evento vagamente freddo, nel momento in cui dovesse riverificarsi l'accoppiata IOD++/ENSO+ (la frequenza è da definire sulla base della frequenza dello IOD visto che quella di El Nino è di circa 1 volta ogni 4 anni).