Non è così riduttiva la questione; certamente è meglio adottare uno schermo ventilato (o autoventilato), ma quale? Ad esempio un Davis? Oppure uno realizzato da noi stessi?
Mi è già capitato, in una passata discussione, di non dubitare della bontà delle autocostruzioni ma di ricordare la mancanza di una riproducibilità (concetto importante in ambito scientifico) realizzativa, necessariamente derivante dalla lavorazione artigianale. Il tuo bellissimo schermo è efficiente nella tua località, con tanto di confronto Davis, ma forse non potrebbe avere le stesse performance in un'altra zona. Sono convinto che anche tu non saresti certo dell’affidabilità dei dati termoigrometrici all’indomani di un trasloco della tua stazione…..
Ciao, Alessandro.
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Il mio schermo stai tranquillo che è valido dovunque a meno di non andare forse nel Sahara. Di certo è migliore del Davis passivo. Ad ogni modo c'è chi lo ha testato confrontandolo con un Davis autoventilato ed ha trovato un decimo in meno nelle massime per cui direi proprio che ci siamo. Il tuo timore è giustificato se parliamo di schermi passivi. Passando da una zona spesso ventilata ad una molto meno si potrebbero avere differenti performance.
L'autoventilazione invece corregge molte eventuali pecche costruttive ed è logico che sia così. E' un fatto termodinamico quindi ribadisco che non è lo schermo il vero problema.
Cmq, per tagliare la testa al toro l'associazione ha messo a disposizione due termometri identici in tutto ed un passivo Davis per usarli come confronto del proprio schermo artigianale.
L'autoventilato artigianale fatto con un minimo di criterio supera agevolmente l'esame, cosa che non si può dire altrettanto delle tante capannine utilizzate in molte stazioni ufficiali.
Ecco, della bontà di quei dati io avrei molti dubbi sopratutto in estate.
Ultima modifica di Conte; 24/06/2007 alle 01:14
Davis Vantage Pro2 wireless. LaCrosse WS 2300 cablata con schermo artigianale autoventilabile.
"L'uomo non ha avuto il mondo in regalo dai suoi genitori, lo ha avuto in prestito dai propri figli"
Davis Vantage Pro2 wireless. LaCrosse WS 2300 cablata con schermo artigianale autoventilabile.
"L'uomo non ha avuto il mondo in regalo dai suoi genitori, lo ha avuto in prestito dai propri figli"
Fossi in te non sarei così sicuro. Affermare che lo schermo, forse, non è valido nel Sahara è già una ammissione di un difforme comportamento per qualsiasi luogo. Ma tralasciando queste estreme considerazioni, più accademiche che pratiche, voglio spostare l’attenzione su un altro aspetto. Premesso che continuiamo a parlare di schermi ventilati (proprio per ragioni termodinamiche, mentre l’Associazione propone test di verifica con un passivo), ad oggi ancora non esiste uno “storico” sulla durata nel tempo delle prestazioni. Non voglio fare discorsi troppo tecnici quali i materiali, la resistenza all’usura, ecc., ma considerare la possibilità di raggiungere in tempi più brevi (per me molto brevi), rispetto ad uno schermo ufficiale, lo stato di obsolescenza. Quello che, in altri termini, succede per le capannine delle stazioni ufficiali alle quali fai riferimento.
In ultimo una considerazione formale sull’esame, così lo chiami, da effettuare per valutare la bontà del proprio schermo. Non consideriamoci utenti (abbiamo tutto l’interesse a controllare e/o migliorare lo schermo) ma consideriamoci il gestore della rete: E’ giusto, secondo te, che ti invio uno schermo di test, delego a te la realizzazione della prova e poi attendo l’esito?
Ciao, Alessandro.
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Viene inviato lo schermo con i sensori, viene valutato il posizionamento di quello di prova e quello ufficiale tramite foto che ci facciamo spedire, viene chiesto di redigere un confronto almeno mensile degli gli estremi giornalieri, che viene poi sempre inviato per valutare la bontà della prova.In ultimo una considerazione formale sull’esame, così lo chiami, da effettuare per valutare la bontà del proprio schermo. Non consideriamoci utenti (abbiamo tutto l’interesse a controllare e/o migliorare lo schermo) ma consideriamoci il gestore della rete: E’ giusto, secondo te, che ti invio uno schermo di test, delego a te la realizzazione della prova e poi attendo l’esito?
Giovanni Tesauro
Responsabile Rete Stazioni Meteorologiche MeteoNetwork-Meteo.it
Dati in diretta da Capiago Intimiano (CO, 375 m s.l.m.) http://www.dropedia.it/stazioni/intimiano_sud/index.htm
A voler essere fiscali ci sono diverse cosucce che andrebbero fatte in maniera diversa e la tua perplessità è lecita. Si va a fiducia mentre dovrebbe esserci in loco una persona titolata a fare il test. L'aspetto che mi preoccupa di più cmq è il posizionamento che purtroppo per molti di noi non è a norma OMM.
In merito al mio schermo saprei già come modificarlo per migliorane le prestazioni in condizioni di estremo caldo e non concordo sulla conclusione che il mio esempio lo renda automaticamente difforme da luogo a luogo.
Ci sono luoghi, o meglio, climi, dove per ottenere i migliori rilevamenti è necessario avere uno schermo super curato nei dettagli. In altri lo stesso schermo va benisssmo così com'è. E' lo stesso discorso del passivo e dell'autoventilato. Se in un luogo c'è sempre vento il passivo dà valori uguali o molto simili all'autoventilato per cui adottarne uno passivo non inficia i rilevamenti.
Il mio autoventilato per climi italici va benissimo e tant'è che sicuramente ha performance migliori (è ovvio) di tante schermature passive, anche professionali.
Davis Vantage Pro2 wireless. LaCrosse WS 2300 cablata con schermo artigianale autoventilabile.
"L'uomo non ha avuto il mondo in regalo dai suoi genitori, lo ha avuto in prestito dai propri figli"
Scusate se mi "intrufolo" nella vostra discussione, ma vorrei dire la mia in proposito: sono sostanzialmente d'accordo con Alessandro che così facendo (cioè affidandosi alla buona fede del singolo collaboboratore e sperando che abbia svolto un lavoro "a regola d'arte" sulla propria istallazione) non si ha certamente la possibilità di avere un un posizionamento omogeneo di tutte le stazioni, vedi la presenza delle stazioni sui tetti, nei giardini stretti fra le abitazioni, quelle in campo aperto, ecc. L'unica possibilità potrebbe essere quella di suddividere le postazioni in gruppi a caratteristiche omogenee , ma anche per fare questo ci sarebbero grossi problemi: se volessimo considerare ad esempio come Gruppo 1 le stazioni poste sui tetti, come poter paragonare i dati rilevati ad esempio da una stazione posta a 10 metri dal suolo, con una posta magari a 30 ?? E non parlo soltanto di valori anemometrici, ma anche di temperatura e umidità.....
E poi, riallacciandosi al discorso di posizionare la stazione in una zona rappresentativa del clima della zona: a parole il discorso non fa una piega, ma a parte per chi abita in una pianura senza rilievi e vallate ( dove si potrebbero ipotizzare parametri piuttosto costanti al variare della posizione) in tutti gli altri casi ci possono essere notevoli differenze e questo porta ad avere delle mappe che rappresentano si una temperatura rilevata a norma, ma il più delle volte rappresentativa di una singola e modesta area rispetto a tutta quella circostante.....
Insomma per concludere, io sarei per maggiori controlli sulle schermature e relativi posizionamenti lasciando in rete (come ufficiali) soltanto le stazioni che forniscano valori accettabili ai sensi della normativa OMM (insomma, mi dispiace dirlo, ma io ritengo inaccettabili i dati forniti da una stazione posta a 30 metri da terra su un tetto o quella posta su un terrazzo condominiale) ed evitare di fare il test di comparazione Davis/autocostruito a Dicembre , tanto non servirebbe praticamente a niente......
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Le stazioni: (tsc009) Rignano Sull'Arno capoluogo(area urbana quota 110-200 m slm) e tsc024 (area extra urbana 330m slm). Il sito meteo:**Rignano meteo_dati meteo on line**
una cosa allucinante. non vi dico in citta con l'asfalto infuocato, si sta malissimo, io ho notato poche differenza in citta camminando e piedi dato che per lavoro son costretto a camminare molto.tuttavia la temperature che rilevo ufficialmente son cmq inferiori rispetto quello che percepisco.
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